Assemblea pubblica sul plesso di Sant’Apollonia – 31/1 h16

All’interno del complesso di Sant’Apollonia da alcuni mesi abbiamo avviato un’occupazione che, nata come rivendicazione universitaria di spazi per il diritto allo studio, è presto diventata rivendicazione di quartiere. 
Sì, perché come Sant’Orsola e l’ Ex-Manifattura Tabacchi, Sant’Apollonia è un enorme immobile pubblico, patrimonio storico, artistico e architettonico di inestimabile valore che all’interno di San Lorenzo ha avuto un ruolo sociale importante fino a quando la burocrazia non l’ha reso un ammasso di mura vuote e in parziale stato di decadimento, contenenti solo una mensa universitaria minuscola rispetto alle potenzialità ed alle necessità. Perciò stiamo occupando alcuni spazi, per proporre immediatamente alternative e possibili destinazioni d’uso, decise collettivamente. Perché Sant’Apollonia ricominci a essere un perno del quartiere, luogo di scambio per tutti e non un semplice contenitore. Per parlare di questo e delle proposte da avanzare alla Regione Toscana con la quale ci siamo confrontati nelle scorse settimane, vi invitiamo ad incontrarci, abitanti del quartiere, lavoratori/trici e studenti/esse
SABATO 31 GENNAIO ALLE 16.00 DENTRO GLI SPAZI RIAPERTI DI SANT’APOLLONIA.

Giornata di mobilitazione e critica sociale – 24 Gennaio 2015

Condividiamo l’appuntamento lanciato dalla rete di Genuino Clandestino insieme a Mondeggi Bene Comune per la giornata di Sabato 24 gennaio 2015 in Piazza Tasso (Firenze).
http://ribelli.net/
“Giornata di mobilitazione e critica sociale al modello imperante di sfruttamento del territorio e del lavoro strettamente interconnesso con lo sviluppo sbagliato e incontrollato della viabilità urbana, dei parcheggi sotterranei, della stazione per l’alta velocità, degli inceneritori… Grandi Opere che puntualmente si dimostrano utili solo per chi le ha concepite e realizzate. A Milano, lo sfruttamento del territorio assume anche una veste ideologica con il modello proposto/imposto dall’EXPO 2015 per promuovere in modo molto accattivante l’Agrobusiness delle Multinazionali e della GDO (grande distribuzione organizzata), modello dove cemento, debito, lavoro precario e cibo sempre e comunque a volontà sono i protagonisti. Lo slogan di Expo 2015 è infatti “…nutriamo il pianeta”, noi diciamo lasciamo che il pianeta si nutra da solo! Infatti ancora oggi l’agricoltura contadina di piccola scala, condotta soprattutto da donne, nutre il 70% del mondo utilizzando solo il 30% delle risorse naturali come acqua, suolo e energie fossili, mantenendo la biodiversità, la fertilità dei suoli e i saperi antichi, mentre l’agroindustria intossica la nostra terra, accaparrandosi il 70% delle risorse per arricchire pochi e sovralimentare un quinto della popolazione mondiale.”
“Expo 2015 è una Grande Opera, un eufemismo per dire che è una Grande Speculazione concertata tra potentati economici e ceto politico. In questo sistema, da una parte il pubblico garantisce i finanziamenti, un quadro normativo favorevole e addirittura rimborsa i mancati profitti privati causati dal protrarsi (voluto per far lievitare i costi) dei lavori; dall’altra il privato incamera gli utili ritornandone parte ai complici politici sotto forma di tangenti. È una speculazione commerciale che sfrutta la grande vetrina espositiva per promuovere immagine, marchi, vendite; è una speculazione edilizia e immobiliare che a fine Fiera vedrà moltiplicato il valore dei terreni pubblici requisiti, di quelli privati espropriati a prezzi stracciati, e anche di quelli di proprietà di alcuni soci del consorzio concessionario acquistati a prezzi sopravvalutati (un conflitto di interessi non poteva mancare!); è una speculazione industriale perché può procedere in deroga alle normative aumentando a dismisura i profitti dei concessionari privati e perché vi sono collegate opere (autostrade, vie d’acqua) la cui connessione con Expo è del tutto pretestuosa; è una speculazione finanziaria che confisca enormi ricchezze pubbliche dirottandole verso gli oligopoli privati; ed è naturalmente una speculazione sul lavoro perché viene legittimato l’ampio ricorso a quello precario e gratuito.
È il modello Grandi Opere, uno schema in funzione ovunque in Italia e attraverso il quale il capitale non si “limita” più a sfruttare la forza lavoro e a scaricare nell’ambiente le scorie dei suoi processi produttivi, ma utilizza direttamente il territorio come materia prima da manipolare per la propria valorizzazione. In questa prospettiva il territorio non costituisce più un insieme vitale di significati e di risorse economiche, culturali, sociali, ma solo l’input inerte in un processo di arricchimento privato. Per le comunità le conseguenze sono devastanti perché su di loro si scaricano tutti gli elevatissimi costi del sistema: quelli riguardanti l’ambiente, la salute, le relazioni sociali, le condizioni e le possibilità di vita, la cultura, il futuro.
L’intensità di tale depredazione di qualsiasi forma di ricchezza sociale ha ormai assunto l’aspetto di una bulimia compulsiva che lascerà tra breve priva di risorse la gran parte di una società le cui modalità di convivenza e di auto-riproduzione, del resto, non funzionano più da tempo. A meno che…”

