Archivi categoria: Eventi e Iniziative

Questa sezione è dedicata a contenere tutti gli eventi e le iniziative che la Polveriera Spazio Comune ospiterà ed ha ospitato.

1 Dicembre – iniziativa e concerti

Ore 17 “Cosa significa e cosa non significa il no al referendum?”
Qui di seguito una riflessione di Cortocircuito sull’argomento, dalla quale vorremmo partire per discuterne insieme.
http://www.inventati.org/cortocircuito/2016/10/21/cosa-significa-e-cosa-non-significa-il-no-al-referendum/
https://www.facebook.com/events/1820187711603517/

Ore 19.00 – Aperitivo a prezzi popolari

Ore 20.00 – LAMIERE
LAMIERE è un ardito progetto musicale,oltre che edile, nato al fine di costruire una nuova canzone all’italiana, fatiscente almeno quanto quella in atto.

Ore 21.00 FRANTI MM
“Uno solo poteva ridere mentre Derossi diceva dei funerali del Re, e Franti rise” scrive Edmondo De Amicis in Cuore. Franti è il nome di un personaggio del libro: quello che rompe i vetri, fa uscire matto il maestro, ride quando il re d’italia muore.

Nel ’76 tre studenti a Torino mettono su un complesso. Lo chiamano Franti, bastardi loro, bastardo lui, suonano mettendo dentro tutto quello che incrociano, musiche, poesie, film, cartoni animati, cortei, gioia, rabbia, camionette della polizia, sassi volanti, lacrimogeni, gonne a fiori, capelli lunghi, Pavese, Dostoevskij e Che Guevara. Altri si uniscono, altri se ne vanno, ma sempre avanti a scrivere canzoni, incidere dischi, suonare dal vivo, non solo per portare avanti l’idea della libertà e dell’indipendenza, ma per vivere, vivere la musica, e vivere la vita, senza forzature e senza scadenze. Franti diventa una formazione variabile che sperimenta varie forme espressive senza nessuna concezione o reverenza verso qualunque stile o moda. Come dicono loro: “Noi siamo un gruppo musicale autonomamente definitosi, nella misura in cui reputiamo la cultura antagonista nei contenuti e, soprattutto, nelle forme uno specifico motore rivoluzionario del movimento. Pensare, discutere, suonare, scrivere, sperimentare cose che hanno sempre fatto parte del nostro modo di essere come collettivo di persone, in questi anni fuori da ogni business e logica di mercato.”

Se la musica di Franti è un giardino immaginario, il libro/DVD “FRANTI. Perché era lì – antistorie da una band non classificata” scritto e curato dal collettivo Cani Bastardi e date alle stampe da Nautilus Autoproduzioni, è la biografia immaginale di una band inclassificabile, sospinta dalle voci di poeti, esploratori, musicisti, delinquenti, centravanti, iconoclasti, anarchici, invisibili, perché Franti era lì e chiede di essere testimoniato attraverso quindici pietre/capitoli tra anarchia, montagne ribelli, l’India misteriosa, free-jazz, posti occupati, lunghi viaggi in macchina, sogni, suoni che scorrono tra le parole stampate, che rimbalzano sui due punti, si insinuano tra le virgolette.
Il dvd raccoglie tracce audio inedite e filmati prevalentemente di West Front Video (sigla per autoproduzioni video creata negli ’80 da Claudio Paletto & Mimmo Calopresti), concerti di Franti e varie formazioni successive e parallele (Kina, Ishi, Environs, Il Lungo Addio), piccoli film sperimentali su Franti, Franti a Torino, Rock contro il nucleare, i detenuti politici nel quinto braccio del carcere Le Nuove e altre visioni di quegli anni, con quello spirito.

