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Il chiostro non si cancella – Lunedì 3 Ottobre – Assemblea per il chiostro di Sant’Apollonia aperto – ore 17

Il chiostro dell’ex-convento di Sant’Apollonia, anche detto “della Badessa”, è uno dei chiostri più grandi a Firenze: un pezzo di storia e d’arte, patrimonio della città e dei suoi cittadini.
La gestione da parte degli organi competenti – la Regione Toscana in mano al PD e l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio che si occupa del servizio mensa e dell’aula studio al piano terra – è stata fino ad oggi superficiale se non addirittura assente, nonostante le reiterate promesse di restauro e valorizzazione. Almeno fino a quando un gruppo di studenti e cittadini non ha iniziato a interessarsi alle condizioni in cui questo chiostro versava, chiedendo in primo luogo un intervento di riqualifica. Quando finalmente la regione ha acquisito la proprietà dal demanio – in forza di un progetto che prevedeva un investimento di 5milioni – non si sono fatte attendere voci di ulteriori chiusure e lottizzazioni, insieme alla trasformazione delle aule al primo piano in uffici contro il palese interesse dei suoi frequentanti.
Il primo auspicato intervento è arrivato solo quest’estate: il chiostro è stato trasformato per tre mesi in un cantiere per i lavori di installazione dell’impianto di irrigazione e di posa di un nuovo manto erboso. Sorvoliamo sulla perplessità che possono destare le cifre di questi lavori: 57.000 euro per 5/6 giorni di lavori con 4 operai, su un totale di 3 mesi di cantiere (terra rivoltata, reti metalliche, accesso vietato da luglio a settembre).
Abbiamo pure accettato di buon grado la temporanea chiusura del chiostro al pubblico: l’erbetta per ben crescere va ben curata!, siamo d’accordo. Ma quando il temporaneo minaccia di diventare realtà permanente occorre iniziare a studiare e ad organizzarsi.
Ora è trascorso il periodo di “assestamento” del prato, e per la terza volta la rete metallica da noi rimossa è stata prontamente sostituita: risulta così evidente l’intenzione del DSU di erigere un cancello stabile per interdire l’accesso al chiostro e separare un altro luogo della città ai suoi abitanti: da pubblico a privato, cioè – letteralmente – privato al pubblico.
Appare ben chiara quale sia la linea di condotta dell’amministrazione regionale (che ben rispecchia quella comunale, pedissequa ancella della nazionale): gli spazi non devono essere pubblici, i cittadini non sono in grado di gestirli; gli spazi devono essere chiusi, amministrati per scopi privati, utili a far cassa.
Un cancello è una conferma che i confini, prima che materiali, sono nella mente e nelle azioni di chi amministra la cosa pubblica (una marmaglia di burocrati che fanno del liberismo selvaggio l’apologia del degrado cittadino), come se gestisse un’azienda privata.

Noi vogliamo che il chiostro di Sant’Apollonia resti aperto, comune ed accessibile a tutti. Vogliamo che sia gestito in modo trasparente e rispettoso. Vogliamo che la gestione di un bene comune sia occasione di crescita di percorsi partecipativi e non di chiusure e arretramenti sociali e culturali.
Per questo invitiamo cittadini, studenti e lavoratori LUNEDI 3 OTTOBRE alle 17 negli spazi comuni della Polveriera, per decidere insieme quale dovrà essere la migliore via per far sì che questa volontà possa realizzarsi.

L’Assemblea della Polveriera

“CONTRO LA SCUOLA DEL REGIME E DEI PRESIDI PADRONI: LA CULTURA NON E’ MERCE” ven 30 settembre

CONTRO LA SCUOLA DEL REGIME E DEI PRESIDI PADRONI: LA CULTURA NON E’ MERCE!!!!

VENERDI 30 SETTEMBRE ORE 21 PRESSO LA POLVERIERA VIA SANTA REPARATA

Il mondo della scuola è attraversato sempre più da abusi e prevaricazioni da parte di chi detiene il potere nei confronti  di tutte le componenti: studenti, lavoratori, genitori.
L’anno scolastico è iniziato e la legge 107, conosciuta come la “buona scuola” rivela il suo vero volto: affossare la cultura e l’istruzione rendendo la scuola uno strumento a servizio del profitto e del regime, per la repressione di ogni libero pensatore e di ogni dissenso.

