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4 nov 1966 – 2016, Cinquant’anni dall’alluvione: quello che resta.

A fronte del trionfalismo istituzionale utilizzato per commemorare il cinquantesimo anniversario dell’alluvione di Firenze, sentiamo la necessità di dar vita ad una contro-celebrazione volta a mettere in luce le dinamiche di svendita della città innescatesi in seguito all’evento del 4 novembre 1966. Questo consente di sviluppare riflessioni sullo stato di fatto, sia dal punto di vista sociale che ambientale; inoltre è un’occasione per ribadire l’importanza di una visione integrata del territorio e delle lotte per la sua rivendicazione.
  
PROGRAMMA:
CAMMINATA NEI LUOGHI SIMBOLO DELL’ALLUVIONE
ore 15:00 – 16:30
– Piazza Santa Croce;
– Biblioteca Nazionale;
– Piazza Ciompi
INTERVENTI, DIBATTITO, PROIEZIONE DEL VIDEO “NON SIAMO ANGELI”, 
presso La Polveriera Spazio Comune, ore 17:00 – 20:30
Interverranno:
– Roberto Budini Gattai, docente di urbanistica presso l’Università di Firenze, Facoltà di Architettura
– Vincenzo Simoni, Unione Inquilini
– Lorenzo Bargellini, Movimento di Lotta per la Casa
– Sergio Canfailla e Lorenzo Giudici, autori del video “Non siamo angeli”
CENA POPOLARE IN POLVERIERA  + MUSICA DAL VIVO, presso La Polveriera Spazio Comune
ore 20:30 – 22.30

Men.SA: Mense Sociali Autogestite – 28 Ottobre in Polveriera

Diverse realtà autogestite della città di Firenze e di comuni limitrofi si sono incontrate per realizzare un progetto che tenta di costruire uno spazio sociale autonomo caratterizzato da relazioni mutuali e nel quale lo scambio monetario sia fortemente ridimensionato.

Obiettivo del progetto non è solo il tentativo di dare vita ad una forma di economia alternativa, ma anche quello di fare incontrare persone che sempre più ripudiano una società che santifica il denaro ed induce ad una compulsiva ricerca di prodotti ed averi spacciati come fonte di felicità. Siamo infatti convinti che solo azioni ed iniziative dal basso, condivise da tanti, possano portare ad una trasformazione che ponga al centro l’essere umano anziché le merci e il denaro.

Men.SA fa parte di questo ampio progetto. Si tratta di mense o cucine popolari autogestite che utilizzano prodotti a km Zero, provenienti da realtà contadine come quelle aderenti a Genuino Clandestino che coltivano e producono nel rispetto del lavoro, della terra e della qualità dei prodotti.

Crediamo fortemente nel principio dell’autogestione e ripudiamo ogni forma di leadership, per questo ognuno può entrare a fare parte di questo progetto, se ne condivide l’ispirazione.

Men.SA offre la possibilità di consumare un pasto preparato con prodotti di qualità al costo di 3 euro. Ma sarà possibile usufruirne anche offrendo in cambio il proprio contributo sulla base delle proprie passioni, abilità e competenze, diventando parte attiva occasionale o permanente all’interno delle cucine popolari, nella coltivazione degli orti che le riforniscono o svolgendo qualsiasi altra mansione ritenuta utile.

Men.SA si rivolge quindi a tutti: lavoratori che, in pausa pranzo, sono spesso costretti a mangiare “cibo spazzatura”; studenti stanchi di discutibili mense universitarie o costretti ad ingurgitare panini a costi elevati; disoccupati, clandestini, immigrati che dicono no all’assistenzialismo ed hanno voglia di creare qualcosa, che dicono no ad una società che li ha posti ai margini; a tutti coloro che non si rassegnano ed hanno voglia di partecipare, decidendone in comune le modalità di sviluppo, alla costruzione di un’altra società e di un altro mondo.