Oltre che una band, Franti è uno spirito eponimo della Torino anni ’80 che ha attraversato club, scantinati e cortei, che resiste nei decenni per quanto fosse di giorno in giorno sempre più intangibile, quasi volesse scomparire dietro questa raffica di insegne luminose e slogan ipertrofici, per esser così ritrovato oggi e decifrato come un corpo creduto perso, esplodendo di nuovo tutto il suo potenziale rivelatore di pratiche, esperienze e umori che hanno sempre rifiutato di pensare alla musica come a un bene di consumo, ma come a qualcosa di sonoramente libero. Da Franti e dal libro intorno a Franti nasce FRANTI MM, il nome del collettivo artistico a 360 gradi, ad assetto variabile e formato nel 2016, nel solco dell’indipendenza politica e artistica di Franti (1982-1987) attraverso il contributo di compagne/i di viaggio creativamente liberi e uniti. Tra lotta, suono e poesia, il collettivo si è formato anche attraverso la pubblicazione del libro e le successive serate di presentazione collettive. FRANTI MM arriva a Firenze in un piccolo tour di tre date tra Firenze, Agliana e Massa-Carrara per accendere un nuovo fuoco con le canzoni chitarra e voce di Stefano Giaccone e le letture di Luca Buonaguidi nelle date di Firenze e Agliana del 1 e 2 dicembre, e per poi cambiare forma l’attimo dopo aggiungendo lo spirito e il suono della voce di Giovanna Mais e il basso di Gianluca Della Torca, per poi sparire. Appunto, accendere un fuoco e poi sparire.

Ma lo spirito continua…
https://www.facebook.com/events/2136612886564352/

Corso di disegno

Il disegno come madre di tutte le arti pone le basi per una struttura pensante che è il libero pensiero.

Il corso inizierà giovedi 1 dicembre, per proseguire domenica.

Gli orari ed i giorni verranno indicati durante il corso.

Nel corso delle lezioni verranno affrontate sia tecniche che modalità di apprendimento sul disegno dal vero, che “una volta” educava allo studio della “natura”.

Come tecniche saranno affrontate: tratteggio, composizione, matita rossa, matita nera, pennino, pennello ed inchiostro.
In base al numero di partecipanti vi sarà la possibilità di utilizzare anche la plastilina e/o l’argilla.

Le ragioni del NO. Incontro con Luca Benci. Giovedì 30

Giovedì 30 ore 17,30 incontro con Luca Benci (giurista, autore di “In otto punti le ragioni del NO al referendum costituzionale” perUnaltracittà) che ci illustrerà i motivi del NO, entrando nel merito della riforma costituzionale.
Una tavola rotonda volta a fugare dubbi e perplessità, presso gli spazi autogestiti della Polveriera.

Alla fine del dibattito aperitivo con DJ set a cura di MACHINE FUNK

Proiezione “Cielito Rebelde – Voci dal Messico resistente” Venerdì 19 Novembre

“Un viaggio nel Messico che resiste al neoliberismo. Voci da una terra in cui non ci si rassegna, dove immaginare un mondo che include altri mondi non è un semplice slogan ma una reale e costante pratica quotidiana”
Venerdì 19 Novembre in Polveriera:
• ore 17,30: Proiezione e presentazione di “CIELITO REBELDE Voci dal Messico Resistente” 
• dalle ore 20 aperitivo&musica a cura del Collettivo Ska Galileo

presentazione “L’anima al lavoro: nuove forme di alienazione e nuove prospettive politiche” di Franco “Bifo” Berardi

