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PRESIDIO CONTRO LA SORVEGLIANZA SPECIALE 14/04/21, ore 9.30, Tribunale di Firenze

Condividiamo e rilanciamo il comunicato delle compagne e compagni dell’Occupazione di Viale Corsica 81.
Come ulteriore giro di vite per i fatti del 30 ottobre in cui migliaia di persone si rivoltarono a Firenze contro il governo, il comune e la polizia, eccoci recapitata l’ennesima lettera verde dal tribunale: non si tratta di una denuncia, ma dell’invito per una nostra compagna a presentarsi in tribunale il giorno 14 Aprile 2021 per presenziare all’udienza in cui verrà decisa o meno l’applicazione della sorveglianza speciale contro di lei. Che significato dare a questa nuova mossa del questore?
Innanzitutto dobbiamo rilevare come la repressione sia tanto mutabile nei mezzi quanto poco lo è nei fini. Neanche un mese è passato dalla definitiva caduta del reato di associazione a delinquere spillato ormai più di dieci anni fa all’interno dell’operazione “400 colpi”, ed ecco ora, dopo i dubbi successi raggiunti con la pioggia di fogli di via staccati negli ultimi anni dalla questura, l’arrivo del Daspo anche per chi allo stadio non ha mai messo piede e, amarum in fundo, questa richiesta di sorveglianza speciale. Perché associare tra loro strategie e misure tanto diverse in questo scritto? Perché è fondamentale che queste si riconoscano per ciò che sono: operazioni di repressione politica. Per uno stato che dice di averla fatta finita con il fascismo è essenziale che, almeno in teoria, ad esser puniti siano i reati e non le idee. Ma come togliere allora i compagni dalle strade di fronte a una magistratura che per quanto sia classista non può non applicare il codice penale? Come togliere di mezzo persone e percorsi di auto organizzazione se gli stessi giudici nella maggioranza dei casi sono in imbarazzo di fronte alle richieste di carcerazione in relazione ai reati contestati? Come assicurarsi quella tanto agognata pace sociale se anche le misure cautelari preventive svaniscono in pochi mesi proprio in virtù della moderata gravità dei reati in relazione alle leggi attuali? Ecco quindi spiegato il ricorso a questi mezzi di repressione politica, di cui da sempre lo stato italiano si serve, ma che di volta in volta possono tornare più o meno utili. Tanti piccoli reati non ti aprono così spesso le porte di Sollicciano, ma se ci inventiamo una associazione a delinquere la musica cambia. Teoria troppo fantasiosa anche per la magistratura? Allora la scavalchiamo con misure di polizia: fogli di via e Daspo, che non necessitano dell’approvazione del giudice, ma vengono emessi direttamente dal prefetto. C’è chi ancora si ostina a non voler piegare la testa? Ecco qua la sorveglianza speciale.
UNA SORVEGLIANZA (E UNA PUNIZIONE) DAVVERO SPECIALE.
Un capolavoro del legislatore democratico. Ben oltre: “l’innocente fino a prova contraria”, ben oltre le misure cautelari preventive in attesa che il processo si sgonfi, si arriva al “colpevole dei reati che potresti commettere”. Sì, perché contrariamente a quanto potremmo essere portati a pensare, avere la sorveglianza speciale non significa ricevere un’attenzione particolare da parte delle forze dell’ordine, che quella la subiamo già da sempre, significa veder materialmente distrutta la propria libertà. Del tutto arbitrariamente potremmo quindi avere per un tempo che va da uno a cinque anni l’obbligo di rientro notturno, il divieto di lasciare la provincia di residenza, di incontrare pregiudicati o persone sottoposte a misure cautelari, di partecipare a riunioni o assemblee di qualsiasi tipo e, per tutta la durata della sorveglianza speciale, possono essere sospesi passaporto e addirittura patente. Per anni dunque devi star lontano dai tuoi compagni, dai tuoi affetti, rinunciare a viaggiare o anche solo a lasciare la tua provincia, rinunciare a far politica, rinunciare ad uscire la sera… La pena per chi infrange queste regole può essere anche il carcere immediato. Tutto ciò, lo ripetiamo, non in connessione ad un particolare reato per cui viene prevista questa punizione, ma in relazione a chi sei, a cosa fai nella vita e quali reati potresti commettere in futuro. Proposta da Digos e questore, l’applicazione di questa misura passerà alle mani di un giudice che valuterà quindi se la persona che ha davanti merita l’appellativo di “minaccia della difesa sociale”. Il tutto in un perverso gioco di rimandi incrociati in cui la polizia dice che son anni che ci colpisce e quindi è giusto colpirci ancora di più, sennò avrebbero già smesso anche loro, che son tanto bravi, e difendersi è estremamente complicato… dal momento che non c’è nessun episodio criminoso di cui si viene accusati e quindi in sostanza… non c’è niente da cui difendersi! È così dunque che una compagna neanche pregiudicata rischia di veder cambiare la propria vita e chiunque abbia sofferto in questo anno delle limitazioni che ci sono state imposte per il Covid19 ed ora invoca l’estate nella speranza di poter tirare un sospiro di sollievo può capire quanto sia grave veder limitata radicalmente la propria libertà per un periodo tanto lungo.
PERICOLOSI PER CHI?
Pur in assenza di qualsivoglia condanna, sappiamo bene cosa finirà sul tavolo del giudice: il coraggio e la voglia di cambiare questo mondo. L’occupazione di uno spazio per giovani rapidamente divenuto un museo di arte urbana in Via Toselli prima, e a “La Crepa” poi, il sedersi davanti alle ruspe insieme agli abitanti di tutto Viale Corsica per evitare il taglio degli ippocastani, l’aver partecipato a un presidio non autorizzato di Fridays for future, l’aver contestato Nardella il giorno della Liberazione, l’aver partecipato al presidio contro lo sgombero delle famiglie in Via Carissimi, l’aver occupato una Casa delle donne in piena pandemia per offrire rifugio e assistenza a chi più sta subendo questa forzata reclusione e infine l’aver partecipato alla notte del 30 ottobre.. Questi i reati che le vengono contestati e che potrebbero meritargli questa pesante medaglia di pericolosità sociale. Ma pericolosi per chi? Esiste un solo sfruttato sulla faccia della terra che potrebbe sentirsi minacciato da tale (presunto) curriculum? A tutti noi la facile sentenza. Complici e solidali con la nostra compagna invitiamo tutti a far propria questa campagna contro la sorveglianza speciale, al suo fianco e al fianco di tutti coloro che in Italia hanno subito questa infame misura e coloro, come Eddi di Torino a cui è stata notificata di ritorno dal Rojava, che hanno deciso di di non sottostarvi e di rifiutarla pubblicamente. Perché organizzare una difesa collettiva vuol dire organizzare la difesa stessa del movimento.
Invitiamo tutti a tutte il 14 Aprile 2021 dalle ore 9:30 al presidio che si terra’ di fronte al tribunale di Firenze in viale Guidoni contro questa infame misura di repressione politica

