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“NEL FRATTEMPO… UN LIBRO!” IL FESTIVAL DI LETTERATURA SOCIALE ENTRA NELLE CARCERI DI PRATO E SOLLICCIANO CON LA FORZA DEI LIBRI.

“Evado entrando nella copertina di un libro. Ho aperto un libro ed ho chiuso fuori la prigione” scrive un ragazzo dal carcere di Sollicciano.

Come Polveriera Spazio Comune siamo orgogliose ed orgogliosi di aderire e portare al 6° Festival della Letteratura Sociale di Firenze l’iniziativa “Nel Frattempo… un libro!”, nata per creare un ponte fra donne e uomini oltre le mura detentive, ripopolando, con l’aiuto di tutte e tutti, le biblioteche delle carceri di Sollicciano e Prato.

Mai come con una pandemia globale ci sono esplose in faccia le condizioni aberranti delle carceri italiane, e mentre lottiamo contro di esse, verso una totale abbattimento dell’apparato repressivo e detentivo statale, vogliamo contribuire a portare dentro quelle mura finestre sul mondo, storie, saggi, riflessioni e racconti, che, lanciati come sanpietrini, aprano spiragli di libertà ed infinite connessioni.

L’iniziativa è stata promossa dal Polo Universitario Penitenziario (PUP) dell’Università di Firenze, l’Associazione di volontariato Penitenziario e l’Associazione Scioglilibro che hanno coinvolto una trentina di librerie; in questa occasione alcuni detenuti hanno scritto testi sulla lettura che giovanissim* disegnator* hanno illustrato.


Durante tutte le quattro giornate del festival raccoglieremo libri da inviare a detenuti e detenute; sarà possibile portare libri da casa e/o comprarli ai banchini del festival a prezzo agevolato per le biblioteche delle case circondariali.

-Le librerie che hanno aderito:
https://www.polopenitenziario.unifi.it/art-150-nel….

-Testi dei detenuti e immagini de* giovan* artist* sono in mostra
virtualmente:
https://www.behance.net/…/110133579/Nel-frattempo-un-libro
Con questi materiali sono state realizzate delle cartoline per chi partecipa con un dono di libri alla campagna.

“Oggi scelgo un libro. Vado in libreria e lo compro.
No, mi correggo, aspetto che qualcuno me lo spedisca, sperando che sappia leggere bene dentro di me…”

VI Festival della Letteratura Sociale di Firenze, 27-30 maggio 2021 – PROGRAMMA

Con grande emozione vi presentiamo la sesta edizione del Festival di Letteratura Sociale di Firenze, che si svolgerà dal 27 al 30 maggio 2021 presso La Polveriera Spazio Comune e nel grande chiostro dell’ex convento di sant’Apollonia (via santa Reparata 12r).

Aiuta il festival sostenendo o diffondendo la campagna di raccolta fondi su Produzionidalbasso.com: https://sostieni.link/28099

Quattro giorni di presentazioni, dibattiti, spettacoli poetici, teatrali e musicali con autori e artisti in rapporto inesausto e conflittuale con la realtà per come ci viene data. Con spazio a case editrici indipendenti e di proposta alternativa, libri e riviste auto-prodotti, librerie autogestite e collettivi artistici, il festival nasce con l’intento di dare voce a una cultura libera, solidale e critica della società affarista e individualistica in cui viviamo attraverso momenti di aperto confronto, condivisione, diffusione e scambio di arti ed esperienze.

Non ci piacciono le vetrine e i saloni del libro canonici, che operano una divisione fra chi produce e chi si nutre di cultura, e fra una cultura “alta” fatta di grandi nomi e grandi investimenti e una “bassa” che crea pochi profitti e
poca pubblicità. 
Noi vogliamo fare ed essere altro: crediamo nel potere della letteratura di cambiare in meglio il mondo;
crediamo nel potere delle persone che lottano per cambiarlo; crediamo che tutto questo debba essere svincolato il più possibile dalle esigenze ristrette del mercato, e liberamente fruibile da chiunque, per il libero e comune progresso dell’umanità.
Come ogni anno, il festival si svolge in modo autogestito: non ci sono organizzatori e fruitori ma solo partecipanti.
A differenza delle passate edizioni, che sono state autofinanziate dalle attività della Polveriera, a questo giro non è stato possibile organizzare eventi di raccolta fondi, per cui abbiamo chiesto aiuto tramite una campagna di crowdfunding, che trovate qua: >>>
Aiutateci sostenendo o diffondendo la campagna!
Oggi più che mai riteniamo importante creare occasioni di incontro e condivisione, di scambio e confronto fra esseri umani.
Oggi più che mai riteniamo importante leggere e a far circolare libri che ci insegnino ad amare e a lottare, che ci aiutino a conoscere e migliorare il mondo in cui viviamo.
Oggi più che mai vogliamo dare spazio e voce – e un sostengo concreto – a chi produce, diffonde e si nutre di cultura.