Il comma 1  della 107 parla di una scuola capace di garantire il libero sviluppo delle diverse individualità e di limitare la dispersione e l’abbandono scolastico. Frasi demagogiche  che mistificano la realtà di molti istituti professionali, tecnici e di molte scuole medie: classi in sovrannumero, mediamente con 2 studenti tutelati dalla legge 104.

Si parla di pari opportunità da offrire agli studenti e di oltrepassare le differenze socio-culturali mentre invece di fatto SI FINANZIANO SCUOLE PRIVATE e si sottopongono i percorsi di studio alle esigenze delle imprese.
L’alternanza scuola-lavoro non  insegna nuove competenze ma ha un solo obiettivo: fornire manodopera gratis ai privati che conformemente al comma 29 avranno sempre più potere di agire sulla scuola e  come ben dimostrano la maggior parte degli stage effettuati negli istituti professionali.
Studenti e famiglie che demagogicamente vengono chiamati a cooperare per la crescita della scuola sono costantemente truffati da presidi che spacciano come tasse contributi volontari sempre più cari. Presidi che sempre più sono considerati “meritevoli” sulla base di quanto risparmiano.
La 107 soffoca ogni possibile contestazione rendendo ricattabili i docenti neo-assunti. Chi contesta l’autorità,  ossia il preside, rischia di esser messo in mobilità sull’intero territorio nazionale.
Progetti regionali e nazionali che investono ed investiranno scuola ed università il cui unico reale obiettivo è quello di garantire tanti soldi ai vertici delle pubbliche amministrazioni e di agevolare  i poteri economici. Progetti che usano tanti soldi pubblici mentre si continua a tagliare istruzione e sanità e a non affrontare l’emergenza abitativa.
I SOLDI CI SONO MA  FINISCONO SEMPRE NELLE STESSE TASCHE!!!!

-PER CONTINUARE IL PERCORSO COMINCIATO CON L’ASSEMBLEA DEL 9 GIUGNO 2016
-PER DARE RISPOSTE CONCRETE ALLE TANTE SITUAZIONI DI ABUSO E PREVARICAZIONE DI CUI QUELLO DELLA SCUOLA DATINI DI PRATO E QUELLO DELL’ISA DI FIRENZE SONO SOLO DUE ESEMPI TRA I TANTI  
-PER COSTRUIRE UN COORDINAMENTO UNITARIO DI LOTTA DI TUTTE LE COMPONENTI DEL MONDO DELLA SCUOLA (LAVORATORI, STUDENTI, GENITORI).
TROVIAMOCI IN UNA NUOVA ASSEMBLEA
“CONTRO LA SCUOLA DEL REGIME E DEI PRESIDI PADRONI: LA CULTURA NON E’ MERCE!!!!”
VENERDI 30 SETTEMBRE ORE 21 PRESSO LA POLVERIERA VIA SANTA REPARATA… 
Organizzano Unicobas Fi, CUB Fi, USI Sanità Fi, La Polveriera, Gruppo Anarchico Azione Diretta…

MAI PIU CANCELLI IN SANT’APOLLONIA!

