OSTERIA CLANDESTINA Cena e dopocena in Polveriera

In una Firenze sempre più commerciale e consumistica nasce “Osteria Clandestina” in via Santa Reparata 12, presso lo spazio LaPolveriera Spazio Comune
Un’osteria popolare che darà la possibilità di uscire a cena in un clima accogliente con piatti di prima qualità e senza gravi danni al portafogli.
Il progetto nasce dalla voglia di riscoprire la terra e i suoi frutti, di valorizzare il lavoro contadino contro lo sfruttamento del lavoro e del territorio. Riteniamo fondamentale sapere cosa stiamo mangiando e la sua provenienza, essere informati sul cibo e sull’industria che gli gira intorno ci permette di fare scelte consapevoli.
 
All’interno delle mura fiorentine nascono sempre più realtà ristorative improntate alle esigenze del mercato turistico, mettendo al centro il tornaconto economico e non più il cittadino, il suo benessere e il suo diritto ad essere informato su ciò che mangia.
Affermiamo l’idea che mangiare sano e consapevole debba e possa essere alla portata di tutti.
I legami creatisi con gli agricoltori delle nostre parti durante i “Mercati Contadini” ci danno la possibilità di reperire prodotti biologici e a chilometro zero, con possibilità di acquisto degli stessi durante lo svolgimento del mercato contadino, che si tiene ogni seconda domenica del mese, e presso i gas di zona.
Il progetto “Fuori Mercato”, che sta prendendo piede a Firenze con una rete sempre più ampia e solida di produttori, gruppi di acquisto solidale, mercati ed iniziative di libero scambio, propone una serata a base di OSTERIA CLANDESTINA, un evento dimostrativo ma che vuol essere il primo passo di un progetto in espansione!

[L’EVENTO FACEBOOK]

IL MENU’:

Verso lo SCIOPERO GENERALE DEL 18 MARZO – Assemblea

Martedì 16 Febbraio alle 19 la Polveriera ospiterà un’assemblea intersindacale di promozione dello SCIOPERO GENERALE CONTRO LE GUERRE E LE POLITICHE DEL GOVERNO RENZI.

La Polveriera fin dalla sua nascita ha promosso, o appoggiato qualora provenissero da soggetti esterni, iniziative di dibattito sul tema del lavoro.
Fu proprio contro il Jobs Act di Renzi che La Polveriera diede inizio, dopo appena 6 mesi di occupazione, ad un ciclo di iniziative di formazione sui diritti dei lavoratori e delle lavoratrici ed una serie di assemblea per la costruzione di una mobilitazione contro la deregolamentazione del mercato del lavoro (aka Jobs Act).

Davanti alla proposta di 3 diversi sindacati di base – CUB, SICOBAS, USI AIT – uniti da rivendicazioni chiare e positive, oggi accogliamo con favore l’idea di organizzare qui a Firenze una manifestazione che richiami, nelle modalità e nei contenuti, lo sciopero generale del 14 Novembre 2014.

È necessario riportare il NO alla GUERRA come centrale in ogni discorso che voglia affrontare seriamente i problemi economici e sociali di questa crisi: l’odissea dei migranti, il dramma della disoccupazione e la paura del terrorismo hanno la stessa radice.
È necessario rilanciare un’opposizione sociale e politica alle politiche del Governo Renzi, diretta espressione del neoliberismo imperante in Europa.

APPUNTAMENTO QUINDI ALLE 19 MARTEDì 16 FEBBRAIO PER DISCUTERE DELLO SCIOPERO E DELLE INIZIATIVE CITTADINE.

