-Aiutiamoci a vicenda, se vedi qualcun* molto indaffarat* e puoi dare una mano, fallo senza timore!
–Accogli le tue fragilità, così da rispettare quelle dell* altr*.
-Lo spazio non ha gestori o clienti, ma solo persone che lo conoscono di più o di meno. Puoi sentirti a casa qui, basta sapere dove sono le cose e rispettare lo spazio e chi lo attraversa.
-Come ogni buona convivenza vale la regola: “Lascia lo spazio così come lo trovi o se puoi meglio!”
-Lava piatti o bicchieri che utilizzi.
-Tutto ciò che serve per pulire (detersivi, scope, moci, ecc..) lo trovi in bagno.
-In cucina trovi sempre qualcun* che può darti indicazioni su dove trovare le cose. Per qualsiasi altro dubbio rivolgiti al banchino info.
Polveriera presidiata – programmazione 23-27 Febbraio 2021
E’ di pochi giorni fa la notizia che l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario (DSU), ente gestore del complesso di Sant’Apollonia, ha contattato la questura per procedere all’esecuzione dello sgombero di questa esperienza collettiva.
In risposta è nato un presidio permanente e una programmazione che prevede tutti i giorni:
-8-11.00- colazione solidale
-12-17.00- Aula studio
-13.00- Pranzo
-15.00- Punta organizzativa
-17.00- Tessuti
MERCOLEDI’23
-19-21.00- Murga
-21.00- Cena benefit e musica
GIOVEDI’ 24
-17-19.00- Letture partecipate
-19-21.00- Prove di musica cubana con pubblico
-21.00- Cena benefit e musica
VENERDI’ 25
-16.00- Letture da “l’ecologia della libertà”
-18-20.00- Letture “Relazioni perverse nella società”
-21.00- Cena benefit e musica
SABATO 26
-16.00- Mercatino dello scambio carnevalesco (anche Trash)
-21.00- Cena benefit e musica con carnevale trash studentesco
DOMENICA 27
-17.00- Chiacchere sul Festival di Letteratura Sociale
-18.00- Please Vol. 2 “Poesia loquace e altri suoni endemici” Serata di poesia, rap e open mic con il MEP
La Polveriera è di nuovo sotto attacco!
La Polveriera Spazio Comune nasce nel 2014 quando diversi collettivi studenteschi occuparono gli spazi adiacenti alla mensa universitaria gestiti della Regione Toscana, abbandonati da oltre 10 anni.
In quasi 8 anni di vita, la comunità che ruota intorno alla realtà si è allargata, diventando non solo spazio di dibatto e approfondimento sui temi studenteschi ma un laboratorio di condivisione dei saperi e di liberazione dei corpi attraverso le pratiche del mutualismo e dell’autogestione.
La stessa comunità ha animato un processo partecipato sulla riqualifica del complesso di S. Apollonia, che ospita le stanze de La Polveriera, nato in risposta a un primo tentativo di sgombero da parte della Regione.
Oggi La Polveriera è uno dei pochi luoghi di aggregazione rimasti in un centro storico ormai devastato dalla svendita del patrimonio pubblico, dalla militarizzazione delle piazze e dalla crescente difficoltà di accedere fisicamente agli spazi universitari, trasformati rapidamente in un’avanguardia del controllo della società (post) pandemica.
E’ di oggi la notizia che l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario (DSU) ha contattato la questura per procedere all’esecuzione dello sgombero di questa esperienza collettiva.
Non siamo disposti a rinunciare a ciò che La Polveriera rappresenta e può continuare a rappresentare non solo per le persone che l’attraversano, ma anche e soprattutto per i percorsi e le esperienze che si intrecciano al suo interno.
Se il DSU vuole vederci chiuse, noi rispondiamo tenendo La Polveriera viva e riempiendola di iniziative, continuando a rivendicare l’importanza di mantenere S. Apollonia un bene comune.
Vi invitiamo a partecipare e a tenere vivo lo spazio!