Domenica 18 settembre abbiamo dato avvio alle nostre attività alla luce della ri-apertura del cortile, rimasto chiuso sin da giugno per i lavori di rifacimento del prato. Ma qui non vogliamo concentrarci sulla perplessità che può destare l’eccessiva durata del cantiere (tre mesi); su questo abbiamo speso alcune parole in un altro comunicato (QUI).
Maggiori perplessità, per non dire profonda amarezza, sono nate quando abbiamo appreso che l’obbiettivo dell’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio(DSU) è di chiudere il chiostro appena riqualificato con un cancello, di cui la rete metallica che avete visto ultimamente non è che un beffardo spettro.
Rivendichiamo l’apertura del chiostro: abbiamo scacciato lo spettro, per adesso.
Quel che qui ci interessa chiarire è che l’apertura del cancello si è resa necessaria per garantire l’inviolabilità della pubblica fruizione di uno spazio – questo del chiostro di dell’ex convento di Sant’Apollonia – che rappresenta una felice eccezione in un centro storico sempre meno verde e sempre meno vivibile.
Pretendiamo che il chiostro rimanga sempre accessibile: il degrado usato come spauracchio contro l’apertura al pubblico deriva dalla gestione burocratica e fallimentare di Regione Toscana e DSU e prolifica a causa dell’incuria, dell’assenza di manutenzione e della mai avviata ristrutturazione del plesso.
Pretendiamo inoltre l’immediata riapertura dell’aula studio al piano terra, chiusa dopo neanche un anno dalla sua inaugurazione per l’incuria della gestione, che si nasconde dietro motivazioni come quella dello spaccio, il quale è semplice conseguenza dell’abbandono dello stabile in questione.
Chi conosce il nostro quartiere sa di cosa parliamo: di un quartiere diviso, carente di ogni servizio e
avvelenato da spaccio e consumo di eroina. Storicamente dalla chiusura di spazi aperti (vocati, per natura formale, a raccogliere persone) non è mai nato nulla di buono. L’azione di chiudere il chiostro di Sant’Apollonia è in linea con la generale tendenza ad indirizzare le persone, come fossero automi, a frequentare sempre gli stessi spazi, le stesse piazze, a percorrere le stesse strade congestionate di luoghi pianificati a tavolino per il “tempo libero”.
La sicurezza non si assicura mettendo un cancello o chiudendo gli spazi vivi, l’effetto anzi sarà contrario.
Se c’è un’unità di vicinato, se le persone “controllano” naturalmente i luoghi che vivono si innescano meccanismi cooperazione, ma se le persone non ci sono tutto ciò non è minimamente possibile.
In un quartiere in cui convivono la vecchia residenza “autoctona” e la “nuova popolazione” – ovvero le centinaia di studenti fuori sede che vi abitano, i tanti giovani che si dividono l’affitto per trovare lavoro (spesso precario) in centro, ed i tanti nuovi cittadini extracomunitari, noi (inteso come noi che viviamo genuinamente gli spazi) – l’alternativa è rappresentata da una gestione diversa, cooperativa e partecipata.
Chiediamo infine l’istituzione di una figura nel cortile che ne garantisca l’apertura, la cura e la pulizia. Che questo avvenga assumendo nuovo personale o aumentando il monte ore o rivendendo i turni questo sarà da decidere di concerto con i lavoratori del DSU e della ditta che gestisce in appalto la mensa universitaria.
MAI PIU CANCELLI IN SANT’APOLLONIA!

C’era un grande prato verde…

Senza alcun avvertimento agli studenti/esse ed ai lavoratori/trici della mensa universitaria del complesso di S. Apollonia, o ai cittadini del quartiere che da decenni vivono lo spazio, l’15 Giugno
sono iniziati dei lavori di ristrutturazione del manto erboso del chiostro.
Il primo intervento di Giugno.
  
Dopo pochi giorni di lavoro sul terreno, il complesso di proprietà regionale è rimasto inagibile per 3 mesi. Solo i primi di Settembre infatti i lavori sono ripresi per stendere il suddetto manto erboso.
In questo contesto sono almeno tre i punti critici che alimentano domande e perplessità:
Non c’è stata nessuna trasparenza sui tempi e le modalità di svolgimento dei lavori. Trattandosi di un luogo pubblico dovrebbe esserne visionabile il progetto, ma fin dall’inizio pareva che né Regione né DSU lo conoscessero, vista la laconicità delle loro risposte alle nostre domande.
– Ci è stato esplicitamente detto -seppur informalmente- che c’è la volontà di installare un secondo cancello per chiuder l’accesso al cortile, rendendolo mero “giardinetto” da “vedere ma non toccare”, se non per i buffet e le conferenze private che si svolgono nell’Auditorium al piano terra, in linea con la strategia della “città vetrina”.
I costi, stimati sui 50mila €, comprendono quindi questo cancello? O sono stati spesi solo per il rifacimento del prato?
Se la possibilità dell’installazione di un cancello non la consideriamo accettabile a prescindere, ci chiediamo anche perché i lavori, che dovrebbero fondamentalmente consistere nella disposizione di un nuovo manto erboso e nell’installazione di un sistema di irrigazione, sono andati avanti a ritmi ridicoli (o meglio, è tutto bloccato) per oltre tre mesi. Sarà mica stata questa la motivazione di un costo così esoso per questa -pur importante ma non così costosa- opera?
Intanto noi ne rivendichiamo l’apertura, in occasione della giornata di laboratorio di costruzioni con materiali di recupero datata Domenica 18 Settembre.
Abbiamo fabbricato tre sedute con bancali recuperati da alcuni dei tanti stabilimenti della logistica nell’area industriale fiorentina. Inoltre abbiamo posizionato cartelli che indicano l’importanza della tutela del chiostro e del verde urbano.