Mondeggi Bene Comune

http://ribelli.net/

PROGRAMMA DELLA GIORNATA

Ore 11:00: Ritrovo in piazza Tasso
Incontro con la rete contadina di Genuino Clandestino e le realtà fiorentine per la difesa del territorio.
Laboratorio per bambini: seminiamo i ceci di Mondeggi!
Ore 13:00: Pranzo condiviso
Portate il vostro piatto, bicchiere, le posate e qualcosa da mangiare e bere insieme.
Ore 15:00: Intervento teatrale del Teatro contadino libertario
Musica

Qui l’evento Facebook

FUOCO alle POLVERI – Aperitivo in Polveriera

VENERDì 23 GENNAIO 
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dalle 18 alle 23 Aperitivo di autofinanziamento in Polveriera
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– Line-up:
> Dj Volvox // Warm up selection.
>> иoisy▲мadness // Ambient, Dub & Drum’n Bass
>>> SCILLO (busta m.u.g. pressure) // ELECTROTECK
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INGRESSO GRATUITO,
BEVUTE A PREZZI POPOLARI
NO DRUGS, NO BUSINESS, NO BAD VIBRATIONS
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Presso la Polveriera Spazio Comune
Chiostro di Sant’Apollonia, Via S. Reparata 12 – Firenze 
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TEATRO DELL’OPPRESSO con il Gruppo Giovani GLBTI* Firenze

Martedì 20 gennaio dalle 18.00 incontriamo il Gruppo Giovani Glbti* Firenze insieme al quale parleremo di TEATRO DELL’OPPRESSO, un metodo teatrale che ha l’obiettivo di fornire strumenti di cambiamento personale, sociale e politico. Interverrà una terapista teatrale belga.
Con chi vorrà partecipare svolgeremo anche alcuni esercizi pratici.

SUPRA NATURA – un film di Seth Morley e DEM // proiezione e incontro con gli autori


      SUPRANATURA

A film by Seth Morley and Dem 

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SABATO 17 GENNAIO
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ore 18,00 Proiezione film
Incontro con gli autori
ore 20,00 aperitivo vegan
DIVED, experimental live http://divedevid.tumblr.com/

DOMENICA 18 GENNAIO
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ore 20,30 Proiezione film (replica)

presso la Polveriera Spazio Comune
Chiostro di Sant’Apollonia, Via S. Reparata 12 – Firenze

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“Un anno di storia d’Italia raccontato da Madre Natura.
La Natura parla e impone la sua purificante estetica, una rivincita animista, pagana, una dichiarazione artistica di religiosità.”
[Alberto Rigettini]

