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VI Festival della Letteratura Sociale di Firenze, 27-30 maggio 2021 – PROGRAMMA

Con grande emozione vi presentiamo la sesta edizione del Festival di Letteratura Sociale di Firenze, che si svolgerà dal 27 al 30 maggio 2021 presso La Polveriera Spazio Comune e nel grande chiostro dell’ex convento di sant’Apollonia (via santa Reparata 12r).

Aiuta il festival sostenendo o diffondendo la campagna di raccolta fondi su Produzionidalbasso.com: https://sostieni.link/28099

Quattro giorni di presentazioni, dibattiti, spettacoli poetici, teatrali e musicali con autori e artisti in rapporto inesausto e conflittuale con la realtà per come ci viene data. Con spazio a case editrici indipendenti e di proposta alternativa, libri e riviste auto-prodotti, librerie autogestite e collettivi artistici, il festival nasce con l’intento di dare voce a una cultura libera, solidale e critica della società affarista e individualistica in cui viviamo attraverso momenti di aperto confronto, condivisione, diffusione e scambio di arti ed esperienze.

Non ci piacciono le vetrine e i saloni del libro canonici, che operano una divisione fra chi produce e chi si nutre di cultura, e fra una cultura “alta” fatta di grandi nomi e grandi investimenti e una “bassa” che crea pochi profitti e
poca pubblicità. 
Noi vogliamo fare ed essere altro: crediamo nel potere della letteratura di cambiare in meglio il mondo;
crediamo nel potere delle persone che lottano per cambiarlo; crediamo che tutto questo debba essere svincolato il più possibile dalle esigenze ristrette del mercato, e liberamente fruibile da chiunque, per il libero e comune progresso dell’umanità.
Come ogni anno, il festival si svolge in modo autogestito: non ci sono organizzatori e fruitori ma solo partecipanti.
A differenza delle passate edizioni, che sono state autofinanziate dalle attività della Polveriera, a questo giro non è stato possibile organizzare eventi di raccolta fondi, per cui abbiamo chiesto aiuto tramite una campagna di crowdfunding, che trovate qua: >>>
Aiutateci sostenendo o diffondendo la campagna!
Oggi più che mai riteniamo importante creare occasioni di incontro e condivisione, di scambio e confronto fra esseri umani.
Oggi più che mai riteniamo importante leggere e a far circolare libri che ci insegnino ad amare e a lottare, che ci aiutino a conoscere e migliorare il mondo in cui viviamo.
Oggi più che mai vogliamo dare spazio e voce – e un sostengo concreto – a chi produce, diffonde e si nutre di cultura.

  • numeros* artist* e gruppi artistici esporranno i propri lavori durante il festival. Alcune presenze (in aggiornamento): Collettivo VHS, Marco Brucio, La Zecca-Tigre, Holly Heuser, MEP, Dimo, Post-hit,  DivaNo.
  • ogni giorno bar e cene sociali a prezzi popolari
  • spazio gratuito per decine di banchini ed espositori di case editrici, riviste, distro, associazioni culturali ecc., fra cui Alegre, Contrabbandiera, D Editore, Cannibali e re, Edizioni dell’Asino, Zapruder, Effequ, Ensemble, Battaglia Edizioni, Redstar Press, Borda!Fest, Threefaces, L’eco del nulla, Fuori binario, Elementi Kairos, IF_DO hacklab, nEXtEmerson distro, IAM/SI Cobas, RF-l’Altra Repubblica, Dea Press, et al.
  • Il festival viene trasmesso in diretta da Radio Wombat Firenze (radiowombat.net)
  • Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito, con la convinzione che la cultura abbia un valore incommensurabile e debba essere liberamente condivisa e sempre accessibile a tutti.

Ecco il programma di questa sesta edizione:

Giovedì 27

  • ore 16 CERIMONIA D’APERTURA
  • ore 16.30 – Panel MANGIA CONSUMA LAVORA: Le prospettive dopo l’anno che ha demolito la vita culturale del paese. Partecipano le riviste L’indiscreto e L’eco del nulla, con i lavoratori e le lavoratrici di cinema e teatro. A cura di FirenzeRiVista.
  • ore 18 – La Zeccatigre presenta il suo libro d’esordio: Ma chi ha detto che non c’è!? (Redstar Press, 2021).
  • ore 19 – Panel DIRITTO ALLA CITTA’: Lorenzo Tripodi di «Tesserae» (Berlino) e membro del collettivo ogino:knauss (Firenze) dialoga con il collettivo Orizzontale (Roma) autore della rivista «VUOTO 1/VERTIGO» e «VUOTO 2/CONTROVERSO», e Francesco Careri (C.I.R.C.O., Casa Irrinunciabile per la Ricreazione Civica e l’Ospitalità) autore di Nomadismo architettura Ospitalità (Bordeaux, 2020).
  • ore 20.30 – Cena di autofinanziamento
  • ore 21 – Presentazione di Waltzing Matilda. È così facile che sembra difficile (Threefaces, 2021) di Gianlunca Bindi, con il reading dinamico a cura di Ottavio Leo, Marco Brucio, GG Motion e Pietro Dinley.