Report e conclusioni dell’assemblea toscana delle realtà antagoniste

REALTA’ INTERVENUTE: 

– Sars Viareggio 
– USB Toscana 
– Eurostop Toscana 
– Polveriera Firenze 
– Rete dei Comunisti Toscana 
– Brigata sociale antisfratto Viareggio 
– Area Globale Massa 
– Giovani Comunisti Siena 
– Torpedo Lucca 
– (ex) Occupazione di Via Toselli Firenze 
– Cantiere Sociale Viareggio 
– Collettivo SUM Firenze
 – Centro di Documentazione Gino Menconi Massa 
– Collettivo Bujanov Valdarno 
– Collettivo Autonomo Studenti Lucchesi 
– Prato (realtà in formazione) 
– Rep. Viareggina 
 – Circolo Partigiani Sempre Viareggio 
– USB Pisa 
– Casa Rossa Occupata Massa

REALTA’ CHE HAN DATO L’ADESIONE MA NON INTERVENUTE: 
– Collettivo Scienze Politiche Firenze 
– Rete dei collettivi Fiorentini 
– Collettivo K1 Macchiavelli-Capponi Firenze 
– Biblioteca Archivio Germinal Carrara 
– Cip S.Concordio Lucca 
– CSOA Macello Pistoia 

PREMESSE: Dalle varie realtà organizzate è arrivato in generale un apprezzamento per l’idea, sintomo di una necessità: quella di approfondire le relazioni e di ragionare collettivamente, provando perché no a costruire attraverso passaggi intermedi un qualcosa di più formale e di più duraturo nel tempo. Che cosa costruire, sarà il tempo a dirlo e la capacità collettiva di andare oltre le proprie aree di appartenenza. Da parte di molti, tuttavia, si è sottolineata la difficoltà storica di provare esperienze ricompositive, segno della consapevolezza comune che un percorso di questo genere può esistere solo a partire dal pieno rispetto delle singole realtà, delle loro appartenenze, delle loro pratiche. Il termine chiave sottolineato in molti interventi è “umiltà”. L’umiltà di provare ad abbandonare steccati divisori e di non imporre nulla se non il proprio odio per il Capitalismo e per lo stato di cose presenti. 
TEMI AFFRONTATI: Il ragionamento politico di fondo, condiviso in vari interventi, è partito da un’analisi della situazione italiana, all’interno dello scenario dell’Unione Europea e nello scacchiere imperialista internazionale, per approdare alle specificità della regione Toscana, vista come laboratorio di sperimentazione di politiche poi adottate dal governo centrale. Sulla questione Ue in particolare sono emerse due posizioni distinte: da una parte chi la vede come nemico centrale e cornice entro la quale avvengono le politiche di austerity; dall’altra chi non la nomina e, pur considerandola ovviamente parte del problema, la considera parte del contesto imperialista internazionale. Nei temi chiave come lavoro, casa, Istruzione, Sanità e diritto agli spazi, si è individuato nel Pd il principale nemico, e attualmente l’attuatore delle politiche di lacrime e sangue che ci aggrediscono. Ognuna delle realtà intervenute ha descritto le proprie lotte, auspicando una maggiore comunicazione fra realtà territorialmente così vicine, sia dal punto di vista pratico (reciproco sostegno in caso di bisogno), sia da quello teorico (maggiore condivisione di idee, di approfondimenti, di conoscenze e di pratiche), insistendo comunque sull’eterogeneità come valore e non come ostacolo. Un tema su tutti ha avuto una particolare centralità nei vari interventi, quello del referendum costituzionale. Molti degli intervenuti hanno sottolineato l’importanza di questo appuntamento: per alcuni non tanto per il tema in sé, quanto piuttosto perché visto come banco di prova dell’attuale governabilità e terreno proficuo in cui costruire un blocco sociale di opposizione; per altri anche il tema in sé è fondamentale perché potenziale causa di ulteriori e ben più pervasive limitazioni di libertà e di spazi di agibilità per noi. Un discorso a parte merita un altro dei temi emersi, l’Antifascismo. Su questo terreno molti degli intervenuti hanno trovato già in passato momenti collettivi di condivisione e rimane un ambito centrale. Tuttavia si è anche sottolineato il fatto che quello è un po’ un “sovra-tema” e che fermo restando il terreno dell’Antifascismo militante, l’Antifascismo politico lo si persegue nell’attività quotidiana nei terreni sociali e delle contraddizioni della società. Un tema che non è stato affrontato, ci auguriamo per semplice dimenticanza, è quello dell’immigrazione, e si auspica fin da subito di inserirlo in una prossima eventuale occasione. 
PROPOSTE EMERSE: Innanzitutto, come già detto in precedenza, la necessità di approfondire i rapporti: guardarsi in faccia, conoscersi, scambiarsi esperienze di lotte e di vita è vista come condizione imprescindibile anche solo per iniziare un percorso del genere. Più nel concreto le proposte sono state queste: – organizzare incontri seminariali e di reciproca conoscenza nelle città che hanno una particolare esperienza su un tema – realizzare un gruppo virtuale su fb (e una mailing list) di raccordo fra le varie realtà. Il gruppo e la mailing list sono già in creazione quindi chiediamo ad ogni realtà di lasciarci contatti fb o indirizzi mail. – individuare già nel terreno del referendum un primo banco di prova per approfondire un discorso comune – proporre una prossima assemblea più operativa per il mese prossimo, che sia primo appuntamento in cui verificare le possibilità di questo percorso. Come Casa Rossa proponiamo come data domenica 10 ottobre e come luogo Lucca o Firenze – come Casa Rossa ci proponiamo di realizzare una sorta di tour nelle varie città e presso le varie realtà intervenute (e non solo) per confrontarci meglio su quanto emerso
CONCLUSIONI: La controparte è forte, organizzata e dispone della forza della repressione, dell’arroganza dei governanti e della servitù dei fascisti. Tuttavia, nonostante i rapporti di forza davvero sfavorevoli, i compagni sono tanti, anche se spesso disgregati, qualche volta sfiduciati, molto spesso divisi. Le differenze, che nessuno ovviamente si sogna di appiattire, non sono così grandi da impedirci di essere dalla stessa parte della barricata. Partire da questo presupposto può essere il primo passo per iniziare un percorso comune