DRUG CHECKING – Utilità, strumenti e tipologie di analisi (intervista a Elisa Fornero a cura di Altrestrade)

Il drug checking è un servizio che prevede l’analisi chimica delle sostanze stupefacenti e una consulenza di un operatore specializzato sugli effetti e sui rischi che derivano dall’assunzione, con lo scopo di dare al consumatore gli elementi per una scelta più consapevole ed informata nell’interesse di una maggiore salute e sicurezza.

L’intervista a cura del gruppo Altrestrade ad Elisa Fornero, operatrice del Progetto Neutravel, progetto di Riduzione del Danno e Limitazione dei Rischi nei contesti del divertimento notturno giovanile, che descrive l’utilità del drug checking, gli strumenti utilizzati, le tipologie di analisi delle sostanze stupefacenti ed i feedback ricevuti dalle persone che hanno usufruito del servizio.

Una delle funzioni del drug checking è quella di informare che cosa ci sia in un campione: quale sostanza/e, la presenza di uno o più adulteranti e prodotti da taglio, individuare pasticche sovradosate e diramare allerte che verranno comunicate al sistema di allerta precoce.

Di seguito alcuni siti ed alcune App che potrete utilizzare nel caso foste in un luogo dove non vi è questo servizio e aveste bisogno di sapere se il campione che avete in mano sia già stato testato.