Il protagonista ci conduce nel suo viaggio spirituale mettendo in luce le grandi contraddizioni dell’Uomo moderno, tessendo il percorso esemplare per un ritorno alle origini. Si affronta il rapporto tra l’Uomo e la Natura, il suo estraniamento, la crisi esistenziale e la conseguente alienazione. Attraverso temi come la morte, la vita e la fascinazione magnetica dei sogni, si finisce con l’entrare in una dimensione altra, in cui realtà e mondo onirico si confondono, capovolgendo la visione ordinaria della vita. Ecco che segni e simboli della natura riacquistano voce e significato, attivando nello spettatore un sottobosco emotivo plurisensoriale che ruota intorno al ciclo imposto dalla natura: Nascita, Morte, Rinascita.
Sacrificando la parte più malata dell’uomo moderno, si assiste alla sua rinascita.
[Cinzia Puggioni]

Il film è stato realizzato in modo indipendente e auto-prodotto in circa 2 anni di lavorazione osservando il passare delle stagioni. La sceneggiatura si è costruita giorno dopo giorno ispirandosi alla natura e al proprio vissuto, documentando la condizione dell’ambiente che ci circonda e mostrando gli ultimi spazi lasciati alla natura. I luoghi fotografati si trovano principalmente nella campagna lodigiana vicino ai fiumi Adda e Po, sulle colline piacentine e in Bulgaria.

Tutte le opere d’arte presenti nel film sono state create da Dem, le maschere ispirate al mondo delle culture pre-cristiane europee sono state realizzate con materiale naturale raccolto direttamente nei luoghi in cui è ambientato il film.

Anno di produzione: 2013
Lingua: Italiano e inglese Sottotitoli: Inglese
Regia, fotografia e montaggio:
Durata: 72′ minuti
Regia, fotografia e montaggio: Seth Morley
Soggetto e sceneggiatura: Seth Morley, Dem

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SITO WEB
http://www.supranatura.org/

TEASER SUPRA NATURA
https://vimeo.com/65584647

TRAILER SUPRA NATURA
https://vimeo.com/65319322


Facebook evento

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L’ingresso alla proiezione sarà di 2€ per sostenere le spese di produzione del film, supportiamo le autoproduzioni indipendenti e il lavoro di qualità!
L’aperitivo sarà a offerta libera o giù di lì per autofinanziamento della Polveriera

Bevute come sempre a prezzi più che popolari


Diario di Bordo – sei mesi dopo

23 Dicembre 2014

Durante l’estate la neonata occupazione è passata quasi inosservata, permettendoci di lavorare indisturbati alla messa in sicurezza delle stanze e di porre le basi per un progetto politico in costante fase di elaborazione. I mesi che sono seguiti hanno visto crescere molto l’Assemblea e il consenso intorno al progetto che si andava delineando, e questo è stato possibile affrontando i problemi legati all’autorganizzazione dello spazio e all’interazione con le realtà che lo circondano e attraversano. Siamo partiti dall‘esigenza di coinvolgere attivamente la comunità proponendo e partecipando al dibattito politico e sociale che interessa direttamente i cittadini.

A settembre abbiamo inviato una e-mail di denuncia a tutti i rappresentanti delle istituzioni coinvolte nella gestione di Sant’Apollonia (DSU, Regione, Comune, Quartiere), chiedendo chiarimenti sull’umiliante passato recente del plesso e pretendendo un impegno per il suo futuro, informandoli quindi della costituzione dell’Assemblea. Siamo stati così invitati dall’Assessore Regionale Emanuele Bobbio ad un primo incontro di semplice conoscenza durante il quale abbiamo presentato le rivendicazioni avanzate negli anni dai collettivi universitari – ribadite anche in un secondo incontro informale – e che possiamo sintetizzare così: la restituzione alla comunità della possibilità di vivere Sant’Apollonia e la riqualifica del chiostro, che dall’attuale stato di decadenza possa tornare a essere un luogo pubblico e un punto di riferimento nel quartiere. 
Quello che proponiamo oggi tramite la riappropriazione e l’autogestione comune tra studenti, lavoratori e abitanti del quartiere, è la concreta possibilità di lavorare attivamente alle soluzioni creando un luogo di socialità alternativo, vivo e propositivo.

Alcune settimane dopo quest’incontro, a fine novembre, la notizia dell’occupazione dell’intero chiostro per l’organizzazione del mercato contadino li ha allertati a tal punto da indurli a intervenire per dissuaderci minacciando lo sgombero delle stanze occupate. Siamo riusciti a evitarlo garantendo la temporanea chiusura delle stanze (da loro giudicate inagibili) a patto che entro la fine dell’anno ci venissero presentati progetti concreti sul futuro del chiostro con la dimostrazione di una seria presa d’impegno. 