18 Settembre: Sant’Apollonia REopening + LaPolveriera REwired

SANT’APOLLONIA RE-OPENING

dalle 14 laboratorio di costruzioni con materiali di riuso e riciclo
alle 20 cena “fuori mercato” [per cenare bisogna segnarsi!]

Il laboratorio in programma è orizzontale ed autogestito.
Questo significa che le idee che verranno realizzate Domenica pomeriggio provengono tutte da una discussione e  progettazione collettiva, svolta orizzontalmente da chi partecipa quotidianamente alle attività della Polveriera o comunque da persone interessate al Chiostro. Secondo la pratica inclusiva che contraddistingue le nostre attività invitiamo tutt* a partecipare alla riappropriazione pubblica del Chiostro, che non significa per noi recinzione o privatizzazione del suo uso, ma al contrario dare a tutti la possibilità di renderlo più fruibile.
Cosa sarà in cantiere potrete scoprirlo partecipando all’assemblea del Lunedì. Se siete interessat* ed avete idee da proporre contattateci o passate a trovarci!

La cena fuori mercato sarà un momento di sperimentazione del progetto di Cucine Popolari che, insieme alla Fattoria senza padroni di Mondeggi, l’associazione Fòri Mercato, al Fondo Comunista, l’Ateneo Libertario, l’Occupazione di Via del Leone ed il Melograno, va nascendo in queste settimane.
Dai campi liberati dallo sfruttamento della terra e delle persone, fino alle tavole dei nostri spazi liberati dal mercato, vogliamo sperimentare un’altra economia possibile, fatta di scambi e non di profitto. Convinti che, senza denaro, mangiamo meglio!