Incontri di caffè

Domenica 14 febbraio alle ore 15:00 nel chiostro di Sant’Apollonia durante il Mercato Contadino e delle autoproduzioni,  
SHADHILLY sarà a raccontare la filiera del caffè percorrendo un viaggio a ritroso, dalla torrefazione indipendente, alle reti di collaborazioni, alla importazione diretta, ai progetti, alle relazioni tra cooperative, ai piccoli produttori di qua e di là dall’Oceano. Dalla mattina con il Caffè El Bosque, il nuovo Caffè +9, foto e Storie di uomini e di caffè.
Con la partecipazione di : Massimo della Cooperativa Shadhilly
               Iacopo di Caffè Malatesta
               Niccolò di Mondeggi Bene Comune

Un mese DEGENERE

Il 15 Gennaio in Polveriera Rosa Luxemburg ha dato il via ad un ciclo di iniziative con al centro la donna.
Il collettivo Corto Circuito ha infatti invitato Dario Salvetti (già conosciuto fra le nostre mura in veste di sindacalista metalmeccanico) a presentare il volume da lui redatto: RosaLuxemburg marxista rivoluzionaria. 75 pagine in cui ripercorre il pensiero della Luxemburg, dalla sua militanza nella socialdemocrazia tedesca fino alla fondazione della Lega di Spartaco. Il contributo è attualissimo: alcuni nodi del suo pensiero, negli anni strumentalizzato dalla tradizione marxista-stalinista per fini delatori, sono qui affrontati con piglio critico: organizzazione politica e movimento operaio, democrazia e burocrazia, riforme e rivoluzione. 
 

Il prossimo appuntamento, che qui promuoviamo, è doppio: il workshop teatrale Foto di donna e la mostra fotografica Estetica dispotica.

Il primo si svolgerà su tre incontri di 4 ore (Venerdì, Sabato e Domenica 5-6-7 Febbraio dalle 15 alle 19) ed è organizzato da Mirko Angelo Castaldo: “L’obiettivo del workshop teatrale sarà esplorare le risorse del corpo in relazione a sé stessi, agli altri e allo spazio attraverso un training fisico e vocale; ritrovando la naturale spontaneità del gesto eliminando il superfluo. Il lavoro è rivolto a persone che vedono nel teatro uno strumento di ricerca della propria espressività; una “palestra” dove è possibile allenare fantasia, creatività, immaginazione; un luogo dove relazionarsi con l’altro in maniera semplice, sincera; un angolo dove ricercare sé stessi guardandosi in faccia, guardando ognuno il proprio orizzonte; un modo per scoprirsi simili e diversi. Stimoleremo fantasia e creatività attraverso esercizio presentati sotto forma di gioco. Non è un corso per attori o per non-attori, è un laboratorio dove chi vuole può venire e partecipare, anche se solo incuriositi.

La mostra fotografica sarà inaugurata il Venerdì, a chiusura della prima sessione del laboratorio teatrale, da parte delle “Degenerate” che per l’occasione presenteranno il loro documento “ESTETICA DISPOTICAo l’insostenibile leggerezza dell’apparire“, sulla bellezza egemonica.
La serata proseguirà con un’aperitivo ed una serata musicale sicuramente fuori dalla norma.
Con l’avvicinarsi della rappresentazione di La casa di bambola al Teatro della Pergola (una sceneggiatura di fine ‘800, che, quasi pre-femministicamente criticava i ruoli di genere nella famiglia tradizionale) e dei dibattiti che attraversano La Polveriera in vista dell’8 Marzo, consigliamo a tutte e tutti di partecipare ed arricchire la programmazione dello spazio!
Il 22 Gennaio https://www.facebook.com/events/874862469278320/ le Degenerate hanno svolto la loro prima iniziativa dell’anno, la prima di una lunga serie. Infatti insieme a “Consultorio in piazza” (un’assemblea di donne di diverse realtà politiche e sociali di Firenze) organizzeranno due volte al mese (la 2^ domenica e l’ultimo venerdì del mese) uno sportello informativo con finalità di consultorio. Oltre a questo ogni volta ci sarà un approfondimento tematico, come è già accaduto su obiezione di coscienza, aborto e anticoncezionali.

“DANS LE MUR” – dibattito aperitivo e concerto del GENERALE, MARK ONE e SUPA GEE


Venerdì 29 Gennaio in Polveriera si svolgerà una serata benefit in solidarietà ai compagni e alle compagne colpiti dalla repressione per la libertà di espressione, organizzata con l’Ateneo Libertario Firenze e USI AIT Firenze.