  • numeros* artist* e gruppi artistici esporranno i propri lavori durante il festival. Alcune presenze (in aggiornamento): Collettivo VHS, Marco Brucio, La Zecca-Tigre, Holly Heuser, MEP, Dimo, Post-hit,  DivaNo.
  • ogni giorno bar e cene sociali a prezzi popolari
  • spazio gratuito per decine di banchini ed espositori di case editrici, riviste, distro, associazioni culturali ecc., fra cui Alegre, Contrabbandiera, D Editore, Cannibali e re, Edizioni dell’Asino, Zapruder, Effequ, Ensemble, Battaglia Edizioni, Redstar Press, Borda!Fest, Threefaces, L’eco del nulla, Fuori binario, Elementi Kairos, IF_DO hacklab, nEXtEmerson distro, IAM/SI Cobas, RF-l’Altra Repubblica, Dea Press, et al.
  • Il festival viene trasmesso in diretta da Radio Wombat Firenze (radiowombat.net)
  • Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito, con la convinzione che la cultura abbia un valore incommensurabile e debba essere liberamente condivisa e sempre accessibile a tutti.

Ecco il programma di questa sesta edizione:

Giovedì 27

  • ore 16 CERIMONIA D’APERTURA
  • ore 16.30 – Panel MANGIA CONSUMA LAVORA: Le prospettive dopo l’anno che ha demolito la vita culturale del paese. Partecipano le riviste L’indiscreto e L’eco del nulla, con i lavoratori e le lavoratrici di cinema e teatro. A cura di FirenzeRiVista.
  • ore 18 – La Zeccatigre presenta il suo libro d’esordio: Ma chi ha detto che non c’è!? (Redstar Press, 2021).
  • ore 19 – Panel DIRITTO ALLA CITTA’: Lorenzo Tripodi di «Tesserae» (Berlino) e membro del collettivo ogino:knauss (Firenze) dialoga con il collettivo Orizzontale (Roma) autore della rivista «VUOTO 1/VERTIGO» e «VUOTO 2/CONTROVERSO», e Francesco Careri (C.I.R.C.O., Casa Irrinunciabile per la Ricreazione Civica e l’Ospitalità) autore di Nomadismo architettura Ospitalità (Bordeaux, 2020).
  • ore 20.30 – Cena di autofinanziamento
  • ore 21 – Presentazione di Waltzing Matilda. È così facile che sembra difficile (Threefaces, 2021) di Gianlunca Bindi, con il reading dinamico a cura di Ottavio Leo, Marco Brucio, GG Motion e Pietro Dinley.

Venerdì 28

  • ore 15 – Presentazione di E allora le foibe (Laterza, 2021) di Eric Gobetti curata dal Collettivo Umanistico SdS.
  • ore 16 – Presentazione di Technosapiens. Come l’essere umano si trasforma in macchina (D Editore, 2021), con l’autore Daniele Signorelli in dialogo con Francesco D’Isa.
  • ore 17 – Panel digitale: INTERNET, ODI ET AMO
    L’hacklab fiorentino IF_DO dialoga intorno a Cyber Bluff (Eris, 2021) con l’autore Ginox e Internet, mon amour (L edizioni, 2019) con l’autrice Agnese Trocchi.
  • ore 18,30 – Dialogo su Rojava ed internazionalismo con Alessandro Orsetti e il libro “Orso, scritti dalla Siria del nord-est (Redstar press 2021) e Sara Montinaro autrice di Daesh. Viaggio nella banalità del male (Meltemi, 2021).
  • ore 20 – Cena di autofinanziamento
  • ore 20,30 – Presentazione e letture di Veniamo dal basso come un pugno sotto il mento (Battaglia, 2020), con l’autrice Alice Diacono.