UNGHERIA 56, LA RIVOLUZIONE DIFFAMATA, giovedì 27 con CortoCircuito e Marxpedia

Ungheria 1956, la rivoluzione diffamata
QUI il volantino in Pdf
È vero come afferma la storiografia ufficiale, che vede concordi stalinisti, capitalisti ed estrema destra, che la RIVOLUZIONE ungherese fu una sollevazione fascista e filo-capitalista?
Davvero il ’56 ungherese fu l’anticipazione del 1989? O invece fu l’esatto opposto, il momento in cui era ancora possibile provare a disegnare un’alternativa, fra il capitalismo occidentale e il regime burocratico sovietico, quella della democrazia operaia?
Analizzare quali furono le forze sociali che caratterizzarono quel processo, le forme di lotta di cui si dotarono e le rivendicazioni che posero, ci serve per comprendere la natura profonda di quel movimento e la ragione per cui fu represso dai carri armati russi sotto lo sguardo indifferente dell’occidente.
Sapere oggi cosa mancò a quel movimento per affermare il trionfo della rivoluzione, permette di organizzarsi di conseguenza.
Ne discutiamo insieme
Giovedì 27 Ottobre alla POLVERIERA SPAZIOCOMUNE, in via S. Reparata 12

H 19,00 Apericena, H 20,15 dibattito

REPORT della SECONDA ASSEMBLEA delle REALTÀ ANTAGONISTE TOSCANE (9 ottobre 2016, Firenze)

REPORT della SECONDA ASSEMBLEA delle REALTÀ ANTAGONISTE TOSCANE (9 ottobre 2016, Firenze)

Cub Firenze
Cub Toscana
Occupazione di Via del Leone
Occupazione di Viale Corsica81
Newroz Pisa
Ateneo Libertario
Iniziativa Antagonista Metropolitana
Collettivo Putilov
Movimento di Lotta per la Casa
Casa Rossa Occupata
Torpedo Lucca
Cip S.Concordio
Il Tafferuglio
Spazio comune La Polveriera
Cantiere Sociale Versiliese
Cantiere sociale Camilo Cienfuegos
Area Globale
Rete dei Comunisti Toscana
Eurostop Toscana
(se ci siamo dimenticati di qualcuno scrivetecelo e lo aggiungiamo)

A seguito dell’assemblea a Massa era stato mandato un primo elenco delle realtà intervenute. Questa seconda volta hanno partecipato anche diverse nuove soggettività (autogestioni, collettivi -studenteschi, culturali e politici-, sindacati di base), di cui manca tuttavia un elenco esatto e dunque chiediamo qualora qualcuno fosse stato escluso di scriverci in privato e lo aggiungeremo quanto prima.

Com’è andata.
Sono state distribuite stampe col report del precedente ritrovo a Massa e da lì si è ripartiti, tutti condividendo quanto era stato detto e i punti a cui si era giunti. Dopo un riepilogo, i molti interventi hanno generalmente insistito sull’opportunità di trovare linguaggi e momenti assembleari e di piazza comuni (sempre tenendo presente il rispetto delle singolarità e delle pratiche da loro promosse) per affrontare la fase attuale.

E’ stata ribadita la centralità dell’appuntamento del referendum, sebbene non riguardi prettamente il nostro campo, e lo si è visto come affrontabile su due diversi livelli: sull’aspetto tecnico (analisi del tentativo di controriforma), ma soprattutto riuscendo a declinare l’opposizione alla riforma costituzionale in terreni sociali (lotta per la casa, lavoro, istruzione, …).
Al riguardo è stata sottolineata anche l’importanza del fattore soggettivo, di come questa scadenza crei una polarizzazione di interessi per il significato che sta assumendo di ‘zampata’ al governo. In più si tratta di una tappa che in Toscana ha un significato speciale perché è qui che Renzi-e-compagnia sperimentano quelle pratiche di taglio del welfare sociale che sono poi riportate a livello nazionale.
Dunque occorre rafforzare i nostri locali sforzi per intraprendere questo percorso, usare l’appuntamento referendario come opportunità per fare emergere le lotte sociali e politiche contro questo governo e contro il sistema capitalista.

