EL PARO NO PARA! #SosColombia

Serata informativa sulle mobilitazioni in Colombia.
In collegamento web testimoni locali da:
Bogotà
Cauca
(in aggiornamento)
dibattito assieme alla comunità colombiana di Firenze
Aperitivo, birrette e musica
BENEFIT AIUTI MEDICI PER I MANIFESTANTI
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Cosa succede?
Dal 28 Aprile in Colombia è iniziato il Paro Nacional, la mobilitazione generale contro la riforma tributaria e i tagli alla sanità. Il governo di estrema destra, capeggiato da Ivan Duque, pretendeva di imporre pesanti tassazioni su alimenti e generi di prima necessità proprio dopo un anno di pandemia che ha affamato ulteriormente le classi popolari. Milioni di lavoratori informali o precari hanno difficoltà a sostentarsi mentre l’accesso alle cure pubbliche è sempre più difficile.
In questo contesto al posto di reperire risorse dalle multinazionali che saccheggiano il paese o dalle classi benestanti asserragliate nelle proprie ville il governo ha scelto ancora una volta di far pagare al popolo le spese. E il popolo si è rivoltato.
Tutte le città e le regioni sono entrate in stato di agitazione con blocchi stradali e cortei, pretendendo la cancellazione dei provvedimenti. La risposta del governo è stata quella di reprimere nel sangue inviando gli squadroni dell’ESMAD (la celere).
Ad oggi sono 53 le persone assassinate dalla polizia, centinaia i feriti fra cui decine di mutilati agli occhi per i candelotti sparati ad altezza uomo. Migliaia gli arresti formali e altrettanti quelli extragiudiziali, solo a Cali sono 185 i desaparecidos. Diverse decine gli stupri all’interno delle stazioni di polizia.
Intanto davanti al rafforzarsi delle proteste il governo inizia a mostrare alle telecamere la propria natura: una cricca di paramilitari e narcotrafficanti al comando dell’ex presidente Uribe, finanziati da Usa, Ue, multinazionali e dalla passione dei ricchi per coca e smeraldi. Numerosissime testimonianze video mostrano la polizia scortare paramilitari armati pronti a colpire le manifestazioni. Il governo soffia sul fuoco della violenza per provocare una reazione armata e poter dichiarare lo stato d’assedio.
Ma davanti a tutto questo “el paro no para”, la protesta non si ferma.
I quartieri si organizzano per sostenere le manifestazioni e accogliere chi arriva dalle campagne, assistenza medica viene organizzata per i feriti, i media indipendenti aggirano i blocchi della rete e la disinformazione.
Due sono le avanguardie che fronteggiano la sbirraglia: la prima linea e la guardia indigena. La gioventù urbana che si è organizzata per la resistenza e le strutture di autogestione di piazza delle comunità indigene.
Sabato ci faremo raccontare in prima persona ciò che stanno vivendo le compagne e i compagni nelle strade colombiane.
Tutto il ricavato sarà inviato per l’acquisto di protezioni e materiale medico.