Sabato 29

  • ore 15 – Presentazione di La sindrome di Peter punk. La storia di Amina e altri racconti illustrati (Elementi Kairos, 2020) di e con Alessandro Meo “Sante”, con interventi di attualità.
  • ore 16 – Panel CURA E BENI COMUNI: Federica Timeto e Andrea Ghelfi della rivista «Effimera. Critica e sovversioni del presente» dialogano con Nicola Capone, autore di Lo spazio e la norma (ombrecorte, 2020) intorno a Il Manifesto della cura. Per una politica dell’interdipendenza (Alegre, 2021) con le curatrici e traduttrici dell’opera Gaia Benzi e Marie Moise.
  • ore 18 – Incontro: UN SORRISO INSANGUINATO. RITSOS E KAZANTZAKIS, POESIA E LOTTA NELLA GRECIA DEL ‘900. L’editore e traduttore Nicola Crocetti (Crocetti editore) dialoga con lo scrittore e critico letterario Edoardo Rialti.
  • ore 19.30 Concerto: ENSEMBLE VOCESONANTIUM, composto da V. Peruzzi, A. Andreani, A. Trifari, Bianca Pedone, L. Lippi, A. Bochicchio, P. Ottanelli, R. Brutti. Esegue:
    – “La baia tranquilla” (L. Donati, G. Pascoli),
    – “O primavera” (L. Donati, G. Carducci), “L’ombra dei boschi d’Aser” (P. Clausetti),
    – “In Pètrina” (M. Sebastianelli, M. Morea)
  • ore 20 Cena di autofinanziamento
  • ore 20.30 – MOSTRE & FIERE, freakshow di monologhi mutanti e canzoni grottesche di Filomena “Filo” Sottile, da cui ha tratto La mostruositrans. Per un’alleanza transfemminista tra le creature mostre (Eris, 2020).

Domenica 30

  • ore 11,30 – Le FAVOLE DAL VIVO! Per bimbe e bimbi di tutte le età e per tutte le loro adulte e adulti
  • ore 13 – Pranzo sociale!
  • ore 13,30 – Presentazione di Diramazioni (Ensemble, 2021) di Bartolomeo Bellanova e reading con alcuni autori e autrici ospiti di Poiuyt – Lettere contrarie (Radio Wombat).
  • ore 15 – Presentazione di Le pieghe del corpo (Mimesis 2019), con i curatori del libro Antonio Donato e Leonardo Tonelli del Collettivo LEIB, a cura della Palestra Popolare Polveriera e della Palestra Popolare SanPietrino del CSA nEXt-Emerson.
  • 16 – Incontro: NUOVI IMMAGINARI NELLA NARRATIVA ITALIANA CONTEMPORANEA. Andrea Cassini autore di Non tutto il male. Cronache della terra inabitabile, e Matteo Grilli autore di Crocevia di punti morti. Quattro anime nel pozzo raccontano i loro romanzi (Effequ). Modera Francesca Corpaci.
  • 17 – Panel distopia: NESSUNDOVE, OGNIDOVE: LE DISTOPIE DEL ‘900 E LA SOCIETà DEL COVID. BRADBURY, ATWOOD, HUXLEY, ORWELL E BURDEKIN. Con Virginia Bardoni, Carla Fronteddu, Ilaria Gaspari e Edoardo Rialti.
  • 18,30 – Presentazione di La scommessa psichedelica (Quodlibet, 2020) con il curatore Federico di Vita e alcuni fra gli autori e le autrici dei saggi. Modera Francesco D’Isa.
  • 20 – Concerto – PROXIMA PARADA – Poesia elettrica. Monologhi poetici di Luca Bernardini e musiche di Daniele Ramisti.

 


Per una cultura libera. Tutto è di tutt*
La Polveriera Spazio Comune

Sostieni il festival! Crowdfunding

https://www.produzionidalbasso.com/project/6deg-festival-della-letteratura-sociale-di-firenze/

[dalla pagina del crowdfunding]
Chi siamo
Siamo studenti, lavoratori, volontari, attiviste e attivisti politici e del mondo della cultura attivi a Firenze che dal 2016 organizzano il Festival di letteratura sociale.
Cosa facciamo
Nel 2014 abbiamo recuperato dall’abbandono un grande spazio nel centro storico di Firenze – a un passo dal Duomo, in via santa Reparata 12r, all’interno dell’ex convento di sant’Apollonia – con l’intento di restituire alla città un luogo di incontro e di condivisione. Questo posto è stato chiamato Polveriera Spazio Comune , e dalla sua apertura vi abbiamo organizzato moltissime iniziative improntate alla solidarietà, al mutuo appoggio, al sostegno delle lotte per la conquista di diritti e per l’autodeterminazione, all’informazione e alla sensibilizzazione su temi politici e sociali, nonché al divertimento e alla socialità. Sul sito https://lapolveriera.noblogs.org si trova tutto quanto è stato fatto o prodotto in questi sei anni di occupazione.
Fra tutte queste cose, una fra le più significative è senz’altro il Festival della letteratura sociale , che quest’anno arriverà alla sua sesta edizione.