Inoltre è emersa una diffusa volontà di dare vita a percorsi comuni, che non si fermino alla scadenza del 4 dicembre, ma che intessano una rete e un piano d’azione che siano in piedi a prescindere dall’esito del referendum.
Sono state quindi individuate alcune date, ritenute importanti occasioni di mobilitazioni comuni: 21 ottobre con uno sciopero sociale dislocato nelle varie città toscane e nello specifico si è richiesto un intervento massiccio alla manifestazione di Pontedera, 22 ottobre a Roma per il No Renzi Day, 5 novembre a Firenze per la contestazione alla “Leopolda del si”, 27 novembre a Roma per la manifestazione nazionale contro la riforma costituzionale.

Sul 5 novembre alla Leopolda di Firenze, è stato rilevato come per la controparte quella sarà la passerella del Sì. Avrà quindi un valore altamente simbolico e non mancare sarà importante.

Si sono poi affrontate, o meglio sarebbe dire accennate altre numerose tematiche: l’alternanza scuola/lavoro, diritto di reddito/occupazione/sopravvivenza, diritto alla casa/diritto all’abitare, necessità di acquisizione di coscienza di classe, immigrazione, centralità dell’UE nelle dinamiche di potere, importanza di prestare attenzione alle periferie regionali, necessità che movimenti e sindacati tornino ad avere momenti di scambio sempre più frequenti (a fronte di un nemico comune), generale percezione di un diffuso fermento (palpabile, ma che incontriamo troppo poco).

In più, considerando l’eterogeneità di percorsi e provenienze e intendendo valorizzare certe ‘specializzazioni’, si ritiene una vera opportunità la messa in comune di specifiche competenze: volontà è quella di costruire momenti in cui condividere le esperienze e conoscenze delle diverse realtà, a seconda di ciò che è stato meglio sviluppato.

(Sarà creata a breve una mailing-list, con le solite scontate raccomandazioni sull’utilizzo) e si chiede quindi di inviare alla pagina della Casa Rossa Occupata un messaggio con le mail da dover aggiungere.

Infine, dal punto di vista politico, è emersa una chiara esigenza di relazione. Vari interventi hanno insistito su come il referendum e le nostre lotte sociali vadano a intersecarsi e aprano scenari e possibilità. Pensiamo di poter incontrare una classe che sta subendo tutte le contraddizioni del capitalismo nella sua versione italiana ed europea, e per questo disposta a lottare.

Il prossimo appuntamento è a Lucca, domenica 23 ottobre ore 15.30, alla biblioteca Popolare San Concordio

Seconda assemblea delle realtà antagoniste toscane

Cogliendo l’invito della Casa Rossa Occupata, occupazione presente a Massa da 4 anni (link), ci siamo resi disponibili ad organizzare a Firenze il secondo appuntamento della cosiddetta “assemblea antagonista toscana”, ovvero un’assemblea composta da tutte quelle realtà toscane che hanno aderito all’appello della CRO (qui link) e che si pone l’ambizione di rispondere ad una necessità oggettiva per chi oggi lotta contro le avversità del sistema (povertà, disuguaglianza, razzismo…) e la repressione padronale (licenziamenti, denunce, squadrismo fascista…), ovvero quella di coordinarsi e supportarsi.