POLVERIERA RE-WIRED
Machine Funk, l’unica jam session/laboratorio di musica elettronica a Firenze torna in Polveriera con MACHINE FUNK REWIRED. Una giornata dedicata alla musica elettronica e alla riappropriazione degli spazi comuni.



dalle ore 16 alle ore 23.30
Machine Funk, jam session di musica elettronica
Piky live video
Open freestyle mic

dalle ore 19 alle ore 22
Machine Funk all-stars dj set

dalle ore 22 alle ore 23
THX1138 live electronics and video
Machine Funk è un punto d’incontro per musicisti elettronici.
Spesso autoconfinati in studio o in camera da letto, i musicisti elettronici di Firenze non si incontrano, mentre emerge il bisogno di evolversi anche artisticamente all’interno di reti sociali. Machine Funk è un’occasione per suonare insieme, conoscersi, scambiare idee, collaborare senza limiti di genere o suono.
Piena attitudine “do it yourself”, e volontà di andare oltre agli automatismi performativi cristallizzati nei cliché dell’entertainment elettronico, accolgono chi si avvicina a Machine Funk.
Porta la tua macchina, drum machine, sequencer, computer o tablet, cavi audio e midi, qualche presa multipla (non guastano mai), noi ti forniremo mixer, impianto, clock, presa bene e calore umano.

POCHE REGOLE

1) AUTORGANIZZAZIONE
Porta la tua macchina, drum machine, synth, computer, tablet, ricordati di portare tutti i cavi necessari a connetterla, il mixer da studio che utilizziamo accetta ingressi jack grande mono, porta adattatori se usi cavi RCA. Quando arrivi, domanda, ascolta, cerca di capire il mood della jam.

2) CONTEGNO
Riduci la tua polifonia, se hai una drum machine e non sei il solo usa due voci al massimo, cerca di capire cosa serve alla jam, manca una linea di basso? fai quella. È inutile avere otto casse e quattro pad che suonano insieme. Il BPM della jam si alzerà progressivamente, ci sarà tempo per più generi.

3) COLLABORAZIONE
Non importi, fai provare la tua macchina agli altri e potrai provare le macchine altrui. Informa e sarai informato. Aiuta e sarai aiutato. La jam è una creatura debole e si regge sulle spalle dei musicisti, pasci la jam, non mungerla. Prova a fare un genere che non frequenti.


Per chi vuole partecipare noi saremo a montare in Polveriera dalle 15.30 circa, arrivate presto e dateci una mano. La jam si svolgerà su 6-7 ore e il BPM salirà progressivamente dai 70 ai 140 bpm circa. Vi aspettiamo.

Facebook group: machine funk

INCONTRO FRA REALTA’ ANTAGONISTE DELLA REGIONE TOSCANA

Quest’estate si conclude per tutte e tutti noi con una gran voglia di guardare avanti. Scuole e università riaprono, le ferie per molti sono finite, per molti altri mai iniziate.

Non è facile avere il coraggio di guardarsi indietro in questo 2016: l’escalation terroristica in Europa, fatta di speculazioni giornalistiche e stati di emergenza; l’aggressione imperialista ai popoli del medio-oriente; le migliaia di morti in mare e le persecuzioni sui migranti da parte di Stato e trafficanti d’uomini; la governanceeuropea e renziana che continua a mangiare pezzi di stato sociale fino a tentare l’arrembaggio al boccone più prelibato, la Costituzione.

Sembrerebbe che quest’anno non porti niente di buono. Tanto che alcuni di noi, fratelli, sorelle, amic* e compagn*, decidono di partire: chi migrando in altro paese per cercare un lavoro migliore, chi per dedicarsi generosamente alle calamità (umane) di Amatrice, di Ventimiglia, di Lampedusa o Lesbo.