Di conseguenza il 23 dicembre, a sette mesi complessivi dalla nascita dell’Assemblea della Polveriera, abbiamo incontrato per la seconda volta l’Assessore Regionale insieme al nuovo Direttore del DSU Francesco Pierulli, i quali ci hanno esposto la prima bozza di progetto di riqualifica del chiostro: se attualmente la maggior parte del complesso è inutilizzato o indebitamente impiegato per uffici, le intenzioni mostrate sono quelle di ristrutturare interamente il primo piano per allargare la sala della mensa, allestire delle aule studio e addirittura ospitare una residenza studentesca, mentre per quanto riguarda il piano terra è previsto un ingente investimento per rimettere a nuovo il giardino e per trasferire gli uffici amministrativi e di front-office per studenti. Apparentemente entusiasmante. E sembra che i tempi di realizzazione non saranno troppo lunghi, giusto il tempo di reperire otto-nove milioni di euro…

Com’è possibile tutto questo? Com’è che dopo anni di disinteresse, proprio ora, in tempo di elezioni, si promette tutto ciò? È evidente che il progetto proposto è mera propaganda se lo dobbiamo considerare nell’ottica della prossima campagna elettorale per le elezioni regionali toscane, ma soprattutto resteranno parole al vento se non insisteremo maggiormente con la strada che abbiamo deciso di intraprendere: un progetto di riappropriazione e autogestione che deve essere costruito con la pratica della democrazia diretta, lontano dai macchinosi processi burocratici che impediscono una sana ed efficace gestione della cosa pubblica, così da coinvolgere direttamente la comunità a interessarsi dei propri spazi e delle proprie vite.

Per questo invitiamo tutte e tutti a partecipare alle riunioni dell’Assemblea e alle iniziative della Polveriera, in vista di un prossimo incontro pubblico nel quale costruiremo collettivamente il progetto per una nuova Sant’Apollonia.

L’Assemblea della Polveriera


Incontro con Mondeggi Fattoria Senza Padroni e Genuino Clandestino

Dopo il successo del mercato del 30 novembre alla polveriera e in vista della due giorni di Genuino Clandestino che si terrà il 13 e 14 dicembre a Mondeggi (qui il programma) parleremo con i produttori della rete per capire meglio quali sono le sue pratiche e i suoi obiettivi nella speranza di costruire un cammino condiviso verso i prossimi mercati.
dalle 19 apericena di autofinanziamento
dalle 20.30 – Incontro su: “La rete genuino clandestino. Come è nata, cos’è, cosa vuole.” con i produttori della Rete Genuino Clandestino e Mondeggi Bene Comune. Durante l’incontro avrà luogo la presentazione del progetto “L’orto di Zio Vittorio” per la realizzazione di un documentario sul recupero delle terre in disuso, sugli orti occupati e sulle realtà che lottano per l’autodeterminazione… anche alimentare!
“Genuino Clandestino nasce nel 2010 come una campagna di comunicazione per denunciare un insieme di norme ingiuste che, equiparando i cibi contadini trasformati a quelli delle grandi industrie alimentari, li ha resi fuorilegge. Per questo rivendica fin dalle sue origini la libera trasformazione dei cibi contadini, restituendo un diritto espropriato dal sistema neoliberista.
Ora questa campagna si è trasformata in una rete dalle maglie mobili di singoli e di comunità in divenire che, oltre alle sue iniziali rivendicazioni, propone alternative concrete al sistema capitalista vigente attraverso diverse azioni”.
– dal manifesto di Genuino Clandestino
L’iniziativa si svolgerà presso la sede di Riot Van, situata sempre in via Santa Reparata ma al numero 40/Rosso, a partire dalle 19.30