PLEASE – Poesia Loquace E Altri Suoni Endemici
🍁 SAVE THE DATE 🍁
Sabato 27 Novembre presso La Polveriera Spazio Comune il MeP presenta “PLEASE – Poesia Loquace E Altri Suoni Endemici“, una serata di poesia e musica organizzata dal movimento ma che conterà l’appoggio e la collaborazione di tante realtà diverse.
Il ricavato della serata sarà indirizzato per contribuire alle spese legali dei membri del MeP che un anno fa sono stati processati con l’accusa di deturpamento e imbrattamento.
La scaletta della serata è la seguente:
⭐ 18.30
Apertura con “Due sorsi di troppo” uno spettacolo di poesia scritta ed interpretata da Giulio Billi con interazioni musicali a cura di Manuel Matera
⭐ 20.00
Cena di autofinanziamento vegan-friendly
⭐ 21.00
Open mic / jam session con un MC d’eccezione. Il palco verrà allestito con più strumenti musicali possibile, invitiamo chiunque abbia voglia di leggere e mettersi in gioco di partecipare!
⭐ 22.30
Sessione live di musica elettronica sperimentale birichina con Sine tecto a.k.a. Maestro Ottani, il Mago Lucertola & i loro scagnozzi
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Cos’è il MeP?
Il Movimento per l’Emancipazione della Poesia, fondato a Firenze nel marzo 2010, è un movimento artistico che persegue lo scopo di infondere nuovamente nelle persone interesse e rispetto per la poesia intesa nelle sue differenti forme.
Il Movimento per l’Emancipazione della Poesia (da ora “MeP”) intende raggiungere il proprio scopo sfruttando ogni canale ritenuto idoneo e mantenendo comunque saldo il rispetto per ogni altra forma d’arte.
Il MeP, nel perseguire i propri intenti, impone l’anonimato ai suoi autori, affinché sia la poesia in quanto tale a essere messa in primo piano piuttosto che i singoli poeti.
Il MeP è aperto a tutti coloro che ne condividano i propositi, che si
riconoscano nel manifesto e che si impegnino ad agire concretamente per il raggiungimento dell’obiettivo prefissato.
Sito web del MeP => https://mep.netsons.org/
LABORATORIO DI TEATRO
Da giovedì 4 Novembre ore 19:00
Per info: laboratoriopostwork@insiberia.net
STAGIONI SCALENE – Iniziativa
Sabato 11 settembre alle 18:30 Edoardo Olmi presenta la raccolta di poesie
STAGIONI SCALENE (Ensemble, 2021)
Introduce Marco Tangocci.
Nel chiostro di Sant’Apollonia, presso “LaPolveriera – SpazioComune” di
via Santa Reparata 12/r.
Dalle 18:00 inaugurazione di una spazio espositivo con opere di artisti
e artiste visivi/e ispirate al libro.
A seguire aperitivo.
Qualche info sul libro:
“Stagioni scalene, queste nuove poesie di Edoardo Olmi, simili e al
tempo stesso diverse dalle precedenti, ci investono e avviluppano
proprio come le stagioni. Stagioni intese in ogni loro possibile
accezione (come stagioni dell’anno solare, ma anche come stagioni della vita, ovvero come stagioni di ricerca poetica, esistenziale, mentale, politica, emotiva e sessuale), all’interno del libro e delle sue sezioni le stagioni sono infatti volutamente al plurale (“Primavere”, “Estati”, “Autunni”, “Inverni”) e volutamente “scalene”: irregolari e imperfette, pur sincroniche.”
(Dalla prefazione di Antonella Sarti Evans)
E sull’autore:
EDOARDO OLMI è co-conduttore di “Poiuyt”, la trasmissione di letteraturadi Radio Wombat. Suoi testi sono apparsi – fra gli altri – sui blog di “Imperfetta Ellisse”, “La macchina sognante” e “Poesia del nostro tempo”. Sono stati tradotti in inglese per due antologie internazionali delle Revolutionary Poets Brigade. Oltre che per la rivista americana “Solstice” e per “Neke, The New Zealand Journal of Translation Studies” della Victoria University di Wellington in Nuova Zelanda. Attualmente è curatore, assieme a Marco Incardona, della collana editoriale di Affluenti per Edizioni Ensemble.