Dove e quando
L’evento si svolge a Firenze, nei locali della Polveriera ( Via Santa Reparata 12R ) e nel grande chiostro antistante, ogni anno a fine maggio. Se – come nel 2020 – la situazione sanitaria rendesse impossibile lo svolgersi dell’evento, sposteremo le date a fine settembre/inizio ottobre.

Perché
Non ci piacciono le vetrine e i saloni del libro canonici, che operano una divisione fra chi produce e chi si nutre di cultura, e fra una cultura “alta” fatta di grandi nomi e grandi investimenti e una “bassa” che crea pochi profitti e poca pubblicità.
Noi vogliamo fare ed essere altro: crediamo nel potere della letteratura di cambiare in meglio il mondo ; crediamo nel potere delle persone che lottano per cambiarlo ; crediamo che tutto questo debba essere svincolato il più possibile dalle esigenze ristrette del mercato, e liberamente fruibile da chiunque, per il libero e comune progresso dell’umanità.

Cosa vogliamo fare
Il nostro desiderio anche quest’anno è di organizzare il Festival della Letteratura Sociale, autogestito e autofinanziato nonostante le difficoltà che stiamo vivendo, anzi a maggior ragione: pensiamo che sia quanto mai importante dare voce e spazio a tutte le forme di editoria indipendente , e che sia fondamentale creare continuamente occasioni di condivisione e incontro attorno ai libri per tutte e tutti e come sempre ci teniamo a mantenere la gratuità dell’evento, nella convinzione che la cultura abbia un valore incommensurabile e la sua fruizione non possa essere limitata da biglietti d’ingresso.

Perché ti chiediamo aiuto

A differenza delle passate edizioni, che sono sempre state autofinanziate con le iniziative organizzate nel corso dell’anno dalla Polveriera, quest’anno è stato impossibile organizzare eventi di raccolta fondi per ovvi motivi.
Al contempo, il fondo cassa ereditato dagli anni passati è stato necessario alla sopravvivenza degli altri progetti in corso e al sostegno delle battaglie politiche in cui crediamo e delle persone che le combattono come e insieme a noi. Per questo stiamo chiedendo anche il tuo sostegno, se – e nella misura in cui – puoi darlo. Con pochi euro o diffondendo questa campagna ci aiuterai moltissimo .

Per cosa, nel concreto
Tutte le persone che partecipano e all’organizzazione del Festival di letteratura sociale e all’autogestione della Polveriera Spazio Comune lo fanno a titolo gratuito e volontario.
I fondi che raccoglieremo saranno spesi per:

– i rimborsi viaggio e il pernottamento degli ospiti;
– la diffusione del festival (e quindi la stampa di locandine, volantini, programmi cartacei, ecc.);
– acquisti di cibo e bevande che saranno servite durante l’evento;
– la strumentazione , i materiali e le attrezzature necessarie all’allestimento degli spazi e allo svolgimento degli eventi;
– l’acquisto dei libri presentati durante le giornate, che accresceranno la biblioteca di Polveriera;
– per tutto quanto sarà necessario a garantire la massima igiene e tutelare la salute dei presenti.

La cifra fissata come obbiettivo per coprire le spese necessarie all’avvio del festival è di 1800 euro.