L’appello insisteva molto sulla necessità di ripartire collegando chi nei territori lotta in maniera autorganizzata, riconoscendo le difficoltà storiche di perseguire esperienze ricompositive andando oltre le differenze di “area” di appartenenza. Proprio per questo il livello della partecipazione alla prima assemblea è stato più che positivo: più che la volontà di unirsi a prescindere c’è stata una disponibilità all’ascolto reciproco ed il riferimento ad una fase drammatica per milioni di persone.
Il neoliberismo oggi non è solo dominante, ma è teoria del pensiero unico. Il capitale finanziario, “i mercati” da rassicurare, rappresenta quella mano invisibile che governa l’economia. Ma questa mano invisibile ha nomi e cognomi, e sedi fiscali in paradisi del fisco.
Oggi nel nostro territorio, la Toscana, questo modello di sviluppo dominato dalla ricerca del profitto ad ogni costo è organizzato nel Partito Democratico, che ben prima dell’approdo di Renzi alla Presidenza del Consiglio -ma che con lui ha subito un’accelerazione in tal senso- ha stabilito un laboratorio sperimentale nella nostra Regione e nella vicina Emilia Romagna.
Un laboratorio di governo in primo luogo di gestione delle risorse, in senso corporativista ed aziendalista. Sanità, scuole, asili, casa, spazi e beni pubblici, ma anche ambiente e lavoro, sono i terreni di scontro più acre fra i diritti delle persone e gli interessi del capitale.
Ma anche un governo del consenso, mostrando un partito che si fa burocrazia europea e che declina capillarmente la narrazione neoliberista della necessità di certe politiche di sacrifici ed austerità, affidando app.
Ecco, noi a partire dall’opposizione a tutto questo rilanciamo il secondo appuntamento toscano, affinché si costituisca una rete resistente, solidale e conflittuale che a partire dai ragionamenti e dalle pratiche condivise sappia darsi una strategia oltre al livello immediatamente locale, colpendo il PD e gli interessi padronali dove più lo riterremo efficace.
Abbiamo parlato di istruzione, casa, sanità, diritto agli spazi, ma anche di lavoro e delle politiche guerrafondaie dell’Unione Europea nello scacchiere imperialista internazionale, che oggi ci colpiscono solo indirettamente, ma che portano nelle nostre città centinaia di migranti, gestiti dallo Stato e dalla UE come merci sulle quali far profitto o utilizzati come merci di scambio, appunto, per altri fini, durante le trattative europee.
Anche a partire dalle nostre pratiche quotidiane, sul territorio toscano esistono invece esempi concreti e radicalmente alternativi di affrontare l’aumento di immigrazione, spesso transitoria, sui nostri territori.
Ognuna delle realtà intervenute ha descritto le proprie lotte, auspicando una maggiore comunicazione fra realtà territorialmente così vicine, sia dal punto di vista pratico (reciproco sostegno in caso di bisogno), sia da quello teorico (maggiore condivisione di idee, di approfondimenti, di conoscenze e di pratiche), insistendo comunque sull’eterogeneità come valore e non come ostacolo.
Con questo appello vogliamo quindi rilanciare le proposte emerse fin’ora:
  • individuare già nel terreno del referendum un primo banco di prova per approfondire un discorso comune
  • organizzare incontri seminariali e di reciproca conoscenza nelle città che hanno una particolare esperienza su un tema
  • realizzare strumenti di comunicazione virtuale e di raccordo fra le varie realtà. Il gruppo e la mailing list sono già in creazione quindi chiediamo ad ogni realtà di lasciarci contatti fb o indirizzi mail.

Mercato contadino e delle autoproduzioni – 9ottobre NO CANCELLO Edition

clicca per ingrandire!

MERCATO CONTADINO E DELLE AUTOPRODUZIONI in Sant’Apollonia – Domenica 9 ottobre:
come ogni seconda domenica del mese nel chiostro della Polveriera (via santa reparata 12r firenze ) prende forma il mercato contadino e delle autoproduzioni artigianali.

PROGRAMMA:
dalle 9 in poi vendita diretta di ortaggi, frutta, pane e focacce, olio, uova, miele, piante aromatiche, oli essenziali, idromiele, cinta senese e molti altri prodotti.

dalle 9 alle 19 Mercato contadino e delle autoproduzioni
ore 12,30 _Pranzo condiviso sul prato!
ore 15,30 _2° incontro delle realtà antagoniste di Toscana
ore 19,30 Aperitivo
dalle 10 alle 22 MachineFunk Soundsystem /12hours dj-set

PRINCIPI DEL MERCATO CONTADINO
_Promuoviamo relazioni economiche eque incentrate sullo scambio, l’interazione, la fiducia e la trasparenza, contro le logiche capitaliste e di sfruttamento delle risorse.
_Promuoviamo la FILIERA CORTA e lo scambio di saperi. Pensiamo che sia un diritto poter portare il cibo nelle città al di fuori della filiera commerciale e della grande distribuzione. I prodotti biologici ma industriali NON hanno niente a che vedere con la salvaguardia della terra.
_I produttori e i trasformatori che partecipano al mercato in Polveriera praticano agricolture senza chimica di sintesi e senza l’uso di prodotti chimici industriali, e comunque limitando il più possibile l’utilizzo anche di quei prodotti permessi dai disciplinari del biologico ma che non salvaguardano la terra, le risorse ed esseri viventi.
_Ogni produttore espone sul banco la propria AUTOCERTIFICAZIONE che costituisce assunzione di responsabilità da parte del produttore rispetto alle caratteristiche di ciò che propone.
_Stiamo inoltre avviando il percorso per rendere operativo il sistema della GARANZIA PARTECIPATA, nel quale il produttore mette a disposizione il proprio campo, orto, azienda, cucina o laboratorio per visite aperte ad altri produttori e consum-attori.
_Difendiamo la libera trasformazione dei prodotti contadini e favoriamo l’abolizione di intermediazioni tra produttore e consumatore.
_Attraverso questo mercato riportiamo VITA in uno spazio abbandonato da anni in pieno centro a Firenze e chi vi partecipa è consapevole di star compiendo un’azione politica ben precisa.