Come Polveriera, come collettivo d’autogestione, guardiamo a questo nuovo autunno con interesse.
Decidiamo di ripartire dando ancor più forza all’autogestione del Chiostro, con iniziative di reale auto-recupero degli spazi, e rilanciando i vari progetti che dalla Polveriera sono nati o che comunque hanno attraversato i nostri spazi. Per questo vi invitiamo a dare un’occhiata al blog ed a passare lunedì alle 19.00 all’assemblea di gestione.
Ma questo comunicato ha lo scopo di condividere con chi ci segue quello che sarà secondo noi un primo importante appuntamento per il nuovo ciclo che si avvia con questo settembre.
Parteciperemo infatti – ed invitiamo chiunque sia interessato a contattarci per raggiungerla insieme – all’Assemblea Toscana lanciata dal C.S.O.A. Casa Rossa occupata a Massa, domenica 4 settembre: «In un contesto nazionale e internazionale drammatico, che vede uno stato di guerra permanente e di conseguente controllo repressivo, una diffusione capillare della povertà, una progressiva accentuazione delle differenze di classe e la scomparsa delle forme tradizionali di lotta politica, esistono delle specificità territoriali significative di cui tener conto. In particolare, noi viviamo sulla nostra pelle, in tutta la sua dirompenza, il modello toscano, con le sue contraddizioni in cui infilarsi, ma con la sua forza e pervasività a tutti i livelli».
Seppure condividendo le nostre preoccupazioni per la fase storica che stiamo attraversando, la Casa Rossa chiede a noi tutt* uno sforzo di ricomposizione dei movimenti sociali e delle lotte che «lungi dall’ipotizzare appiattimenti teorici o falsi tentativi di omogeneizzazione, riesca almeno a proporre delle mediazioni sui terreni comuni. La controparte è forte, organizzata e possiede armi che noi ci sogniamo (dai soldi, ai mezzi d’informazione, dalla polizia, ai governi). Noi possiamo contrapporre la generosità del nostro impegno e la radicalità di chi sta dalla parte della ragione, ma com’è ovvio questo non basta».
Cosa sarà necessario attivare lo decideremo insieme. Ma è evidente che individualmente e localmente non possiamo cambiare le cose, se contemporaneamente non stringiamo relazioni solidali, se non ci coordiniamo con chi come noi dedica il proprio tempo, la propria intelligenza e le proprie forze alla resistenza ed alla trasformazione della realtà, per un’alternativa che da qui ed ora, guardi al futuro senza paura.
qui l’appello per lanciare l’assemblea di domenica 4 settembre alle ore 16: https://fornoantifascista.wordpress.com/programma/dibattiti/
TUTT* A MASSA!

QUESTIONI DI MAFIA – Urbanistica e legalità + spettacolo teatrale ASCUTAMI. VOCI RIBELLI ALLA MAFIA

MERCOLEDI’ 6 LUGLIO appuntamento dalle ore 18:30 in Polveriera con QUESTIONI DI MAFIA

PROGRAMMA:
Ore 18:30 >> APERITIVO
Ore 19:30 >> LEZIONE D’URBANISTICA E DIBATTITO: “Urbanistica, mafia, corruzione e legalità”. Riflessioni su dinamiche di formazione, modalità di diffusione e conseguenze delle infiltrazioni mafiose negli enti locali. Si presterà particolare attenzione al rapporto fra gestione del territorio e pianificazione in senso stretto, con l’intento di mostrare quali siano le principali ripercussioni socio-economiche derivanti da un sistema fondato sulla corruzione.

Interverranno:
– Vittorio Mete, sociologo dei fenomeni politici e ricercatore presso l’Università di Firenze
– Alberto Ziparo, docente in Pianificazione dei trasporti e delle infrastrutture presso l’Università di Firenze, Facoltà di Architettura
– Andrea Alcalini, dottorando in Pianificazione Urbana e Territoriale presso l’Università di Firenze, Facoltà di Architettura

ORE 21.00
“ASCUTAMI. VOCI RIBELLI ALLA MAFIA” – Spettacolo teatrale
Altroteatro – Associazione Culturale Firenze

Orazione civile di e con
– Roberto Caccamo

Accompagnamento musicale
– Antonio Lombardi
– Giancarlo Rossi
– Vincenzo Santaniello
– Francesca Vannucci

Regia di:
Antonello Nave

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA PER SANT’APOLLONIA

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA PER SANT’APOLLONIA
Invitiamo a partecipare all’assemblea di mercoledì 29 alle ore 16 tutte/i le/gli interessate/i al complesso di Sant’Apollonia.
Il complesso è di proprietà regionale ed ospita, su via S. Reparata, la mensa universitaria, un chiostro e, da due anni, La Polveriera.
Dal 10 Giugno il Chiostro, patrimonio del quartiere e della comunità studentesca che da decenni lo vive, è inaccessibile per dei lavori di riqualifica.
Di certo non possiamo che essere contenti della seppur tardiva iniziativa della Regione.
Ciò che ci preoccupa è COME e PERCHE’ questi lavori si stanno svolgendo:
  • nessuna trasparenza sui tempi e le modalità di svolgimento. Trattandosi di un luogo pubblico dovrebbe esserne visionabile il progetto, ma pare che né Regione né DSU conoscano il progetto.
  • La volontà, esplicitamente espressaci, di installare un secondo cancello che chiuderebbe l’accesso al cortile rendendolo mero “giardinetto” per i buffet e le conferenze private che si svolgono nell’Auditorium.
Al fine di INFORMARE la comunità abbiamo indetto un’assemblea invitando
  • i responsabili della Regione Toscana e dell’azienda regionale per il Dirito allo Studio
  • le rappresentanze sindacali dei lavoratori della mensa universitaria (in appalto a CIR food)
  • le rappresentanze studentesche
  • le rappresentanze di Quartiere 1
Sul sito lapolveriera.blogspot.it maggiori informazioni sulla situazione del complesso di Sant’Apollonia e sui suddetti lavori.
Rinnoviamo il nostro invito a partecipare a tutti, lavoratori, studenti ed abitanti del quartiere.
Mercoledì 29 alle ore 16, Chiostro di Sant’Apollonia, via Santa Reparata 12