La presentazione sarà registrata e trasmessa il 12 settembre alle 15:30 su Radio Wombat.
Una riflessione collettiva riguardo alle accuse di sessismo che ci hanno rivolto
Sulla questione del sessismo in Polveriera
Siamo dispiaciutx di leggere la vostra denuncia a mezzo Facebook,
compagne di NUDM Firenze, in cui si afferma che ci siamo “di fatto
rifiutatx di gestire un pesantissimo episodio di violenza machista avvenuto per mano di un così detto “compagno” della sua assemblea”.
Saremo brevi perché non pensiamo che a suon di comunicati si possano risolvere problemi che da anni (da sempre?) asfissiano ciò che molti chiamano movimento, e cioè l’insieme di gruppi e spazi anticapitalisti che sempre meno agitano le nostre città.
Eppure l’episodio in questione è stato sviscerato, discusso e affrontato non appena ci ha raggiuntx, sia all’interno della nostra assemblea, sia con altre realtà con le quali abbiamo relazioni politiche e sociali più o meno stabili. È passato un anno dal primo e ultimo incontro che abbiamo avuto con voi riguardo a questo episodio.
In quell’incontro era emersa chiaramente la volontà nostra di tutelare le persone coinvolte e affrontare la questione anche
e soprattutto oltre all’evento singolo. Da allora è su quella linea che stiamo agendo, incontrandoci fra noi compagnx della Polveriera e insieme ad altri spazi e collettivi della città, incontri in cui si è parlato nello specifico di come comportarsi anche con la persona che ha agito violentemente, e prima di come tutelare la persona che questi comportamenti li ha subiti; ma anche come accompagnare
lui in un percorso di autocritica e consapevolezza; come organizzarsi al fine di agire direttamente sulle leve relazionali che rendono le persone “vittima” di questi episodi più sicure nel parlar di quel che capita loro.
La persona in questione è stata infatti da tempo allontanata dall’assemblea e dallo spazio (e non potrà quindi essere presente in queste quattro giornate di festival), ma senza una volontà da parte nostra di un’isolamento sociale, non credendo che vi possa essere una crescita con l’esclusione come unica soluzione messa in atto, ed è su queste basi che da qualche settimana stavamo ragionando su un percorso di riavvicinamento, tutto da costruire e, in quanto tale decostruibile e criticabile, per permettere a tuttx noi di crescere.
Insomma, nessuna cortina di fumo è stata eretta attorno a questo accadimento che da un anno sta occupando uno spazio importante nelle nostre discussioni.
Allora, come mai questa presa di posizione? Come mai quest’accusa?
Non neghiamo il problema, anzi, riteniamo che questo sia uno dei numerosi problemi che riguardano la “comunità terribile” fiorentina, e vogliamo affrontarlo, lo stiamo affrontando.
Compagne, ci dispiace di questo modalità che avete scelto, piuttosto che il dialogo diretto che, da un anno a questa parte, avrebbe potuto esserci, se aveste voluto.
Su queste basi chiamiamo un confronto aperto e pubblico sulla questione, oggi alle 16.00 nel chiostro di Sant’Apollonia, invitiamo tutte e tutti a partecipare e portare la propria riflessione e voglia di dialogo, le proprie domande, i propri dubbi, in particolare chi sente di dover sottolineare le criticità del percorso da noi intrapreso..
“NEL FRATTEMPO… UN LIBRO!” IL FESTIVAL DI LETTERATURA SOCIALE ENTRA NELLE CARCERI DI PRATO E SOLLICCIANO CON LA FORZA DEI LIBRI.
“Evado entrando nella copertina di un libro. Ho aperto un libro ed ho chiuso fuori la prigione” scrive un ragazzo dal carcere di Sollicciano.
