4 maggio: Reclaim the Streets: violiamo l’ordinanza, riprendiamoci le strade

“L’esperienza nei territori ha evidenziato l’esigenza di intervenire con mezzi ulteriori ogni qual volta emerga la necessità di un’azione di sistematico ‘disturbo’ di talune condotte delittuose che destano nella popolazione un crescente allarme sociale, laddove l’obiettivo della sicurezza non sia già stato perseguito si può giustificare il ricorso ai poteri di ordinanza, funzionali a potenziare l’azione di contrasto al radicamento di fenomenologie di illegalità e di degrado”.

Così recita un pezzo dell’ultima circolare che il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha inviato ai prefetti, invitandoli de facto a sostituirsi ai sindaci nel governo delle città. Una simile iniziativa solleva un’infinità di questioni: alcune, quelle di carattere costituzionale e legale, sono problematiche, ma ci interessano poco. Sappiamo bene come la legalità si riconduca sempre alla questione del potere e di chi lo esercita; altre, quelle politiche, richiamano subito tutta la nostra attenzione. Cosa significa che una città possa essere governata da un poliziotto? Quanto è preoccupante che si proibisca l’accesso a intere zone della città dietro l’indicazione arbitraria delle forze di polizie (cosa altro sono le denunce non ancora arrivate in giudicato)?
Il veloce cambio di paradigma che il governo a trazione leghista sta provando ad attuare è sempre più evidente. L’aumento dei poteri polizieschi si accompagna alla penalizzazione dei reati comuni, alla costruzione di nuovi carceri amministrativi, alla messa al bando di intere classe sociali, alla possibilità di armarsi per la classe dei proprietari. Si punta a fare di ogni cittadino uno sbirro, di ogni povero un criminale. A Firenze, dove per la natura turistica della città il tessuto di estrazione del valore si interseca inevitabilmente con lo spazio urbano, ancora una volta queste cose le vediamo prima. Fermare questo violento attacco alle nostre forme di vita è necessario se non vogliamo trovarci a soffocare. E ancora una volta le strade per la decostruzione di un divieto passano prima di tutto dall’insubordinazione collettiva.

SABATO 4 MAGGIO

ORE 16.00, PIAZZA SAN LORENZO. INFRANGIAMO IL DIVIETO ATTRAVERSANDO LE STRADE CHE CI VOGLIONO VIETARE. CON LA GIOIA E CON LA RABBIA. CON LE GRIDA E CON LA MUSICA.

ORE 18.30, PIAZZA DEI CIOMPI. CONFRONTIAMOCI SULLE POSSIBILITA’ DI SMONTARE QUEST’ORDINANZA. CAPIAMOLA A LIVELLO TECNICO, ATTACCHIAMOLA A LIVELLO POLITICO.