17 Novembre, Giovedì: il laboratorio perUnaltracittà invita alla presentazione di “L’anima al lavoro: nuove forme di alienazione e nuove prospettive politiche” di Franco “Bifo” Berardi, in dialogo con Ilaria Agostini, introduce Gilberto Pierazzuoli (http://www.perunaltracitta.org/2016/10/15/anima-lavoro-bifo/).
Lo sfruttamento del lavoro industriale si esercitava sui corpi, i muscoli, le braccia. Oggi si esercita sul linguaggio, l’intelligenza, gli affetti. Siamo nell’epoca dell’anima al lavoro. Quali sono gli effetti patogeni – sulla vita, le relazioni, l’autonomia – di questa cattura della sfera più intima del soggetto da parte del Capitale? Che ne resta del pensiero critico nella sua relazione con le trasformazioni del lavoro e della tecnologia negli ultimi decenni del XX secolo? Nel panorama filosofico degli anni Sessanta e Settanta il processo di sussunzione del lavoro fu definito a partire dal concetto hegeliano di alienazione. L’«operaismo» italiano rovesciò tale prospettiva, sostituendo la nozione di «estraneità» al lavoro a quella di «alienazione del lavoro». Parallelamente, nel contesto del post-strutturalismo francese, venne operato un rovesciamento della visione tradizionale dell’alienazione psichica: la schizofrenia, fino allora considerata come perdita di coscienza, fu riproposta da Félix Guattari in termini totalmente diversi: la forma di una coscienza molteplice, proliferante e nomadica. Oggi che nuove forme di sofferenza e di alienazione emergono nei processi di precarizzazione, occorre ripercorrere l’evoluzione del pensiero critico italiano e francese nel tentativo di aprire via di fuga ai recinti dell’anima. Prima che in Italia, questo libro è stato pubblicato negli Stati Uniti, in Argentina, Messico, Svezia, Corea del Sud, Turchia, Slovenia e Germania.
Il mondo si animò e i corpi si denudarono e si incontrarono nello spazio dell’erotismo libero, nello spazio del rifiuto del lavoro che è sottrazione di vita al dominio repressivo dell’economia. La società affermò la sua autonomia dalla regola economica, e la solidarietà e la simpatia prevalsero rispetto all’avarizia e alla fissazione di potere e di accumulazione.
Ma quella ondata di animazione si rovesciò a un certo punto nel suo contrario, quando le tecnologie digitali e l’organizzazione reticolare della comunicazione si rivelarono dispositivi di cattura dell’anima. Il baricentro del processo di produzione si spostò allora verso lo sfruttamento dell’energia mentale, e l’anima fu sottomessa dalla dinamica della produzione di valore.
L’anima messa al lavoro: ecco la nuova forma di alienazione. L’energia desiderante viene allora presa nella trappola dell’autoimpresa, l’investimento libidinale viene regolato secondo i principi dell’economia, l’attenzione viene catturata nella rete cellulare precarizzata grazie a cui ogni frammento di attività mentale deve essere trasformato in capitale.
Nella prima parte di questo libro voglio raccontare il rapporto tra filosofia e lavoro negli anni Sessanta dal punto di vista della dinamica di alienazione ed estraneità.
Nella seconda parte intendo raccontare le evoluzioni successive del pensiero sociale, nei decenni della cibercultura e della digitalizzazione, nella prospettiva della schiavitù dell’anima e del corpo presi nella rete del lavoro precario cellularizzato.
Nella parte finale intendo ricostruire la genesi delle categorie filosofiche che oggi possono permettere la comprensione della precarietà, forma generale dell’attività lavorativa e dell’esistenza umana cellularizzata.
Per far questo cercheremo di riprendere alcune implicazioni del discorso poststrutturalista, partendo dalla polemica che contrappose negli anni Settanta il pensiero desiderante di Deleuze e Guattari e il pensiero dell’implosione di Jean Baudrillard.

Franco Beradi (Bifo), fondatore della storica rivista «A/traverso», foglio del movimento creativo di Bologna, e tra gli iniziatori di Radio Alice, è autore di numerosi saggi su trasformazioni del lavoro, innovazione e processi comunicativi. Tra i suoi libri: Telestreet. Macchina immaginativa non omologata (insieme a Jacquement e Vitali, 2003), Alice è il diavolo. Storia di una radio sovversiva (2002), Un’estate all’inferno (2002), La fabbrica dell’infelicità (2001), La nefasta utopia di Potere Operaio (1997).

WALL SKIN in Polveriera TERZA EDIZIONE 12/11


Sabato 12 Novembre, dalle 11:00 alle 23:00 STREET ART EXPO

Tutti gli artisti che parteciperanno a WALL SKIN 2016, riuniti per la preparazione delle opere che verranno esposte alla prossima Florence Tattoo Convention.
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15:00 – 22:30 MACHINE FUNK & Friends Live + Dj Set
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18:30 – 21:00 Aperitivo Benefit TOSELLI
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Chiusura 23:00
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More Info @
LaPolveriera SpazioComune