Come Polveriera Spazio Comune siamo orgogliose ed orgogliosi di aderire e portare al 6° Festival della Letteratura Sociale di Firenze l’iniziativa “Nel Frattempo… un libro!”, nata per creare un ponte fra donne e uomini oltre le mura detentive, ripopolando, con l’aiuto di tutte e tutti, le biblioteche delle carceri di Sollicciano e Prato.
Mai come con una pandemia globale ci sono esplose in faccia le condizioni aberranti delle carceri italiane, e mentre lottiamo contro di esse, verso una totale abbattimento dell’apparato repressivo e detentivo statale, vogliamo contribuire a portare dentro quelle mura finestre sul mondo, storie, saggi, riflessioni e racconti, che, lanciati come sanpietrini, aprano spiragli di libertà ed infinite connessioni.
L’iniziativa è stata promossa dal Polo Universitario Penitenziario (PUP) dell’Università di Firenze, l’Associazione di volontariato Penitenziario e l’Associazione Scioglilibro che hanno coinvolto una trentina di librerie; in questa occasione alcuni detenuti hanno scritto testi sulla lettura che giovanissim* disegnator* hanno illustrato.
Durante tutte le quattro giornate del festival raccoglieremo libri da inviare a detenuti e detenute; sarà possibile portare libri da casa e/o comprarli ai banchini del festival a prezzo agevolato per le biblioteche delle case circondariali.
-Le librerie che hanno aderito:
https://www.polopenitenziario.unifi.it/art-150-nel….
-Testi dei detenuti e immagini de* giovan* artist* sono in mostra
virtualmente:
https://www.behance.net/…/110133579/Nel-frattempo-un-libro
Con questi materiali sono state realizzate delle cartoline per chi partecipa con un dono di libri alla campagna.
“Oggi scelgo un libro. Vado in libreria e lo compro.
No, mi correggo, aspetto che qualcuno me lo spedisca, sperando che sappia leggere bene dentro di me…”
EL PARO NO PARA! #SosColombia
Bogotà
Cauca
(in aggiornamento)
BENEFIT AIUTI MEDICI PER I MANIFESTANTI
Cosa succede?
In questo contesto al posto di reperire risorse dalle multinazionali che saccheggiano il paese o dalle classi benestanti asserragliate nelle proprie ville il governo ha scelto ancora una volta di far pagare al popolo le spese. E il popolo si è rivoltato.
Tutte le città e le regioni sono entrate in stato di agitazione con blocchi stradali e cortei, pretendendo la cancellazione dei provvedimenti. La risposta del governo è stata quella di reprimere nel sangue inviando gli squadroni dell’ESMAD (la celere).
Ad oggi sono 53 le persone assassinate dalla polizia, centinaia i feriti fra cui decine di mutilati agli occhi per i candelotti sparati ad altezza uomo. Migliaia gli arresti formali e altrettanti quelli extragiudiziali, solo a Cali sono 185 i desaparecidos. Diverse decine gli stupri all’interno delle stazioni di polizia.
Intanto davanti al rafforzarsi delle proteste il governo inizia a mostrare alle telecamere la propria natura: una cricca di paramilitari e narcotrafficanti al comando dell’ex presidente Uribe, finanziati da Usa, Ue, multinazionali e dalla passione dei ricchi per coca e smeraldi. Numerosissime testimonianze video mostrano la polizia scortare paramilitari armati pronti a colpire le manifestazioni. Il governo soffia sul fuoco della violenza per provocare una reazione armata e poter dichiarare lo stato d’assedio.
I quartieri si organizzano per sostenere le manifestazioni e accogliere chi arriva dalle campagne, assistenza medica viene organizzata per i feriti, i media indipendenti aggirano i blocchi della rete e la disinformazione.
Due sono le avanguardie che fronteggiano la sbirraglia: la prima linea e la guardia indigena. La gioventù urbana che si è organizzata per la resistenza e le strutture di autogestione di piazza delle comunità indigene.