“NEL FRATTEMPO… UN LIBRO!” IL FESTIVAL DI LETTERATURA SOCIALE ENTRA NELLE CARCERI DI PRATO E SOLLICCIANO CON LA FORZA DEI LIBRI.

“Evado entrando nella copertina di un libro. Ho aperto un libro ed ho chiuso fuori la prigione” scrive un ragazzo dal carcere di Sollicciano.

Come Polveriera Spazio Comune siamo orgogliose ed orgogliosi di aderire e portare al 6° Festival della Letteratura Sociale di Firenze l’iniziativa “Nel Frattempo… un libro!”, nata per creare un ponte fra donne e uomini oltre le mura detentive, ripopolando, con l’aiuto di tutte e tutti, le biblioteche delle carceri di Sollicciano e Prato.

Mai come con una pandemia globale ci sono esplose in faccia le condizioni aberranti delle carceri italiane, e mentre lottiamo contro di esse, verso una totale abbattimento dell’apparato repressivo e detentivo statale, vogliamo contribuire a portare dentro quelle mura finestre sul mondo, storie, saggi, riflessioni e racconti, che, lanciati come sanpietrini, aprano spiragli di libertà ed infinite connessioni.

L’iniziativa è stata promossa dal Polo Universitario Penitenziario (PUP) dell’Università di Firenze, l’Associazione di volontariato Penitenziario e l’Associazione Scioglilibro che hanno coinvolto una trentina di librerie; in questa occasione alcuni detenuti hanno scritto testi sulla lettura che giovanissim* disegnator* hanno illustrato.


Durante tutte le quattro giornate del festival raccoglieremo libri da inviare a detenuti e detenute; sarà possibile portare libri da casa e/o comprarli ai banchini del festival a prezzo agevolato per le biblioteche delle case circondariali.

-Le librerie che hanno aderito:
https://www.polopenitenziario.unifi.it/art-150-nel….

-Testi dei detenuti e immagini de* giovan* artist* sono in mostra
virtualmente:
https://www.behance.net/…/110133579/Nel-frattempo-un-libro
Con questi materiali sono state realizzate delle cartoline per chi partecipa con un dono di libri alla campagna.

“Oggi scelgo un libro. Vado in libreria e lo compro.
No, mi correggo, aspetto che qualcuno me lo spedisca, sperando che sappia leggere bene dentro di me…”