> dalle ore 18 interventi contro la repressione, sulla libertà di espressione in città, contro la retorica del decoro e del degrado.
> dalle 19 Apericena a prezzi popolari
> dalle 21 concerto IL GENERALE, MARK_ONE E SUPA GEE

Aggressione fascista in San Lorenzo: Masaccio siamo con te!

Questa non può essere la normalità di un quartiere come il nostro, dove viviamo le nostre giornate e le nostre serate. Non può essere normale pensare che a Firenze, nel 2015, la Medaglia d’oro per la Resistenza dovrebbe girare nascosta perchè, se portata sul petto, può essere bersaglio di aggressione.
Ed invece Venerdì sera è accaduto proprio questo: un nostro compagno, Tommaso, è stato aggredito e si trova tuttora al Cto in attesa di un’operazione per la frattura scomposta riportata al braccio sinistro.
I fatti. Finita l’iniziativa del Consultorio in piazza in Polveriera, ci siamo trattenuti con alcuni compagni e compagne in San Lorenzo, per due birre e due chiacchere.
A pub chiuso, intorno alle 2,30 due ragazzi in stato visibilmente alterato si sono avvicinati a Tommaso. Dopo aver detto qualcosa sulla toppa antifascista che porta sul giubbotto, il più aggressivo dei due lo ha buttato per terra all’improvviso, sferrandogli una serie di calci al volto e al braccio. Alcuni di noi sono accorsi in suo soccorso, cercando di interrompere il pestaggio. È stato a quel punto che un secondo compagno è stato aggredito anche dall’altro soggetto, che fino a quel momento si era “limitato” ad incitare l’altro.
Nella mischia Tommaso ha provato a rialzarsi, ma è stato di nuovo e ripetutamente colpito con calci sulla schiena e ulteriori colpi.
I due aggressori si sono poi allontanati al grido “Firenze non è una città antifascista”, mentre i due ragazzi feriti sono stati portati a medicarsi dal resto del gruppo, spaventato dall’attacco improvviso e motivato solo dal veleno fascista.
Tommaso è stato subito accompagnato al CTO dove gli è stata diagnosticata la frattura al braccio sinistro con 90 giorni di prognosi.
Mai più. L’apertura nella nostra città di sedi come quelle di CasaPound o Casaggì sono una minaccia reale e quotidiana, permettendo l’aggregazione e l’organizzazione di soggetti notoriamente violenti, in quanto violente sono le idee che li muovono.
L’impunità che li ha sempre protetti, grazie all’appoggio aperto di partiti come la Lega, l’ex-PDL e Fratelli d’Italia, permette loro di girare per la città minacciando chiunque non abbia paura di affermare le proprie convinzioni antifasciste.
L’equiparazione di partigiani e repubblichini, di combattenti per la libertà e terroristi neri, di comunisti e fascisti, operata sistematicamente da una certa stampa “pacificatrice”, porta l’opinione pubblica a banalizzare eventi come questi, sminuendoli magari con un “se la sono cercata”.
Non è possibile pensare di ascrivere questa vicenda alla tipica rissa da bar, fra ubriachi o molesti. La dinamica dell’evento è chiara ed evidenzia come i due, sconosciuti e giovanissimi, non abbiano avuto bisogno di molti pretesti per partire all’attacco: una toppa antifascista è bastata ai loro occhi come “provocazione”.
Siamo tutte e tutti vicini a Tommaso perchè, al netto delle reazioni individuali e personali, chiunque sarebbe potuto essere vittima di un’aggressione simile.
Perchè siamo tutte e tutti antifascisti.
Sabato pranzo di benvenuto a Tommaso in Polveriera, per poi uscire in San Lorenzo a volantinare nel quartiere.

“I RACCONTI DEL CORPO” Venerdì 22 incontro con Consultorio in Piazza

Dopo vari appuntamenti con il Consultorio in Piazza abbiamo sentito l’esigenza di incontrarci con il Collettivo Degenerate per parlare in modo più approfondito di sessualità, relazioni e corpi e per condividere le nostre esperienze. Proietteremo un video di Eleonora Cirant dei Consultori Laici autogestiti di Milano, dove vegono raccolte alcune interviste sul tema della contraccezione.