MACHINE FUNK UNCHAINED – 6 novembre 2016

MACHINE FUNK UNCHAINED
6 novembre 2016
11:00 – 22-00
Jam session di musica elettronica
open table, open mic, open floor, live painting, freeform video projection
18:30 – 22:00
Machine Funk Soundsystem DJ Set
p-flex – ciori – lore j – thx – uaui – bolna (es drum) – léon p (numa crew) & friends of the machine
18:30 – 21:00
Durante la giornata sarà presente un banchetto informativo con un po’ materiale a riguardo.
POCHE REGOLE
1) AUTORGANIZZAZIONE
Porta la tua macchina, drum machine, synth, computer, tablet, ricordati di portare tutti i cavi necessari a connetterla, il mixer da studio che utilizziamo accetta ingressi jack grande mono, porta adattatori se usi cavi RCA. Quando arrivi, domanda, ascolta, cerca di capire il mood della jam.
2) CONTEGNO
Riduci la tua polifonia, se hai una drum machine e non sei il solo usa due voci al massimo, cerca di capire cosa serve alla jam, manca una linea di basso? fai quella. È inutile avere otto casse e quattro pad che suonano insieme. Il BPM della jam si alzerà progressivamente, ci sarà tempo per più generi.
3) COLLABORAZIONE
Non importi, fai provare la tua macchina agli altri e potrai provare le macchine altrui. Informa e sarai informato. Aiuta e sarai aiutato. La jam è una creatura fragile e si regge sulle spalle dei musicisti, pasci la jam, non mungerla. Prova a fare un genere che non frequenti.
Per chi vuole partecipare noi saremo a montare in Polveriera dalle 10.30 circa, arrivate presto e dateci una mano. La jam si svolgerà su 9 ore e il BPM salirà progressivamente dai 70 ai 140 bpm circa. Vi aspettiamo.
Stage manager: Alessandro Bavasso Mellini
Jam managers: Lorenzo Banchi, Ciòri Marciòri
Venue: LaPolveriera SpazioComune (http://lapolveriera.blogspot.it/)

4 nov 1966 – 2016, Cinquant’anni dall’alluvione: quello che resta.

A fronte del trionfalismo istituzionale utilizzato per commemorare il cinquantesimo anniversario dell’alluvione di Firenze, sentiamo la necessità di dar vita ad una contro-celebrazione volta a mettere in luce le dinamiche di svendita della città innescatesi in seguito all’evento del 4 novembre 1966. Questo consente di sviluppare riflessioni sullo stato di fatto, sia dal punto di vista sociale che ambientale; inoltre è un’occasione per ribadire l’importanza di una visione integrata del territorio e delle lotte per la sua rivendicazione.
  
PROGRAMMA:
CAMMINATA NEI LUOGHI SIMBOLO DELL’ALLUVIONE
ore 15:00 – 16:30
– Piazza Santa Croce;
– Biblioteca Nazionale;
– Piazza Ciompi
INTERVENTI, DIBATTITO, PROIEZIONE DEL VIDEO “NON SIAMO ANGELI”, 
presso La Polveriera Spazio Comune, ore 17:00 – 20:30
Interverranno:
– Roberto Budini Gattai, docente di urbanistica presso l’Università di Firenze, Facoltà di Architettura
– Vincenzo Simoni, Unione Inquilini
– Lorenzo Bargellini, Movimento di Lotta per la Casa
– Sergio Canfailla e Lorenzo Giudici, autori del video “Non siamo angeli”
CENA POPOLARE IN POLVERIERA  + MUSICA DAL VIVO, presso La Polveriera Spazio Comune
ore 20:30 – 22.30

UNGHERIA 56, LA RIVOLUZIONE DIFFAMATA, giovedì 27 con CortoCircuito e Marxpedia

Ungheria 1956, la rivoluzione diffamata
QUI il volantino in Pdf
È vero come afferma la storiografia ufficiale, che vede concordi stalinisti, capitalisti ed estrema destra, che la RIVOLUZIONE ungherese fu una sollevazione fascista e filo-capitalista?
Davvero il ’56 ungherese fu l’anticipazione del 1989? O invece fu l’esatto opposto, il momento in cui era ancora possibile provare a disegnare un’alternativa, fra il capitalismo occidentale e il regime burocratico sovietico, quella della democrazia operaia?
Analizzare quali furono le forze sociali che caratterizzarono quel processo, le forme di lotta di cui si dotarono e le rivendicazioni che posero, ci serve per comprendere la natura profonda di quel movimento e la ragione per cui fu represso dai carri armati russi sotto lo sguardo indifferente dell’occidente.
Sapere oggi cosa mancò a quel movimento per affermare il trionfo della rivoluzione, permette di organizzarsi di conseguenza.
Ne discutiamo insieme
Giovedì 27 Ottobre alla POLVERIERA SPAZIOCOMUNE, in via S. Reparata 12

H 19,00 Apericena, H 20,15 dibattito