Tutte le decisioni riguardanti il mercato vengono prese con metodo assembleare.
L’assemblea dei produttori è due settimane prima del mercato successivo. per informazioni scrivere a mercatopolveriera@gmail.com

Il chiostro non si cancella – Lunedì 3 Ottobre – Assemblea per il chiostro di Sant’Apollonia aperto – ore 17

Il chiostro dell’ex-convento di Sant’Apollonia, anche detto “della Badessa”, è uno dei chiostri più grandi a Firenze: un pezzo di storia e d’arte, patrimonio della città e dei suoi cittadini.
La gestione da parte degli organi competenti – la Regione Toscana in mano al PD e l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio che si occupa del servizio mensa e dell’aula studio al piano terra – è stata fino ad oggi superficiale se non addirittura assente, nonostante le reiterate promesse di restauro e valorizzazione. Almeno fino a quando un gruppo di studenti e cittadini non ha iniziato a interessarsi alle condizioni in cui questo chiostro versava, chiedendo in primo luogo un intervento di riqualifica. Quando finalmente la regione ha acquisito la proprietà dal demanio – in forza di un progetto che prevedeva un investimento di 5milioni – non si sono fatte attendere voci di ulteriori chiusure e lottizzazioni, insieme alla trasformazione delle aule al primo piano in uffici contro il palese interesse dei suoi frequentanti.
Il primo auspicato intervento è arrivato solo quest’estate: il chiostro è stato trasformato per tre mesi in un cantiere per i lavori di installazione dell’impianto di irrigazione e di posa di un nuovo manto erboso. Sorvoliamo sulla perplessità che possono destare le cifre di questi lavori: 57.000 euro per 5/6 giorni di lavori con 4 operai, su un totale di 3 mesi di cantiere (terra rivoltata, reti metalliche, accesso vietato da luglio a settembre).
Abbiamo pure accettato di buon grado la temporanea chiusura del chiostro al pubblico: l’erbetta per ben crescere va ben curata!, siamo d’accordo. Ma quando il temporaneo minaccia di diventare realtà permanente occorre iniziare a studiare e ad organizzarsi.
Ora è trascorso il periodo di “assestamento” del prato, e per la terza volta la rete metallica da noi rimossa è stata prontamente sostituita: risulta così evidente l’intenzione del DSU di erigere un cancello stabile per interdire l’accesso al chiostro e separare un altro luogo della città ai suoi abitanti: da pubblico a privato, cioè – letteralmente – privato al pubblico.
Appare ben chiara quale sia la linea di condotta dell’amministrazione regionale (che ben rispecchia quella comunale, pedissequa ancella della nazionale): gli spazi non devono essere pubblici, i cittadini non sono in grado di gestirli; gli spazi devono essere chiusi, amministrati per scopi privati, utili a far cassa.
Un cancello è una conferma che i confini, prima che materiali, sono nella mente e nelle azioni di chi amministra la cosa pubblica (una marmaglia di burocrati che fanno del liberismo selvaggio l’apologia del degrado cittadino), come se gestisse un’azienda privata.

Noi vogliamo che il chiostro di Sant’Apollonia resti aperto, comune ed accessibile a tutti. Vogliamo che sia gestito in modo trasparente e rispettoso. Vogliamo che la gestione di un bene comune sia occasione di crescita di percorsi partecipativi e non di chiusure e arretramenti sociali e culturali.
Per questo invitiamo cittadini, studenti e lavoratori LUNEDI 3 OTTOBRE alle 17 negli spazi comuni della Polveriera, per decidere insieme quale dovrà essere la migliore via per far sì che questa volontà possa realizzarsi.