Baonps – Be Aware On Night Pleasure Safety
– Drug checking results: http://baonps.coopalice.net/check_type/
– Drug alerts: http://baonps.coopalice.net/alert/
– Ecstasydata.com by Erowid Center&Dancesafe
https://www.ecstasydata.org/
– Danno.ch:
https://danno.ch/drug-checking
– KnowDrugs App: https://knowdrugs.app
– TripApp: http://tripapp.org/it/ ”

 

Fonti e contatti:

????Altrestrade:

info@progetto-altrestrade.it

http://www.progetto-altrestrade.it

????Progetto Neutravel:

progettoneutravel@gmail.com

https://coopalice.net/neutravel-2008-2015

????Outsiders Siena:

outsidersiena@gmail.com

https://www.coopcat.it

 

GUERRA, CONFLITTI E DROGA – DARKWEB. Intervista ad Alessandro De Pascale a cura di Outsiders Siena

Da Outsiders Siena l’intervista ad Alessandro De Pascale:

“Ieri abbiamo intervistato Alessandro De Pascale, un giornalista d’inchiesta e reporter di guerra. Autore di diversi libri, è da sempre impegnato nel cercare verità che vanno oltre le versioni ufficiali. Ha lavorato per testate nazionali quali Left, Il Manifesto, Vice, La Voce delle Voci, Il Punto, Terra, La Nuova Ecologia, Il Venerdì di Repubblica.”

????PARLIAMO DI GUERRA E CONFLITTI AL MINUTO 01:34
Per approfondire il tema:
– Il suo ultimo libro è GUERRA & DROGA:
http://www.castelvecchieditore.com/pr
– https://left.it/author/alessandro-de-
– https://www.vice.com/it/contributor/a

????PARLIAMO DI DARKWEB AL MINUTO 14:20
Per approfondire il tema:
– https://www.sostanze.info/articolo/fa
Qua il link per il video su YouTube:
https://youtu.be/fuh8QY4yAq8
————————————————————–
????SE VOLETE ESSERE INTERVISTATI O PROPORCI UN’INTERVISTA CHE VI POTREBBE INTERESSARVI, I NOSTRI CONTATTI SONO:
POTETE SCRIVERCI, MANDARCI AUDIO/VIDEO SU:

– FACEBOOK (Outsiders Siena)
– INSTAGRAM (outsidersiena)
– TEL E WHATSAPP: 351 171 7906
– MAIL: outsidersiena@gmail.com

Per fare due chiacchiere (anche con videochiamata) siamo reperibili DAL LUNEDÌ AL SABATO DALLE 17 ALLE 19!
Tutti noi siamo disponibili a dare info sull’emergenza Covid19 e sostanze MA se hai bisogno di un consulto particolare
– che riguarda le MTS chiama i giorni LUNEDÌ e VENERDÌ
– che riguarda le INFO SUI SERVIZI TERRITORIALI chiama i giorni MERCOLEDÌ e SABATO

se hai voglia di parlare della tua situazione emotiva (es:
pensieri/preoccupazioni da quarantena) chiama i giorni MARTEDÌ e GIOVEDÌ.”

 

RIDUZIONE DEL DANNO E COVID-19: Consigli alle persone che usano droghe

Guida di Euronpud ed Inpud.
Possiamo farlo! Le persone che usano droghe hanno già avuto a che fare con virus molto gravi. Questo opuscolo fornisce informazioni pratiche che ci aiuteranno a gestire la nostra salute e l’uso di droghe durante la pandemia di COVID-19.

Informazioni sul COVID-19 (noto anche come Coronavirus):
COVID-19 si diffonde tra le persone tramite goccioline che vengono tossite e/o respirate dal naso o dalla bocca. Il virus può anche rimanere vivo sulle superfici ed essere

Precauzioni per le persone che usano droghe:
Se fumi sostanze sarai più a rischio, ma anche l’iniezione può essere problematica. I fumatori di tabacco (o anche solo cannabis) sono più a rischio. Se hai la BPCO o altre condizioni polmonari potresti essere particolarmente vulnerabile. Da evitare:
● Goccioline con COVID-19 tossite o espirate.
● Stringere la mano e toccare le superfici contaminate.
● Maneggiare bustine trasportate nella bocca di altre persone.
● Toccarsi gli occhi, il naso e la bocca con le mani contaminate.
● Condivisione di attrezzature / accessori per inclusi canne, bong, pipe, vaporizzatori, pippotti e attrezzatura per l’iniezione.