Ogni altra donazione oltre quella cifra sarà unita ai ricavi del bar autogestito e delle cene previste durante l’evento. Tutto il ricavato sarà quindi spartito come sempre tra il fondo cassa per la successiva edizione del festival e la cassa di Polveriera, per le attività dello spazio e i benefit a sostegno delle spese legali di molte e molti di noi o di attiviste/i a noi vicini;

Altre informazioni

Qui [ >>> ] trovate il programma aggiornato della sesta edizione, e tutto quel che c’è da sapere a riguardo.
Ogni giorno presentazioni, tavoli di discussione, letture, spettacoli teatrali e musicali
L’intero festival viene trasmesso in diretta radiofonica da Radio Wombat Firenze (1359AM o in streaming su – radiowombat.net ), come ogni anno (e trovate le registrazioni negli archivi del sito)
Numeros* artist* e gruppi artistici esporranno i propri lavori durante il festival
Ogni giorno bar e cene sociali a prezzi popolari
Spazio gratuito per decine di banchini ed espositori di case editrici, riviste, distro, associazioni culturali ecc.
Ingresso gratuito per tutte le giornate del festival
Evento su Facebook: QUI !

CONTRO MAFIA E SFRUTTAMENTO – 24/04 AL FIANCO DEI LAVORATORI TEXPRINT!

“SE 8 ORE VI SEMBRAN POCHE” 
(canzone di fine ‘800, per la giornata lavorativa di otto ore)
Prato, 2021
E’ dal 18 gennaio che prosegue lo sciopero alla Texprint, una delle fabbriche modello del settore tessile nel pratese. Grazie al coraggio di questi lavoratori, i riflettori si sono accesi sulle condizioni bestiali di sfruttamento in queste fabbriche. Sono costretti a lavorare 12 ore al giorno per sette giorni la settimana, senza alcun riposo, privi dei diritti elementari, sotto il continuo rischio di incidenti che causano vere e proprie mutilazioni. Il personale è gestito da un sistema caporalesco, che garantisce la moderna schiavitù nelle fabbriche della “fast fashion”, indotto fondamentale delle grandi marche della moda italiana.
Non è una storia ottocentesca, non è una realtà lontana, in un paese lontano, non è una situazione marginale, residuale della nostra economia. Queste sono le condizioni di vita di migliaia e migliaia di lavoratori e lavoratrici nel nostro paese. Questa realtà è parte integrante ed essenziale del sistema Italia e anche del sistema economico toscano: le industrie tessili, la logistica, il settore agro-alimentare, il food-delivery.
E le ultime inchieste giudiziarie sulla presenza in Toscana delle mafie (‘Ndrangheta, Camorra e Mafia cinese) stanno svelando quanto sia profondo l’intreccio tra criminalità organizzata, industria e istituzioni. La Toscana progressista si rivela un mito falso e logoro.
Il 24 aprile i lavoratori della Texprint hanno indetto una manifestazione pubblica a Prato per dare forza e slancio alla loro lotta. Chiedono il rispetto del contratto nazionale, otto ore di lavoro per cinque giorni la settimana. Chiedono ferie e malattie. Chiedono la fine del sistema di sfruttamento pratese. Una loro vittoria sarebbe un passo avanti per tutti e tutte, un esempio contagioso per altri lavoratori e altre lavoratrici nelle stesse condizioni e questo lo sa bene anche chi si arricchisce ogni giorno sulla loro pelle, avvelenando le nostre terre. Inoltre lo sa bene anche chi nelle istituzioni ha permesso in questi decenni che a Prato e nella piana la moderna “schiavitù” diventasse sistema. In questi mesi di sciopero la polizia è stata utilizzata, con cariche ripetute e violente contro i lavoratori (hanno rotto perfino una gamba ad un operaio), per garantire al padrone della Texprint, tra l’altro sotto inchiesta per mafia, la possibilità di continuare a fare i propri profitti.
La Polveriera scenderà in piazza a Prato sabato 24 aprile. Andare alla manifestazione in un comune diverso dal proprio è consentito, scegliere di farlo significa schierarsi in una battaglia basilare in un periodo di crisi sociale, economica e politica di portata storica.
Su uno striscione ai cancelli della fabbrica, questi lavoratori hanno scritto: “Mai più schiavi! Vogliamo una vita più bella!”
riecheggiando fatalmente così le parole di uno sciopero nell‘industria tessile americana più di un secolo fa: “Vogliamo il pane, ma anche le rose!”
Non voltare le spalle ai lavoratori della Texprint
Non delegare ad una sinistra inesistente
Otto ore per cinque giorni
Tutti e tutte a Prato, sabato 24 Aprile, ore 15.00
Insieme a Studenti di Sinistra ci troveremo alla stazione di Rifredi alle 14.10 per prendere il treno delle 14.16 ed andare tutt* insieme in piazza!
 
LINK EVENTO SI COBAS:

POIUYT – LETTERE CONTRARIE (Aprile)

Il programma radiofonico del Festival di Letteratura Sociale.