Inoltre sarà l’occasione per promuovere e spiegare come funzionerà lo SPORTELLO INFORMARTIVO promosso dal Consultorio in Piazza e aperto a tutt*, che si terrà ogni 4° VENERDì del mese presso La Polveriera.

A seguire aperitivo e musica con SanGallo Experimental group (musica elettronica sperimentale dal vivo) e dj set jungle con Masaccio
Evento FB

8 Dicembre 2015: contro il Cop 21 per la sovranità alimentare. L’agricoltura contadina raffredda la terra e alimenta le lotte!

Quello che ci rimane di Martedì 8 Dicembre, la nostra giornata contro il Cop21, non sono di certo gallerie fotografiche ed articoli di giornale.
Solo Repubblica Firenze si è accorta di un migliaio di contadini scesi in piazza e passati in corteo festante per le vie del centro fiorentino. Per la restante stampa locale, zero.
Eppure quello che abbiamo visto dalle 10 di mattina fino alla sera è stata una piazza attraversata da migliaia di persone avvicinatesi al mercato contadino della Fierucola per fare acquisti, curiosare, ascoltare gli interventi susseguitesi ai microfoni aperti o per partecipare al pranzo condiviso organizzato grazie alla partecipazione di tutte e tutti.
Abbiamo ascoltato molti interventi durante tutta la giornata, interventi che hanno presentato il programma della giornata, ma soprattutto che ne hanno spiegato il senso.
Quello presente in p.zza Ss. Annunziata infatti non è un movimento d’opinione ma una rete reale di lotte: contadini, produttori, artigiani e compagni attivi ognuno secondo i propri interessi, le proprie passioni, le proprie vite, tutte e tutti uniti nel progetto di costruzione di un’alternativa agricola, economica e sociale opposta a quella dominante.
Tra i tanti interventi abbiamo potuto ascoltare quelli del Comitato per Mondeggi Bene Comune; del Rovo, un cascinale con relativa area agricola recuperati da attivisti del quartiere compreso fra il Gignoro e Rovezzano; dei ragazzi e le ragazze di Terre di Lastra, attivi dall’altra parte della città ma mossi dagli stessi principi; della Rete Semi Rurali, che lotta contro il “copyright dei semi” e per la biodiversità; dei GAS presenti in città ed anche un bell’intervento telefonico proveniente dal Presidio di Venaus NO TAV, che ci ha inviato un messaggio di solidarietà da parte del corteo che contemporaneamente si stava svolgendo nella Val di Susa.
A parlare al microfono anche l’ex Presidente della CIA (Confederazione Italiana Agricoltura) che ha difeso la lotta in atto a Mondeggi. È importante per noi sottolineare quest’intervento perché suona come un autorevole risposta agli attacchi che il sindacato contadino oggi riversa sull’occupazione di Mondeggi, prestandosi al ridicolo gioco della lamentela legalitaria. Secondo la Cia infatti l’occupazione violerebbe, tra le altre, le normative di produzione e fiscali, danneggiando quindi i produttori concorrenti. Andrea Terreni quindi ha giustamente riportato il discorso su di un piano meno farsesco sottolineando come tale lotta non danneggia assolutamente gli altri produttori ma anzi li rafforza, entrando frontalmente in conflitto proprio con quell’ordine legale che schiaccia le piccole produzioni a favore dell’agricoltura industriale.
I tanti presenti hanno poi dato vita ad un corteo riuscitissimo. Aperto dalle carriole e seguito dai vari spezzoni delle realtà presenti, con la determinazione nelle idee e la gioia della lotta, il corteo ha saputo raccontare come l’ambientalismo, da troppi anni relegato allo status di movimento d’opinione incapace di inserirsi su di un terreno di lotta locale e quotidiano, trovi nella lotta contadina una sua identità forte.