Sintomi COVID-19:
si manifesta come un’influenza o un brutto raffreddore:
● Febbre
● Tosse
● Mancanza di respiro / difficoltà respiratoria

Prevenzione:
Igiene delle mani: ○ lavati le mani con acqua e sapone per 20 secondi (canta due volte buon compleanno) ogni volta che ritorni nel tuo spazio abitativo, usa il bagno, e apri le tue buste o tocca la tua sostanza usando l’attrezzatura. ○ Se non hai sapone e acqua, pulisci le mani con un disinfettante contenente alcool almeno al 60%. Pulire le mani con una salviettina imbevuta di alcol è altrettanto utile.
Segui una buona igiene respiratoria: ○ Copriti la bocca e il naso con il gomito piegato quando tossisci o starnutisci. ○ Utilizza un fazzoletto quando tossisci o starnutisci e buttalo subito dopo.
● Non trasportare droghe in bocca, retto o vagina.
● Non condividere droghe e attrezzatura, in particolare anche quella specifica per il fumo, lo sniffing e l’iniezione.
Continua a utilizzare gli spazi puliti: ○ Pulisci gli spazi utilizzati per l’iniezione prima e dopo l’uso con uno spray contenente candeggina o disinfettante. ○ Smaltisci in sicurezza il materiale usato, utilizza contenitori per lo smaltimento di rifiuti taglienti o una bottiglia trasparente di acqua in plastica: non riempire per più di 2/3.
Tieni le distanze: Stai a 2 metri di distanza da persone con cui non vivi e / o evita contatti.
Auto-isolamento: Se hai sintomi o vivi con qualcuno a cui è stato diagnosticato il virus o che ha sintomi, dovrai rimanere a casa per 14 giorni.

Preparare:
Aghi, siringhe e altri kit per l’iniezione: ○ Fai scorta: assicurati di avere abbastanza attrezzatura per 1-2 settimane per te e per i tuoi pari. ○ Pianifica con i tuoi servizi locali di riduzione del danno come sosterrai la fornitura di attrezzature sterili per l’iniezione.
● Metadone e buprenorfina e altre forme di terapia sostitutiva con oppioidi (OST): ○ Per prevenire l’astinenza dovuta ad un’interruzione della fornitura della sostanza, ora è il momento giusto per tornare a prendere una quantità adeguata di OST. Dovrebbe essere possibile riprendere la terapia per coloro che ritornano al trattamento e, per i nuovi pazienti, accedervi senza test delle urine o della saliva. ○ I servizi che forniscono terapia sostitutiva ( SERD) dovrebbero prescrivere quasi a tutti i pazienti più vulnerabili affidi settimanali da portare a casa. Chiedi affidi settimanali o mensili da portare a casa durante questo periodo eccezionale. ○ Assicurati di conservare il farmaco lontano dai bambini, in alto in un armadio preferibilmente in una scatola chiusa a chiave. Il metadone e la buprenorfina NON DEVONO MAI essere conservati in frigorifero. ○ Pensa a come gestire il dosaggio per tutta la settimana per assicurarti di non rimanere senza
● Gestione dell’overdose e accesso al Naloxone: ○ A causa di potenziali cambiamenti nella fornitura della sostanza, assicurati che tu e la tua comunità abbiate accesso al Naloxone. ○ Fai attenzione ai mix di farmaci ed evita di esagerare con eroina e altri oppioidi, benzodiazepine, alcool e altri antigeni durante il periodo di carenza
● Prepararsi ad una possibile interruzione di rifornimento della sostanza: ○ Sarà più difficile trafficare droghe e avere soldi per comprarle. Se te lo puoi permettere, tieni una riserva o procurati alcuni farmaci oppiacei nel caso in cui la tua scorta finisca. ○ Pianifica come gestire una disintossicazione rapida o un’astinenza completa se non puoi permetterti di accedere a droghe illecite o alcol. alcohol.

Rispetto:
● Sii paziente e grato anche se i servizi sono più lenti, limitando i numeri di accessi consentiti negli edifici in qualsiasi momento, e se il personale indossa maschere e guanti. Questo è necessario affinché i servizi si mantengano in funzione.