Oggi, domenica 11 aprile, come ogni seconda domenica del mese, una nuova puntata di “Poiuyt – Lettere Contrarie.”

Sulle frequenze di Radio Wombat Firenze 1359AM, streaming su radiowombat.net

Nella prima parte l’anteprima di “Diramazioni” di Bartolomeo Bellanova, raccolta di poesie in uscita per la collana Affluenti di Edizioni Ensamble

Nella seconda parte letture in solidarietà con le mobilitazioni dei teatri “Mercadante” di Napoli e “Piccolo” di Milano.

Per finire, la presentazione del “Red Carnation International Poetry Reading”, reading online di poesie organizzato da Revolutionaty Poets Brigade e dal World Poetry Movement, che si terrà martedì 27 aprile alle 18.00

Stay Wombat!

 

PRESIDIO CONTRO LA SORVEGLIANZA SPECIALE 14/04/21, ore 9.30, Tribunale di Firenze

Condividiamo e rilanciamo il comunicato delle compagne e compagni dell’Occupazione di Viale Corsica 81.
Come ulteriore giro di vite per i fatti del 30 ottobre in cui migliaia di persone si rivoltarono a Firenze contro il governo, il comune e la polizia, eccoci recapitata l’ennesima lettera verde dal tribunale: non si tratta di una denuncia, ma dell’invito per una nostra compagna a presentarsi in tribunale il giorno 14 Aprile 2021 per presenziare all’udienza in cui verrà decisa o meno l’applicazione della sorveglianza speciale contro di lei. Che significato dare a questa nuova mossa del questore?
Innanzitutto dobbiamo rilevare come la repressione sia tanto mutabile nei mezzi quanto poco lo è nei fini. Neanche un mese è passato dalla definitiva caduta del reato di associazione a delinquere spillato ormai più di dieci anni fa all’interno dell’operazione “400 colpi”, ed ecco ora, dopo i dubbi successi raggiunti con la pioggia di fogli di via staccati negli ultimi anni dalla questura, l’arrivo del Daspo anche per chi allo stadio non ha mai messo piede e, amarum in fundo, questa richiesta di sorveglianza speciale. Perché associare tra loro strategie e misure tanto diverse in questo scritto? Perché è fondamentale che queste si riconoscano per ciò che sono: operazioni di repressione politica. Per uno stato che dice di averla fatta finita con il fascismo è essenziale che, almeno in teoria, ad esser puniti siano i reati e non le idee. Ma come togliere allora i compagni dalle strade di fronte a una magistratura che per quanto sia classista non può non applicare il codice penale? Come togliere di mezzo persone e percorsi di auto organizzazione se gli stessi giudici nella maggioranza dei casi sono in imbarazzo di fronte alle richieste di carcerazione in relazione ai reati contestati? Come assicurarsi quella tanto agognata pace sociale se anche le misure cautelari preventive svaniscono in pochi mesi proprio in virtù della moderata gravità dei reati in relazione alle leggi attuali? Ecco quindi spiegato il ricorso a questi mezzi di repressione politica, di cui da sempre lo stato italiano si serve, ma che di volta in volta possono tornare più o meno utili. Tanti piccoli reati non ti aprono così spesso le porte di Sollicciano, ma se ci inventiamo una associazione a delinquere la musica cambia. Teoria troppo fantasiosa anche per la magistratura? Allora la scavalchiamo con misure di polizia: fogli di via e Daspo, che non necessitano dell’approvazione del giudice, ma vengono emessi direttamente dal prefetto. C’è chi ancora si ostina a non voler piegare la testa? Ecco qua la sorveglianza speciale.
UNA SORVEGLIANZA (E UNA PUNIZIONE) DAVVERO SPECIALE.
Un capolavoro del legislatore democratico. Ben oltre: “l’innocente fino a prova contraria”, ben oltre le misure cautelari preventive in attesa che il processo si sgonfi, si arriva al “colpevole dei reati che potresti commettere”. Sì, perché contrariamente a quanto potremmo essere portati a pensare, avere la sorveglianza speciale non significa ricevere un’attenzione particolare da parte delle forze dell’ordine, che quella la subiamo già da sempre, significa veder materialmente distrutta la propria libertà. Del tutto arbitrariamente potremmo quindi avere per un tempo che va da uno a cinque anni l’obbligo di rientro notturno, il divieto