Venerdì 28

  • ore 15 – Presentazione di E allora le foibe (Laterza, 2021) di Eric Gobetti curata dal Collettivo Umanistico SdS.
  • ore 16 – Presentazione di Technosapiens. Come l’essere umano si trasforma in macchina (D Editore, 2021), con l’autore Daniele Signorelli in dialogo con Francesco D’Isa.
  • ore 17 – Panel digitale: INTERNET, ODI ET AMO
    L’hacklab fiorentino IF_DO dialoga intorno a Cyber Bluff (Eris, 2021) con l’autore Ginox e Internet, mon amour (L edizioni, 2019) con l’autrice Agnese Trocchi.
  • ore 18,30 – Dialogo su Rojava ed internazionalismo con Alessandro Orsetti e il libro “Orso, scritti dalla Siria del nord-est (Redstar press 2021) e Sara Montinaro autrice di Daesh. Viaggio nella banalità del male (Meltemi, 2021).
  • ore 20 – Cena di autofinanziamento
  • ore 20,30 – Presentazione e letture di Veniamo dal basso come un pugno sotto il mento (Battaglia, 2020), con l’autrice Alice Diacono.

Sabato 29

  • ore 15 – Presentazione di La sindrome di Peter punk. La storia di Amina e altri racconti illustrati (Elementi Kairos, 2020) di e con Alessandro Meo “Sante”, con interventi di attualità.
  • ore 16 – Panel CURA E BENI COMUNI: Federica Timeto e Andrea Ghelfi della rivista «Effimera. Critica e sovversioni del presente» dialogano con Nicola Capone, autore di Lo spazio e la norma (ombrecorte, 2020) intorno a Il Manifesto della cura. Per una politica dell’interdipendenza (Alegre, 2021) con le curatrici e traduttrici dell’opera Gaia Benzi e Marie Moise.
  • ore 18 – Incontro: UN SORRISO INSANGUINATO. RITSOS E KAZANTZAKIS, POESIA E LOTTA NELLA GRECIA DEL ‘900. L’editore e traduttore Nicola Crocetti (Crocetti editore) dialoga con lo scrittore e critico letterario Edoardo Rialti.
  • ore 19.30 Concerto: ENSEMBLE VOCESONANTIUM, composto da V. Peruzzi, A. Andreani, A. Trifari, Bianca Pedone, L. Lippi, A. Bochicchio, P. Ottanelli, R. Brutti. Esegue:
    – “La baia tranquilla” (L. Donati, G. Pascoli),
    – “O primavera” (L. Donati, G. Carducci), “L’ombra dei boschi d’Aser” (P. Clausetti),
    – “In Pètrina” (M. Sebastianelli, M. Morea)
  • ore 20 Cena di autofinanziamento
  • ore 20.30 – MOSTRE & FIERE, freakshow di monologhi mutanti e canzoni grottesche di Filomena “Filo” Sottile, da cui ha tratto La mostruositrans. Per un’alleanza transfemminista tra le creature mostre (Eris, 2020).