Autosupporto e connessione sociale \ Solidarietà:
Dai il tuo contributo : partecipa per aiutare a monitorare e gestire la situazione per le persone che usano droghe nella tua zona.
Crea una rete e condividi strategie di pianificazione e difesa con altri attivisti che usano droghe : ○ Gruppi Facebook pubblici EuroNPUD – www.facebook.com/groups/euronp

Casella di testo locale:
Sito ItaNPUD www.itanpud.org
Pagina Facebook https://www.facebook.com/ItaNPUD/

Sant’Apollonia: lo stato di cose a 10 mesi di occupazione



In molti, attraversando gli spazi della Polveriera, ci chiedevano di come procedesse la trattativa con la Regione ed il DSU, le due istituzioni responsabili della (mala)gestione di Sant’Apollonia. Nel precedente comunicato(link)raccontavamo del nostro stupore (e dei nostri sospetti) sull’ignoranza, nel senso stretto del termine, della Giunta regionale riguardo ai progetti su questo luogo. Ad oggi, consapevoli delle necessità di tenere alta l’attenzione, possiamo tirare un primo sospiro di sollievo: il DSU ha recepito il nostro progetto e lo ha inoltrato all’Assessorato all’Istruzione che, in accordo con l’Assessorato alla Cultura, presenterà alla prossima Giunta regionale, Lunedì 16 Marzo, il

progetto di riqualifica che terrà conto del nostro materiale (link).


Cosa significa tutto ciò? Significa che se prima l’intero complesso era di proprietà dello Stato, attraverso la legge per il federalismo demaniale (ovvero il passaggio di alcune proprietà dallo Stato alle Regioni) la Regione Toscana si approprierà di una parte del complesso di Sant’Apollonia sulla base di questi progetti. Purtroppo, come riportato nel precedente comunicato, esisteva già una pratica in atto, che non comprende l’intero complesso, infatti l’ala tangente via 27 Aprile è gestita (o sarebbe meglio dire, NON è gestita) dal Min. della Difesa. Questa parte, che un tempo ospitava la foresteria dell’ex circolo per sottoufficiali, con questa pratica resterà di proprietà demaniale.
(Lo schemino facilita la comprensione della situazione irragionevolmente intricata e le future possibili evoluzioni)
Ad oggi quindi, grazie alla nostra azione, le procedure di riqualifica dell’intero complesso sono state accelerate. Siamo riusciti ad ottenere la presa di impegno affinché il vecchio progetto venga modificato a passaggio di proprietà avvenuto, così da non rallentarne i tempi e allo stesso tempo poter lavorare per alle modifiche sostanziali – che vanno verso la ri-pubblicizzazione dell’intero complesso – contenute nel documento da noi elaborato.

Tutto questo ci basta? No di certo! Il 9 Marzo abbiamo incontrato i due assessori, Bobbio e Nocentini, ed abbiamo chiarito che ancora molto dev’essere fatto:
  1. una volta approvato il passaggio dovranno essere reperiti i fondi (almeno 1 Milione e 300mila € per gli interventi più urgenti) che l’Assessorato all’Istruzione deve investire per i lavori.
  2. dev’essere avviata una procedura per l’acquisizione della parte oggi non compresa nel progetto.

Un corpo mantiene il proprio stato di quiete, finché una forza non agisce su di esso.”

Tutto questo ci mostra come organizzandosi e agendo si possono modificare le scelte delle istituzioni, strappando anche risultati importanti, sempre se – e solo se – l’azione è collettiva, cioè discussa e partecipata da una collettività che decide di investire le proprie capacità ed energie alla trasformazione dello stato di cose attuale.
Per questo intendiamo proseguire nella stessa direzione: presidiare ogni passaggio burocratico, informare e rendere partecipi studenti ed abitanti del quartiere, ovvero i veri proprietari di Sant’Apollonia.


Invitiamo quindi tutte e tutti Lunedì 16 Marzo alle ore 15 alla Polveriera per recarsi sotto la giunta regionale a mostrare tutto il nostro interesse e la nostra determinazione

PER IL DIRITTO ALLO STUDIO, PER IL DIRITTO ALLA CITTA!