L’Assemblea della Polveriera

“CONTRO LA SCUOLA DEL REGIME E DEI PRESIDI PADRONI: LA CULTURA NON E’ MERCE” ven 30 settembre

CONTRO LA SCUOLA DEL REGIME E DEI PRESIDI PADRONI: LA CULTURA NON E’ MERCE!!!!

VENERDI 30 SETTEMBRE ORE 21 PRESSO LA POLVERIERA VIA SANTA REPARATA

Il mondo della scuola è attraversato sempre più da abusi e prevaricazioni da parte di chi detiene il potere nei confronti  di tutte le componenti: studenti, lavoratori, genitori.
L’anno scolastico è iniziato e la legge 107, conosciuta come la “buona scuola” rivela il suo vero volto: affossare la cultura e l’istruzione rendendo la scuola uno strumento a servizio del profitto e del regime, per la repressione di ogni libero pensatore e di ogni dissenso.

Il comma 1  della 107 parla di una scuola capace di garantire il libero sviluppo delle diverse individualità e di limitare la dispersione e l’abbandono scolastico. Frasi demagogiche  che mistificano la realtà di molti istituti professionali, tecnici e di molte scuole medie: classi in sovrannumero, mediamente con 2 studenti tutelati dalla legge 104.

Si parla di pari opportunità da offrire agli studenti e di oltrepassare le differenze socio-culturali mentre invece di fatto SI FINANZIANO SCUOLE PRIVATE e si sottopongono i percorsi di studio alle esigenze delle imprese.
L’alternanza scuola-lavoro non  insegna nuove competenze ma ha un solo obiettivo: fornire manodopera gratis ai privati che conformemente al comma 29 avranno sempre più potere di agire sulla scuola e  come ben dimostrano la maggior parte degli stage effettuati negli istituti professionali.
Studenti e famiglie che demagogicamente vengono chiamati a cooperare per la crescita della scuola sono costantemente truffati da presidi che spacciano come tasse contributi volontari sempre più cari. Presidi che sempre più sono considerati “meritevoli” sulla base di quanto risparmiano.
La 107 soffoca ogni possibile contestazione rendendo ricattabili i docenti neo-assunti. Chi contesta l’autorità,  ossia il preside, rischia di esser messo in mobilità sull’intero territorio nazionale.
Progetti regionali e nazionali che investono ed investiranno scuola ed università il cui unico reale obiettivo è quello di garantire tanti soldi ai vertici delle pubbliche amministrazioni e di agevolare  i poteri economici. Progetti che usano tanti soldi pubblici mentre si continua a tagliare istruzione e sanità e a non affrontare l’emergenza abitativa.
I SOLDI CI SONO MA  FINISCONO SEMPRE NELLE STESSE TASCHE!!!!

-PER CONTINUARE IL PERCORSO COMINCIATO CON L’ASSEMBLEA DEL 9 GIUGNO 2016
-PER DARE RISPOSTE CONCRETE ALLE TANTE SITUAZIONI DI ABUSO E PREVARICAZIONE DI CUI QUELLO DELLA SCUOLA DATINI DI PRATO E QUELLO DELL’ISA DI FIRENZE SONO SOLO DUE ESEMPI TRA I TANTI  
-PER COSTRUIRE UN COORDINAMENTO UNITARIO DI LOTTA DI TUTTE LE COMPONENTI DEL MONDO DELLA SCUOLA (LAVORATORI, STUDENTI, GENITORI).
TROVIAMOCI IN UNA NUOVA ASSEMBLEA
“CONTRO LA SCUOLA DEL REGIME E DEI PRESIDI PADRONI: LA CULTURA NON E’ MERCE!!!!”
VENERDI 30 SETTEMBRE ORE 21 PRESSO LA POLVERIERA VIA SANTA REPARATA… 
Organizzano Unicobas Fi, CUB Fi, USI Sanità Fi, La Polveriera, Gruppo Anarchico Azione Diretta…