Sul Mercato, Mondeggi e RiMaflow

Appunti polverieri sul Mercato Contadino

Il 30 Novembre abbiamo ospitato nel nostro piazzale il mercato di Genuino Clandestino (comunità in lotta per l’autodeterminazione alimentare). Con i banchi, le associazioni e i comitati presenti,  tra cui Mondeggi Bene Comune e la fabbrica recuperata Ri-Maflow, abbiamo vissuto momenti bellissimi durante tutta la giornata, e alcune riflessioni vengono spontanee.
Le parole chiave che accomunano La Polveriera, Mondeggi e la Ri-Maflow sono l’autogestione, il mutuo soccorso, la riappropriazione e la lotta contro la speculazione, l’abbandono e l’annientamento della vita. Se da una parte noi ci occupiamo di uno spazio cittadino e universitario, loro si occupano rispettivamente dell’ambito agricolo e di quello industriale.
Con quest’evento siamo riusciti, almeno per un giorno, ad unire lotte “urbane” con quelle del lavoro e della sovranità alimentare, costruendo una critica della produzione capitalista. Ma l’obiettivo sta nel voler costruire una progettualità per far sì che queste connessioni ci permettano di rielaborare i nostri discorsi e i nostri obiettivi sotto una consapevolezza maggiore.
Ospitando il mercato abbiamo ridato vita al chiostro, che versava nel degrado e nell’abbandono da anni, utilizzato saltuariamente solo dalla Fondazione Toscana Spettacoli per le proprie passerelle e i propri festini privati. In Sant’Apollonia il 30 Novembre si respirava l’aria della comunità, allargavamo le nostre conoscenze e i nostri orizzonti, mentre intorno a noi i bambini giocavano, gli studenti leggevano e i cittadini avevano accesso a prodotti a chilometro zero e biologici.
I partecipanti al mercato erano pienamente consapevoli di essere in una situazione di illegalità, condivisa e diffusa, ma l’incontro con chi occupa le terre e con chi occupa le fabbriche ci ha rassicurato e rasserenato sul fatto che legalità e legittimità sono concetti che non coincidono.
Non ci interessa restare nell’ambito della legalità se questa vuol dire sprecare risorse, se vuole imporre modelli di vita che ci uccidono o che ci opprimono. 
E siccome è proprio da quest’esigenza di riprenderci spazi e tempi nostri che è nata la Polveriera, un progetto che non è fine a se stesso, ma che è mezzo per esprimere le nostre esigenze e immaginare altri modi di vivere gli spazi urbani, i tempi di vita e le relazioni sociali, abbiamo messo in relazione tutto ciò con le esigenze di altre vertenze: un piccolo produttore, contadino o artigiano che sia, può permettersi davvero di sacrificare metà del proprio guadagno per pagare il posto nel quale vende i propri prodotti? Ovviamente no, restando in una logica di mercato aperto, capitalista e legale. Da qui il bisogno di un mercato clandestino, organizzato in uno spazio temporaneamente occupato, nel quale il sentire comune diventa bene comune. 
I nostri sentimenti e le nostre emozioni coincidevano con i nostri intenti. Abbiamo restituito il chiostro alla città: non è solo nostro, ma è di tutti e tutte!
