Non può dimenticare le fabbriche occupate dai lavoratori in lotta che venivano sgomberate dagli appena nati fasci di combattimento, stipendiati dai grandi proprietari industriali.
Non può dimenticare lo squadrismo contro i militanti dei partiti di opposizione, sindacalisti e/o semplici critici verso il partito.
Non può dimenticare l’olio di ricino e la violenza per vincere le elezioni farsa del 1924, gli omicidi politici, la carcerazione e le leggi razziali.
Non può dimenticare i genocidi, le rappresaglie e la guerra, alla fine della quale nacquero immediatamente organizzazioni che di quel regime colsero l’eredità ideologica.
Non può dimenticare quindi le stragi di civili, ideate dalle stato e commissionate ai fascisti.
Quelle stesse persone, ricostituitesi come fascisti “democratizzati” avrebbero governato il paese neanche 70 anni dopo tutto questo.
Da oltre mezzo secolo, quindi, il fascismo ha sempre avuto continuità.
Oggi i fascisti continuano quindi ad aggredire, uccidere e a fomentare odio e violenza, ed anzi accrescono il loro radicamento sul territorio. Sono sempre più ricorrenti le aperture di sedi di quella che ad oggi è l’organizzazione neofascista più nota e con più seguito: Casa Pound. Tutto questo però può accadere impunemente solo grazie al tacito consenso degli organi di polizia e delle istituzioni.
La complicità delle istituzioni raggiunge un livello imbarazzante se si pensa al recente dossier redatto per il Ministero dell’Interno dalla Polizia preventiva, che descrive CasaPound Italia come na organizzazione di bravi ragazzi molto disciplinati, con «uno stile di militanza fattivo e dinamico ma rigoroso nelle rispetto delle gerarchie interne» sospinti dal dichiarato obiettivo «di sostenere una rivalutazione degli aspetti innovativi e di promozione sociale del ventennio». [da https://insorgenze.net/2016/01/30/il-documento-shock-del-ministero-dellinterno-casapound-solo-bravi-ragazzi/ ]
Dalla copertura politica dei partiti razzisti e conservatori alla benevolenza di certa imprenditoria e stampa, fino al prosciutto sugli occhi dei “democratici” oggi al governo, la nuova legittimità acquisita dal fascismo deve farci riflettere.
I perchè di questi legami li possiamo rintracciare nei molteplici interessi che si dispiegano sulla pelle dei migranti vittime di una tratta senza pietà: nella nuova governance europea della mobilità migrante, dello sfruttamento estremo del lavoro dei clandestini, della costruzione dei confini della fortezza europa, il manganello fascista è pienamente integrato per orientare l’odio sociale verso “il nemico esterno” e ghettizzare il dissenzo.
In questo versante l’Ungheria sta dimostrandoci la totale compatibilità del governo fascista dentro l’U.E.
Compito nostro è quindi:
- Risvegliare nelle menti la memoria storica, educando anche i più giovani alla consapevolezza che la storia è un ciclo di eventi che se non contrastati si ripetono;
- Smascherare le coperture politiche e finanziarie di tutte le organizzazioni fasciste presenti sui territori;
- Costruire relazioni profonde in tutti gli spazi ed i territori che attraversiamo e che viviamo;
- Non accettare alcuna collaborazione in ambiti extrapolitici (stadio, organizzazione di eventi musicali ecc.) con soggetti riconducibili all’estrema destra.
Evitandone così completamente l’agibilità al fine di limitare la diffusione della cultura neofascista fino ad abbatterla.”