L’agricoltura assorbe un terzo dei lavoratori di tutto il mondo e contribuisce ad un mero 6% del PIL globale, a prova della sua sostanziale sottomissione nella gerarchia economica. Ma essa è al centro del rapporto tra uomo e ambiente, rappresenta la principale attività umana nella gestione delle risorse naturali e va sempre più minacciando gli ecosistemi. Più in generale, quello che siamo vivendo è un conflitto strutturale sul futuro del cibo, tra uno scenario di ulteriore evoluzione del modello produttivista tramite l’applicazione delle scienze della vita ed uno fondato sull’approccio agroecologico e sulla centralità dell’agricoltura di piccola e media scala, legata al territorio e caratterizzata da una vocazione multifunzionale: essa ha tutto il potenziale di svilupparsi in sinergia con altre attività, produrre cibo sano e nutriente, tutelare il territorio gestendone responsabilmente le risorse naturali, restituire dignità al lavoro, mantenere le comunità rurali e i loro valori culturali. Nello specifico, nel mondo attuale e al di là di ogni retorica produttivista, l’agricoltura contadina si dimostra più produttiva di quella industriale per unità di terra e ancor più per unità di energia esogena immessa. Se poi si guarda anche alla qualità nutrizionale del cibo il paragone non ha neanche senso di essere posto. Nonostante la situazione di svantaggio strutturale in cui versa, essa continua ad impiegare globalmente circa il 30% delle risorse agricole assicurando il 70% degli alimentazione umana attraverso una filiera ‘corta’.
Oltre a tutto ciò abbiamo presentato non solo i protagonisti della resistenza contadina, gli unici che oggi garantiscono la possibilità di acquistare prodotti fuori da questo sistema di produzione, ma anche un ampio progetto di mutuo soccorso e reciproco sostegno fra le lotte.
Mettendo insieme i vari pezzi che dal nord al sud uniscono la RiMaflow, fabbrica recuperata di Trezzano sul Naviglio, i progetti SfruttaZero, Solidaria, Eat the Rich alle lotte sul territorio fiorentino abbiamo rappresentato quello che appare oggi come un embrione di una rete capace di sostenere economicamente le produzioni resistenti e conflittuali, ma soprattutto capace di dare risposte concrete da contrapporre ai vaghi e pretestuosi documenti elaborati dalle varie Conferenze delle parti (di Parigi, Copenhagen, Kyoto…)
Infatti l’aggressione dei territori da parte delle grandi aziende si è fatto sempre più predatoria, proprio grazie alle politiche attuate da Regioni, governi nazionali ed Ue, tutte perfettamente allineate, in nome della crescita, dell’uscita dalla crisi e magari anche della riconversione ecologica, ma che si concretizzano poi in:
  • Liberalizzazione delle espropriazioni di materie prime: dai marmi delle Apuane ceduti dalla Regione Toscana, passando per la moltiplicazione delle grandi opere come inceneritori, nuovi aereoporti, tunnel tav e centrali geotermiche fino agli scavi petroliferi in centro e sud Italia benedetti dallo Sblocca Italia.
  • Legislazione Ue che apre agli ogm e favorisce le produzioni industriali, vessatoria nvece verso i piccoli produttori, sepolti da richieste di certificati, patentini, tasse e obblighi fuori dal buon senso (oltre che dalla giustizia sociale).
  • Privatizzazioni delle terre, delle infrastrutture, degli enti sociali.
  • Speculazione sulle energie cosiddette rinnovabili, sul commercio delle quote di emissione di Co2
Quello che ci rimane di Martedì 8 Dicembre è quindi un’ipotesi di lavoro. Vogliamo lavorare con tutte e tutti i presenti alla giornata, promotori, aderenti e partecipanti, alla costruzione di una rete “fuori mercato”, un tentativo concreto di mettere in connessione operativa una serie di realtà contadine, operaie e sociali dentro un quadro economico autogestito e alternativo alla GDO e alle logiche di mercato. Con la consapevolezza che questo non può eludere il fattore conflitto sociale,

ma che anzi solo sperimentando su questo terreno il conflitto può essere ad un tempo opposizione all’esistente e prefigurazione d’una alternativa. Aspetto non irrilevante se guardiamo al passato dei movimenti “di sinistra”.