di lasciare la provincia di residenza, di incontrare pregiudicati o persone sottoposte a misure cautelari, di partecipare a riunioni o assemblee di qualsiasi tipo e, per tutta la durata della sorveglianza speciale, possono essere sospesi passaporto e addirittura patente. Per anni dunque devi star lontano dai tuoi compagni, dai tuoi affetti, rinunciare a viaggiare o anche solo a lasciare la tua provincia, rinunciare a far politica, rinunciare ad uscire la sera… La pena per chi infrange queste regole può essere anche il carcere immediato. Tutto ciò, lo ripetiamo, non in connessione ad un particolare reato per cui viene prevista questa punizione, ma in relazione a chi sei, a cosa fai nella vita e quali reati potresti commettere in futuro. Proposta da Digos e questore, l’applicazione di questa misura passerà alle mani di un giudice che valuterà quindi se la persona che ha davanti merita l’appellativo di “minaccia della difesa sociale”. Il tutto in un perverso gioco di rimandi incrociati in cui la polizia dice che son anni che ci colpisce e quindi è giusto colpirci ancora di più, sennò avrebbero già smesso anche loro, che son tanto bravi, e difendersi è estremamente complicato… dal momento che non c’è nessun episodio criminoso di cui si viene accusati e quindi in sostanza… non c’è niente da cui difendersi! È così dunque che una compagna neanche pregiudicata rischia di veder cambiare la propria vita e chiunque abbia sofferto in questo anno delle limitazioni che ci sono state imposte per il Covid19 ed ora invoca l’estate nella speranza di poter tirare un sospiro di sollievo può capire quanto sia grave veder limitata radicalmente la propria libertà per un periodo tanto lungo.
PERICOLOSI PER CHI?
Pur in assenza di qualsivoglia condanna, sappiamo bene cosa finirà sul tavolo del giudice: il coraggio e la voglia di cambiare questo mondo. L’occupazione di uno spazio per giovani rapidamente divenuto un museo di arte urbana in Via Toselli prima, e a “La Crepa” poi, il sedersi davanti alle ruspe insieme agli abitanti di tutto Viale Corsica per evitare il taglio degli ippocastani, l’aver partecipato a un presidio non autorizzato di Fridays for future, l’aver contestato Nardella il giorno della Liberazione, l’aver partecipato al presidio contro lo sgombero delle famiglie in Via Carissimi, l’aver occupato una Casa delle donne in piena pandemia per offrire rifugio e assistenza a chi più sta subendo questa forzata reclusione e infine l’aver partecipato alla notte del 30 ottobre.. Questi i reati che le vengono contestati e che potrebbero meritargli questa pesante medaglia di pericolosità sociale. Ma pericolosi per chi? Esiste un solo sfruttato sulla faccia della terra che potrebbe sentirsi minacciato da tale (presunto) curriculum? A tutti noi la facile sentenza. Complici e solidali con la nostra compagna invitiamo tutti a far propria questa campagna contro la sorveglianza speciale, al suo fianco e al fianco di tutti coloro che in Italia hanno subito questa infame misura e coloro, come Eddi di Torino a cui è stata notificata di ritorno dal Rojava, che hanno deciso di di non sottostarvi e di rifiutarla pubblicamente. Perché organizzare una difesa collettiva vuol dire organizzare la difesa stessa del movimento.
Invitiamo tutti a tutte il 14 Aprile 2021 dalle ore 9:30 al presidio che si terra’ di fronte al tribunale di Firenze in viale Guidoni contro questa infame misura di repressione politica

POIUYT – LETTERE CONTRARIE (Marzo)

La radio del Festival di Letteratura Sociale di Firenze

Oggi, domenica 14 marzo, alle 15:30 nuova puntata di “Poiuyt – lettere contrarie” sulle frequenze di Radio Wombat Firenze
1359 AM
in streaming su https://radiowombat.net/

Nella prima parte presenteremo “Veniamo dal basso come un pugno sotto il mento” di e con Alice Diacono.

Durante la seconda parte proporremo delle letture in memoria di Lawrence Ferlinghetti, scomparso lo scorso 22 febbraio.

Nell’ultima parte della trasmissione condivideremo un estratto dalla presentazione di “Matariki, sciame di stelle. Poetesse maori contemporanee” (Edizioni Ensemble, 2020).