Il nostro impegno nel promuovere l’iniziativa è stato premiato da una larga partecipazione sia del quartiere che dei nostri amici e conoscenti e dall’ennesimo riconoscimento che abbiamo fatto la cosa giusta. Questo ci legittima ad andare avanti.
Se il sistema e la burocrazia – incarnati nei dirigenti delle istituzioni regionali e del Dsu – ci dicono che dovremmo abbandonare gli spazi che abbiamo occupato, noi dobbiamo disobbedire e, con spirito critico, comprendere che la nostra stessa presenza è un elemento di rottura con la realtà di degrado e abbandono nel quale versano gran parte degli spazi pubblici fiorentini.
Da questa faglia la nostra creatività è venuta fuori e ha richiamato dentro l’intera città.
Mondeggi ci mostra che è possibile trasformare in bene comune ciò che prima era caos e nulla.
La Ri-Maflow ci insegna che è possibile e giusto lottare per il lavoro e riappropriarsene. Così noi dovremmo difendere il nostro diritto allo studio e al lavoro.
Farlo da soli è un’impresa impensabile, ma non se riusciremo a metterci in rete, a creare ponti di solidarietà, a crescere insieme riproducendo meccanismi che ci insegnino e ci aiutino ad aiutare e a imparare dagli altri in uno scambio continuo e proficuo di conoscenze, di teorie e pratiche.
Il sorriso sul viso sereno di tutt*, il sudore di chi si è impegnato per realizzare la giornata, i suoni e le voci del mercato, le urla gioiose dei bambini e delle bambine, i fiori ed i frutti degli Oca, le petizioni dei NoTunnelTav e dei comitati contro l’abbattimento degli alberi sul percorso della tramvia, l’arrivo e l’aiuto attivo dei Gas e dei centri sociali, i disegni autoprodotti degli artisti sono la moneta con la quale ci siamo ripagati.
Tutto questo non è un vaneggiamento entusiasta, non è il sogno della comune socialista, ma la realtà che abbiamo creato insieme e che oggi rappresentiamo.
Occupare e autogestire sono mezzi giusti e coerenti per combattere il nulla del degrado e di ciò che ci è stato tolto. Siamo cresciuti in un mondo di asfalto, cemento e tecnologie asettiche, vogliamo un mondo verde, brulicante di vita e di attività lavorative e formative.
Siamo dalla parte del giusto, vogliamo ribadirlo per chi non c’era e non l’ha sentito a pelle o visto coi suoi occhi.
La lotta non è fondata sullo scontro, nel quale decidiamo di perdere qualcosa per annientare un nemico, ma sulla crescita e sullo sviluppo sociale, nei quali ci riappropriamo direttamente, da chi vuole essere nostro nemico (padroni-istituzioni), del nostro reddito, del nostro ruolo sociale e della nostra consapevolezza di classe.
La strategia futura per concretizzare i nostri contenuti dovrà fondarsi sulle stesse parole d’ordine che esponiamo quotidianamente.
Abbiamo attraversato un tessuto sociale misto e variegato, ci sentiamo arricchiti dentro, abbiamo stretto e ricucito amicizie e rapporti che ci garantiscono un contropotere in grado di difenderci, in ultima istanza, dagli attacchi mediatici e politici. Fermarci è impossibile. Prima lo pensavamo, ora lo sappiamo.