Un invito a lottare, dibattere e festeggiare: 2 ANNI DI MONDEGGI FATTORIA SENZA PADRONI

Sabato 25 Giugno, una giornata importante.
Per Mondeggi si compiono 2 anni di occupazione, vogliamo perciò portare tutta la nostra solidarietà a chi lotta per la riappropriazione di un bene pubblico così importante e la contrarietà al progetto di svendità.
Saremo quindi alle 9 davanti al Comune di Bagno a Ripoli a manifestare il sostegno al progetto di autogestione delle terre e del presidio contadino di Mondeggi.
Alle 15 invece INVITIAMO TUTTE E TUTTI ai tavoli tematici
“Territori in resistenza. Costruire alternative reali intrecciando relazioni e pratiche di movimento” (parte I)
“Cucine popolari autogestite”
che proseguiranno poi il giorno dopo.

Su quest’ultimi vorremmo spendere due parole e condividere un ragionamento, al fine di arrivare al dibattito con maggiore chiarezza.

Negli ultimi 2 anni Mondeggi e la Polveriera hanno avuto una relazione stretta, fatta di gesti di solidarietà e reciproco appoggio. Condividiamo innanzitutto la convinzione che, con il mutuo soccorso fra persone e collettività, si possa qui ed oggi praticare alternative virtuose al sistema. Nel farlo però, ci scontriamo ogni giorno con un sistema sociale ed economico sempre più vorace di risorse e sempre più prepotente nell’imporre le proprie – infauste- decisioni.
Sabato al tavolo sui Territori in resistenza e quello sullecucine popolari autogestite vogliamo affrontare il tema proposto poche settimane fa durante il Festival delle Cucine popolari di Bologna: come si possono portare avanti questi obiettivi ponendoci il tema dell’impegno e del tempo che i singoli dedicano a questa pratica?
Come, chi resiste alla svendita di un bene autogestendolo, chi produce senza sfruttamento del lavoro salariato e della terra, chi lotta ogni giorno per un altro mondo, può rafforzare il senso della sua azione e diminuirne il costo, il peso?
La domanda vuole puntare dritta al punto sempre più stringente, come stringente si fa la morsa della crisi permanente del capitale, dell’incociliabilità di pratiche anticapitaliste dentro un sistema di mercato capitalista. Sembra puntare al cielo, ma è guardandoci intorno che ne cogliamo la risposta: Firenze è oggi una città investita dall’aggressione neoliberista del nuovo ciclo renziano fin nelle sue più profonde radici: dalle sorgenti d’acqua, passando per le campagne e le periferie, fino al suo centro storico, un’intera filiera di conflitti si intersecano con la catena alimentare che porta i prodotti della terra e del lavoro nelle pentole dentro le quali si nutrono la maggior parte delle lotte che portiamo avanti.
Una filiera di lotte che unite possono dare nuova propulsione ad ognuna di esse, aumentando gli scambi fra realtà autogestite senza l’uso della moneta-debito capitalista, ma basandosi su altri codici e equivalenze: quelli della solidarietà, dell’uguaglianza, della condivisione e del dono.
Intrecciare queste filiere, dare risposte ai bisogni delle persone rafforzando i legami collettivi, spaziali ed ideali, ci permettono oggi di immaginare un domani fuori dalle leggi del mercato.
Non che questa strada sia semplice, ma facendo nostre le riflessioni proposte dalla Rete Eat the Ric, Genuino Clandestino e Mondeggi, proponiamo di avviare una seria riflessione sulle problematiche e sulle prospettive che le esperienze di autogestione più avanzate ci danno.