La retorica di alcuni contro l’opinione di altri

La brillante replica del dottor Caselli, pubblicata sul quotidiano nazionale di Mercoledì 11 Marzo, in merito alle “intimidazioni” ricevute per il suo intervento previsto in seno all’iniziativa organizzata da Libera nel polo universitario di Novoli, lascia ben poche speculazioni ad un lettore medio e superficialmente informato.
Come è possibile andare contro a un crociato della lotta alle mafie, a un baluardo dell’antiterrorismo, un retto esponente della giustizia che tanto ha fatto per lo stato italiano, salvandone la sua integrità democratica?
Una carriera che vanta, parole testuali, “650 ergastoli e un’infinità di anni di reclusione” e “150 arrestati nel processo Minotauro”, tutto a danno delle mafie italiane. Mafiosi che giuridicamente, il dottore, accostò durante il suo incarico torinese (e accosta tuttora nel suo sfogo su La Nazione) alle proteste NO TAV che portarono nel 2012 all’arresto di più di 20 indagati.
Qui sta il nodo della questione. Qui sta la retorica dell’ipocrisia.
Come si può farsi vanto delle medaglie conquistate durante una lunga lotta alla mafia per poi contrastare l’unica forza militante che tutt’ora si oppone alle speculazioni economiche a danno del cittadino che, come ormai è risaputo, sono una grande occasione di guadagno per le stesse mafie che un tempo combatteva?
Semplice, il potere cambia a seconda dei tempi.

L’Italia è sempre stata un paese in guerra con sé stessa, a seconda di chi era al potere era facile capire chi fosse il nemico. Prima i comunisti, poi la mafia ed infine i cittadini stessi.
Cambiano i soggetti ma non la prassi: repressione. Perché, parlandoci chiaramente, con tutto il bene che può aver fatto da procuratore (a Palermo più che a Torino), questo è tutto ciò che è stato in grado di fare Caselli, niente di più e niente di meno di un qualsiasi altro grigio burocrate dei suoi tempi al servizio dello stato.
Ha salvato la democrazia o difeso il sistema? Dobbiamo ricordare veramente il suo ruolo e le pratiche usate in quella guerra civile che ha sconvolto l’Italia negli anni ’70? Dobbiamo ricordare i risultati (non) raggiunti con l’incriminazione del “picconatore” Cossiga e con l’assoluzione di Andreotti? E cosa ha ottenuto quando Berlusconi lo fece fuori dalla Magistratura con la “legge Castelli”?

Vogliamo sapere quando, precisamente, Gian Carlo Caselli ha salvato la democrazia.

Noi stessi, dopo certe riflessioni, rimaniamo disgustati da chi risponde alle critiche dicendo ”credevo
che la legge fosse uguale per tutti”.
Se così fosse, bene, che possa essere contestato senza che ci sia bisogno di retorica, chiamando in causa l’ordine pubblico o l’incolumità degli studenti!
In un paese democratico le proteste si accettano non si condannano.
L’ironia all’acqua di rose, utilizzata da Caselli nel suo sfogo su La Nazione, delinea nient’altro che un vecchio grande uomo, troppo vecchio e troppo grande per ammettere i propri errori e fare un passo indietro dinanzi all’opinione pubblica, cercando di recuperare quella dignità persa negli anni, ma abbastanza uomo da condannare chi veramente oggigiorno cerca di cambiare in meglio il paese con tutti i mezzi che gli sono rimasti, cosa che lui (forse) un tempo faceva ma ora non più.
Infine la perplessità, poi tramutata in pratica, di non partecipare all’incontro rispecchia alla lettera la personalità del magistrato che fugge il confronto.
Così, infatti, fece quando si dimise, l’anno scorso, da Magistratura democratica a seguito della sua posizione nei confronti delle azioni NO TAV, accompagnato dalle granitiche parole dello scrittore Erri De Luca: “Se si dimette da Magistratura democratica vuol dire che non è più un magistrato democratico”.

alleghiamo i commenti e le analisi di chi, ha differenza di Caselli, lotta per la giustizia:

http://www.colpolfirenze.org/chi-e-giancarlo-caselli-e-perche-non-lo-vogliamo-a-novoli/

http://contropiano.org/politica/item/29613-firenze-caselli-contestato-rinuncia

http://www.notav.info/senza-categoria/intolleranti-a-chi-su-contestazione-a-caselli/

http://www.studentidisinistra.org/2015/03/%EF%BB%BFdi-coerenza-liberta-di-espressione-e-democrazia/

Anche oggi in piazza, anche oggi dalla parte giusta (10 MARZO)

A Firenze si respira una brutta aria.