Resoconto dell’incontro con Mondeggi e Ri-Maflow 

Dopo una breve introduzione di Samuele dello Spazio Comune LaPolveriera, Francesco di Mondeggi e Luigi di Ri-Maflow presentano le loro realtà, mentre le immagini delle giornate nei campi di Mondeggi vengono proiettate sui muri del Chiostro di Sant’Apollonia.
La fattoria Mondeggi Bene Comune è un’area di 200 ettari di proprietà della provincia di Firenze.
Dopo anni di mala gestione da parte dei privati e del pubblico, i terreni versavano in uno stato di abbandono e di degrado totale. Il tentativo di salvataggio della vecchia impresa agricola da parte della provincia era fallito ed anche l’ultima società partecipata che l’aveva avuta in gestione aveva accumulato un debito enorme ed insanabile. Col tempo gli abitanti di Bagno A Ripoli e dei comuni limitrofi si sono resi conto delle potenzialità del luogo e hanno deciso di occupare le terre e gli edifici abbandonati per riprendere le coltivazioni.
Per evitare di appropriarsi personalmente dei terreni si è deciso di far partire la Custodia Popolare, come previsto dalla Costituzione Italiana per i Beni Comuni. Nasce così Mondeggi Fattoria Senza Padroni, un progetto di gestione nel quale chiunque lo desideri può lavorare spontaneamente riappropriandosi del rapporto con la terra, dei valori e dei principi del lavoro comune per la comunità. Quello che viene prodotto diventa un bene da difendere e da redistribuire. Chiunque può partecipare sia durante le giornate di lavoro, che durante le passeggiate di informazione.
Tramite la coltivazione e la vita si riprende un rapporto sano ed armonioso fra essere umano e natura, nel quale l’agricoltura e l’allevamento diventano gli strumenti per raggiungere nuove forme di autocoscienza, slegate alle logiche del profitto e della società capitalista. I frutti della terra, rigogliosa e felice, diventano il simbolo dell’impegno per una vita sana, biologica e pura.
La campagna per Mondeggi Bene Comune culmina nella petizione già firmata da amministratori pubblici di rilievo, da personalità della cultura e dello spettacolo e da migliaia di cittadini affascinati ed interesati alla lotta per la liberazione delle terre.
La fabbrica recuperata Ri-Maflow nasce con l’impegno ed il sacrificio degli occupanti e degli ex-operai. La Maflow era una fabbrica metalmeccanica che, dopo tanti passaggi da proprietari (prima italiani, poi stranieri) era fallita ed era stata chiusa ed abbandonata. 
Gli operai non si sono rassegnati alla mobilità e alla disoccupazione e sono rientrati nell’azienda. Hanno preferito non indebitarsi creando nuove società o cooperative e hanno formato un’assemblea nella quale hanno deciso di far ripartire la produzione secondo modelli orizzontali e volti all’ecologia. Il primo obiettivo centrato è stato quello di riconvertire l’azienda. Basta produrre per produrre! Basta produrre per il mercato ed il profitto! Senza padroni parassiti non c’è necessità di profitti, ma di ridare dignità al lavoro dei singoli e della collettività.
Hanno iniziato a recuperare materiale di scarto elettrico ed elettronico ed a riqualificarlo e rielaborarlo con i macchinari che sono riusciti a riavviare, scegliendo così di rovesciare la logica del consumo del prodotto che finisce in discarica e di riavvicinarsi alla città, interpellando i cittadini e chiedendo i resti di televisori, apparecchi elettrici, etc.
Lavorando su circuiti non convenzionali l’obiettivo è quello di combattere la speculazione che aveva distrutto il loro lavoro proponendo la “cittadella dell’altra economia”, una realtà nella quale l’autogestione garantisce lavoro, reddito e dignità per tutte e tutti.
Non bisogna confondere l’autogestione con l’autosfruttamento! L’obiettivo è di raggiungere una paga di 16 euro orari compresi di contributi per la pensione. Si lavora tutt* per lavorare meno e si redistribuisce equamente i guadagni.
L’assemblea si mette in rete con l’associazione Fuori Mercato, che ha permesso i contatti e le collaborazioni con SOS Rosarno e genuino clandestino, creando una filiera che combatte lo sfruttamento del lavoro agricolo ed il lavoro nero e dando vita ad autoproduzioni alimentari.
Nella nuova fabbrica entrano anche studenti e compagni, interessati al modello di rinascita del lavoro, lo spazio diventa sociale e l’assemblea si ampia creando nuovi ponti fra mondi che fino ad allora non comunicavano fra loro. Nell’azienda nascono spazi alloggio, la biblioteca, spazi di dibattito cultura, la palestra popolare, il bar, il mercato e si trasforma in una vera comune. Un luogo dove il lavoro libero e la socialità producono anche nuovi modi di vivere e di pensare.
Nasce l’idea di produrre pancali industriali legno per combattere lo sfruttamento che attualmente regna in quel sistema, ma ai macchinari attuali mancano alcuni componenti che non è possibile auto-costruirsi. Parte così la campagna di crowdfunding  “Ri-Maflow vuole vivere”, nella quale si chiede, con umiltà e dignità, di partecipare all’acquisto del nuovo compressore, già pagato al 50% con le campagne di auto-finanziamento e con il lavoro vivo dell’attuale produzione.
L’incontro termina rilanciando i prossimi appuntamenti che le due realtà si sono dati, con particolare riferimento alla due giorni di Genuino Clandestino a Firenze, il 13 e 14 Dicembre.

1° MERCATO CONTADINO E ARTIGIANO

Mercato contadino e dell’artigianato
Domenica 30 Novembre dalle ore 10 alle 19.00
Chiostro di S. Apollonia via S. Reparata 12