Riunione per il Festival di letteratura sociale

La Polveriera Spazio Comune è lieta di annunciare l’inizio dei lavori per la prossima edizione del Festival di letteratura sociale, in programma l’ultima settimana di maggio 2021.
Per definizione, la Polveriera Spazio Comune è un luogo d’incontro e contaminazione, di confronto e condivisiome, aperto a chiunque condivida questo spirito di apertura e autogestione.
Allo stesso modo il Festival che ospita non è stato pensato come prodotto della Polveriera presentato alla città, bensì come prodotto della città presentato in Polveriera.
Per questo motivo invitiamo le persone e le realtà che operano in ambito culturale nell’area fiorentina alla prima assemblea aperta per l’organizzazione della sesta edizione, mercoledì 24 alle ore 18 in Polveriera (via santa reparata 12/r).
Portate idee, proposte, esperienze, voglia di fare, iniziamo a progettare insieme!

 

La Polveriera Spazio Comune

COMUNICATO PALESTRA POPOLARE POLVERIERA

Siamo persone, non macchine di produzione del profitto!

Le decisioni prese nel corso degli ultimi mesi per contrastare la diffusione della Pandemia hanno dimostrato di basarsi su una scala di valori che, ancora una volta, mette il profitto e l’economia di scala davanti all’individuo.

A prova di ciò le grandi aziende hanno continuato a svolgere la loro funzione, supportate ed accompagnate dalle istituzioni nel loro adattamento alle contingenze.

Le realtà più piccole, dalle piccole attività commerciali alla maggior parte delle attività della sfera privata, hanno visto la propria quotidianità stritolata da un susseguirsi di aridi decreti, dettati da una visione sterile e semplicistica delle vite di ognuno di noi.

In nome della protezione sanitaria è stato messo da parte qualsiasi elemento dei nostri corpi e delle nostre menti che non fosse volto alla salvaguardia dell’economia nazionale.

Tutt’ora, nel mezzo di una crisi che colpisce l’economia solo in conseguenza della delicata natura dei nostri corpi, dimentichiamo che è proprio il nostro corpo l’unico mezzo di difesa dalle minaccie del sistema.

Come palestra popolare, crediamo che dare a tutt* la possibilità di comprendere e superare i propri limiti fisici sia un messaggio politico fondamentale in un mondo in cui i nostri corpi sono considerati inutili (se non inesistenti) quando non si rendono funzionali alla creazione del profitto.

Abbiamo quindi deciso di esprimere la nostra posizione attraverso il nostro corpo, mantenendo le attività sportive all’interno del nostro spazio, guidati però dal rispetto reciproco.

Per natura, siamo contro la privatizzazione degli spazi pertanto le nostre porte rimarranno aperte.

Chiediamo però ad ogni persona che farà uso dello spazio di riflettere sugli effetti del proprio corpo nell’ambiente in cui si situa, di riacquistare il controllo del proprio corpo rispetto alle imposizioni esterne pur mantenendo il più alto livello di rispetto ed attenzione per la propria salute e per quella del prossimo.

Chiediamo a tutt* quell* che vorranno fare attività fisica negli spazi della PPP di partecipare all’assemblea settimanale prima di presentarsi agli allenamenti, così da comprendere i limiti che ci vediamo costretti a imporre.

Be Strong, Be Free.

PPP

Laboratorio di autocostruzione del collettivo Ark

Vi siete mai avventurati nell’autocostruzione ?
Avete mai provato a progettare qualcosa collettivamente?
In questa occasione si uniranno le due cose, per la costruzione di una nuova libreria in Polveriera.

L’allestimento dello spazio con una biblioteca e una distribuzione dei tanti prodotti letterari che vengono presentati dentro e fuori al festival di letteratura sociale prenderà forma attraverso vari incontri; condividendo idee, competenze, mani e braccia.
Diversamente dal costruire individualmente qualcosa all’interno di un luogo di vita privato; vi invitiamo a partecipare a un percorso che cerca di scardinare quell’idea autoriale e autoritaria di progetto, verso una pratica collettiva, nella quale si possa creare un processo realmente condiviso.
Così anche una libreria può essere occasione per sperimentare modi di vivere differenti dalla società in cui viviamo, facendoci sentire tutte e tutti parte di un luogo.
Per dare vita a qualcosa della collettività per la collettività.

Da giovedì 4 febbraio, ore 18.00 presso la Polveriera, via Santa Reparata 12/r.
PER INFO SCRIVETE A colletivoark@gmail.com