Abbiamo visto i due sgomberi del 4 Marzo, quando centinaia di persone e moltissimi bambini sono stati buttati per strada, senza un tetto (qui).
Ci siamo interrogati sulla questione e sentendoci emotivamente vicini alle famiglie sfrattate abbiamo partecipato al corteo organizzato il pomeriggio stesso dal movimento di lotta per la casa.
La polizia non ha atteso di ascoltare le ragioni di chi voleva sanzionare il PD, partito di governo che aiuta speculatori e banche amiche, ma ha scelto di caricare il corteo.

Abbiamo analizzato in breve la questione della legge regionale Saccardi, che si propone come modello futuro per tutta Italia. Il contenuto è a dir poco allarmante già dalle prime righe: chiunque sia stato sfrattato o abbia occupato uno stabile verrà escluso per 10 anni dalle graduatorie per l’assegnazione delle case popolari, vedendo azzerato il proprio punteggio. Vengono rincarati gli affitti comodati per le fasce meno abbienti e vengono incluse delle nuove norme legate ai contratti di lavoro. Insieme al Piano Casa è un attacco inaccettabile al welfare pubblico e ai diritti di tutte le classi subordinate e dei ceti più poveri.

Per questo siamo scesi in piazza anche oggi

(10 Marzo) per riaffermare il diritto universale alla casa e al reddito, per contrastare l’approvazione di una legge iniqua e meschina, che colpisce i più deboli.
Per ore abbiamo atteso sotto la giunta regionale, fronteggiando a testa alta le forze dell’ordine, per permettere un incontro fra gli sfrattati e la Regione.
In mezzo a noi passeggini e famiglie, migranti e compagni, che con la loro dignità umana, quella di chi lotta, hanno mostrato un lato di Firenze che la città vetrina continua a nascondere ed emarginare come la polvere sotto i tappeti.
La tensione era palpabile: via Cavour è stata blindata con decine di camionette.
Dopo una lunga trattativa, è stato concesso al corteo di proseguire verso la presidenza della Regione, molti carabinieri si voltano e seguono alcune camionette, i cordoni di polizia lentamente si sfaldano.
Ci eravamo imposti di non dare nessun pretesto per essere attaccati, abbiamo addirittura ascoltato alcuni discorsi dei funzionari di polizia che parlavano di “spolverare i manganelli” e di “punire le zecche”, abbiamo tenuto la calma e cercato di mantenere il controllo della situazione, ma qualcosa è andato storto.
Un celerino prima di andarsene spintona alcuni ragazzini, quelli reagiscono e spingono anche loro.
Senza ordini, senza preavviso, la polizia carica. I carabinieri prontissimi danno man forte, il risultato ormai è cronaca.
Non vogliamo dare valutazioni su questi fatti, pensiamo si commentino da soli.
Abbiamo sempre chiarito che noi crediamo nella nonviolenza e nel diritto all’autodifesa, ora ci ritroviamo a riproporli in un laboratorio di repressione sproporzionato rispetto alle nostre capacità
espressive.
Sappiamo bene che dietro le manovre del PD si muovono gli interessi delle banche, delle multinazionali e degli speculatori di ogni genere. Contro un potere così grande diventa imperativo per ognuno di noi contribuire a costruire un fronte ampio, che unisca le lotte che sul territorio si combattono nonostante l’impasse politico sembri celarle: non dimentichiamo la generosa opposizione al Jobs Act, la strenua resistenza nei territori aggrediti dalla speculazione, la lotta per la casa, per la salute, per una formazione e una cultura libera.
Non possiamo dunque cristallizzarci sulle nostre posizioni: il nostro ruolo di mutuo soccorso non può esaurirsi nei nostri spazi, ma va esteso insieme alla solidarietà, cercando di incrociare le lotte nei luoghi lavoro e di produzione culturale a quelle per i diritti fondamentali come la salute, la casa e la vita.
Guardiamo con entusiasmo a piazze come quella del 28Febbraio ‪#‎maiconsalvini‬, siamo convinti che quello spirito di unione e di determinazione ci dovrà accompagnare fino ai NoExpo days ed essere il modello per costruire le mobilitazioni nell’immediato futuro, fuori da logiche settaristiche o di partito.

Solidarietà agli sfrattati e alle vittime della violenza poliziesca.