“Da diversi mesi cercavamo in questa città uno spazio in centro in cui organizzare mercati autogestiti che potessero rifarsi ai principi di genuino clandestino. 
La rete dei mercati contadini esiste già a Firenze e da la possibilità a molti piccoli produttori di vendere la propria merce. Purtroppo però la legislazione e le quote da pagare sono un deterrente per piccoli produttori locali e artigiani che durano fatica al solo pensare di dover fare un bilancio economico delle proprie attività. 
Abbiamo trovato finalmente uno spazio autogestito con delle persone vive che racchiude in se tutto quello che abbiamo cercato in tutto questo tempo. 
Abbiamo deciso di crederci girando tutti i mercati per invitare i produttori e gli artigiani, sono state mandate centinaia e centinaia di email oltre a stampare e distribuire migliaia di volantini. 
Abbiamo bisogno del sostegno di tutti quelli che condividono i principi di genuino clandestino, degli spazi autogestiti, dei gas, dei mercati contadini e dei cittadini consapevoli che ogni volta che fanno un acquisto decidono in prima persona in che direzione va il mercato. 
Multinazionali, supermercati e grande distribuzione oltre a consumatori senza coscienza hanno le loro responsabilità se lo sfruttamento sul lavoro è all’ordine del giorno, se sono migliaia i coltivatori diretti che hanno chiuso bottega e se ogni giorno migliaia di camion pieni di prodotti agricoli si muovono nel paese senza parlare di come vengono allevati gli animali per queste filiere. 
Domenica vogliamo dimostrare che un altro modo di fare economia è possibile, senza pesticidi e senza sfruttamento, costruendo invece di chiudere.
Ad oggi hanno risposto al nostro appello più di 25 banchi alimentari, 25 banchi di artigianato, mostre fotografiche, 5 laboratori teorici pratici, 8 banchini informativi delle varie campagne di lotta sul territorio, oltre a musicisti e artisti vari che ci rallegreranno la giornata. 
Come ospiti speciali per la giornata abbiamo invitato la Rimaflow di Milano e Mondeggi bene comune, prime esperienze in Italia di autogestione sul lavoro senza padrone rispettivamente nel settore dell’industria e dell’agricoltura che arricchiranno il pomeriggio con un’assemblea pubblica.

La Polveriera insieme a Mondeggi Bene Comune http://tbcfirenzemondeggi.noblogs.org/

e con la partecipazione da Milano di
Ri-MAFLOW, fabbrica recuperata.
http://www.rimaflow.it/
https://www.produzionidalbasso.com/project/rimaflow-vuole-vivere/

-Attraverso la vendita diretta sosteniamo il diritto ad un cibo genuino, locale ed economicamente accessibile.
Perché fare la spesa in modo consapevole è un gesto quotidiano in grado di modificare dal basso la società in cui viviamo.-

PROGRAMMA DELLA GIORNATA:
– Ore 10 inizio mercato con ortaggi, formaggi, pane, olio, miele, aromatiche… di produttori locali della rete dei G.A.S. e di Genuino Clandestino e banchi di artigiani.
– Ore 11 Laboratorio per bambini a cura dell’Associazione Melograno “Costruiamo uno spaventa-passeri”
– Ore 12 Laboratorio a cura di Virginia Mosca “Le verdure fermentate: i crauti”
– Ore 14 Dimostrazione di ARM KNITTING a cura di “Unrevel”
– Ore 15 Concerto della giovanissima cantautrice fiamminga Katrien Snoeys
– Ore 15.30 Spettacolo di marionette fatte a mano a cura della compagnia “TUTTI A FAVOLA!”
– Ore 17 Incontro pubblico con Mondeggi Fattoria senza padroni e RiMaflow fabbrica recuperata.
– Ore 19 Aperitivo benefit per la campagna “RiMaflow vuole vivere”http://www.rimaflow.it/index.php/appello-internazionale-adesioni/


Ringraziamo dal profondo tutti quanti hanno partecipato contribuendo al successo di questo primo mercato in Sant’Apollonia che ha visto il bellissimo chiostro tornare finalmente vivo e brulicante di vita. E’ stato un esperimento entusiasmante e ci impegneremo a farlo diventare un appuntamento fisso perché la città – ogni città – ha bisogno di spazi liberati dal vizio del profitto e della speculazione, ha bisogno di luoghi di incontro di esperienze e di conoscenze e di condivisione di principi sani e sempre sostenibili.
Le persone che hanno reso possibile questa giornata di mercato (e di arte, di cultura, di divertimento, di condivisione di esperienze e saperi), e che l’hanno riempito con il loro lavoro, la loro passione e la loro energia sono talmente tante che non riusciremmo a ringraziarle una ad una, perciò vi ringraziamo nello stesso modo in cui abbiamo costruito questa giornata: tutt* insieme, col cuore grande così >>>