Un mese fa ci siamo riuniti per fare fronte alla minaccia di sgombero calata sugli spazi autogestiti della Polveriera Spazio Comune.
È stata un’occasione importante e sicuramente emozionante trovarsi così tanti, singoli e collettivi, uniti e pronti ad agire per una resistenza comune.
Oggi ancora più di allora si delinea un quadro tetro per l’intera città. Da ora tutti gli spazi liberati di Firenze si trovano sotto sgombero; sono minacciati i centri sociali, nostre possibilità di aggregazione e realizzazione di vite alternative nella plasticosa città usa e getta di Nardella e della turistificazione. Sono minacciati gli spazi di agricoltura contadina come le palestre popolari. Sono centinaia le persone che abitano in occupazione e rischiano di trovarsi in strada a causa delle politiche oppressive che ci vedono tutti come nemici.
Tutti e tutte noi sappiamo sotto quanti fronti le nostre vite sono aggredite dalle pratiche predatorie del neoliberismo e ora più che mai da un’ideologia di stato che vuole cancellare ogni forma di diversità. Sappiamo che ogni forma di oppressione è una ferita per tutti, che su ogni fronte di attacco c’è chi lotta e resiste. Sappiamo anche che in questo siamo parte della stessa lotta, della stessa resistenza alla barbarie di intolleranza e fascismo che vuole vederci rinchiusi in vite grigie per uno stupido gioco di ignoranza e potere.
Davanti alle minacce che colpiscono gli spazi autogestiti, i migranti, le donne, i lavoratori, le nostre stesse piazze e la nostra quotidianità non vediamo altra via che ritrovare nell’atomizzazione delle lotte quel fronte unitario che ci vede ogni giorno difendere valori e pratiche comuni.
Non si tratta di sovrapposizioni o macchinose organizzazioni ma di ricucire quella rete smagliata da anni di arretramenti e defezioni ma anche arricchita in esperienze e nuovi soggetti conflittuali.
Ritrovarsi, dunque, per dare forza ad ogni lotta, costruire un percorso comune che partendo dalla necessità di azione possa costruire una prassi condivisa, che garantisca autonomia nell’agire e unità d’intenti.
Come farlo è ciò che ci porta nuovamente a riunirci questo giovedì 17.
Si è parlato di valorizzare ciò che già esiste, portarlo per la città, farci sentire e farci vedere. Si è parlato di trovare un linguaggio che possa mostrare questa unità, di come comunicarla, di come realizzarla in momenti focali. Ora questo percorso deve realmente assumere il ruolo che si è proposto di seguire, essere realmente luogo di incontro e di autorganizzazione, il nemico è alle porte e nessuno può rimanere solo.
Per questo invitiamo nuovamente questo giovedì 17 alle ore 19 tutti e tutte a ritrovarci presso la Polveriera per costruire insieme la resistenza di Firenze all’assalto repressivo e securitario che investe le nostre vite.
Contro ogni delega, contro ogni autorità
In difesa della Polveriera
In difesa di ogni autogestione