Domenica 30

  • ore 11,30 – Le FAVOLE DAL VIVO! Per bimbe e bimbi di tutte le età e per tutte le loro adulte e adulti
  • ore 13 – Pranzo sociale!
  • ore 13,30 – Presentazione di Diramazioni (Ensemble, 2021) di Bartolomeo Bellanova e reading con alcuni autori e autrici ospiti di Poiuyt – Lettere contrarie (Radio Wombat).
  • ore 15 – Presentazione di Le pieghe del corpo (Mimesis 2019), con i curatori del libro Antonio Donato e Leonardo Tonelli del Collettivo LEIB, a cura della Palestra Popolare Polveriera e della Palestra Popolare SanPietrino del CSA nEXt-Emerson.
  • 16 – Incontro: NUOVI IMMAGINARI NELLA NARRATIVA ITALIANA CONTEMPORANEA. Andrea Cassini autore di Non tutto il male. Cronache della terra inabitabile, e Matteo Grilli autore di Crocevia di punti morti. Quattro anime nel pozzo raccontano i loro romanzi (Effequ). Modera Francesca Corpaci.
  • 17 – Panel distopia: NESSUNDOVE, OGNIDOVE: LE DISTOPIE DEL ‘900 E LA SOCIETà DEL COVID. BRADBURY, ATWOOD, HUXLEY, ORWELL E BURDEKIN. Con Virginia Bardoni, Carla Fronteddu, Ilaria Gaspari e Edoardo Rialti.
  • 18,30 – Presentazione di La scommessa psichedelica (Quodlibet, 2020) con il curatore Federico di Vita e alcuni fra gli autori e le autrici dei saggi. Modera Francesco D’Isa.
  • 20 – Concerto – PROXIMA PARADA – Poesia elettrica. Monologhi poetici di Luca Bernardini e musiche di Daniele Ramisti.

 


Per una cultura libera. Tutto è di tutt*
La Polveriera Spazio Comune

POIUYT – LETTERE CONTRARIE (Aprile)

Il programma radiofonico del Festival di Letteratura Sociale.

Oggi, domenica 11 aprile, come ogni seconda domenica del mese, una nuova puntata di “Poiuyt – Lettere Contrarie.”

Sulle frequenze di Radio Wombat Firenze 1359AM, streaming su radiowombat.net

Nella prima parte l’anteprima di “Diramazioni” di Bartolomeo Bellanova, raccolta di poesie in uscita per la collana Affluenti di Edizioni Ensamble

Nella seconda parte letture in solidarietà con le mobilitazioni dei teatri “Mercadante” di Napoli e “Piccolo” di Milano.

Per finire, la presentazione del “Red Carnation International Poetry Reading”, reading online di poesie organizzato da Revolutionaty Poets Brigade e dal World Poetry Movement, che si terrà martedì 27 aprile alle 18.00

Stay Wombat!

 

POIUYT – LETTERE CONTRARIE (Marzo)

La radio del Festival di Letteratura Sociale di Firenze

Oggi, domenica 14 marzo, alle 15:30 nuova puntata di “Poiuyt – lettere contrarie” sulle frequenze di Radio Wombat Firenze
1359 AM
in streaming su https://radiowombat.net/

Nella prima parte presenteremo “Veniamo dal basso come un pugno sotto il mento” di e con Alice Diacono.

Durante la seconda parte proporremo delle letture in memoria di Lawrence Ferlinghetti, scomparso lo scorso 22 febbraio.

Nell’ultima parte della trasmissione condivideremo un estratto dalla presentazione di “Matariki, sciame di stelle. Poetesse maori contemporanee” (Edizioni Ensemble, 2020).

Riunione per il Festival di letteratura sociale

La Polveriera Spazio Comune è lieta di annunciare l’inizio dei lavori per la prossima edizione del Festival di letteratura sociale, in programma l’ultima settimana di maggio 2021.
Per definizione, la Polveriera Spazio Comune è un luogo d’incontro e contaminazione, di confronto e condivisiome, aperto a chiunque condivida questo spirito di apertura e autogestione.
Allo stesso modo il Festival che ospita non è stato pensato come prodotto della Polveriera presentato alla città, bensì come prodotto della città presentato in Polveriera.
Per questo motivo invitiamo le persone e le realtà che operano in ambito culturale nell’area fiorentina alla prima assemblea aperta per l’organizzazione della sesta edizione, mercoledì 24 alle ore 18 in Polveriera (via santa reparata 12/r).
Portate idee, proposte, esperienze, voglia di fare, iniziamo a progettare insieme!

 

La Polveriera Spazio Comune

IL QUARTIERE e METELLO di Vasco Pratolini

“Niente vale di ciò che noi oggi facciamo, se non riusciremo a giustificarlo umanamente”

Vasco Pratolini è uno degli autori fiorentini e italiani più significativi della seconda metà del novecento. Il suo realismo nasce dal rifiuto del disimpegno elitario che vede nell’ermetismo degli anni ‘40, e arricchisce il panorama letterario neorealista del secondo dopoguerra con gli affreschi di vita popolare fiorentina in opere indimenticabili come “Cronache di poveri amanti”, “Le ragazze di San Frediano”, “Lo scialo” e molte altre.
Da sempre dalla parte dei più deboli e degli emarginati, dalla parte di quel popolo di cui faceva parte, ma senza mai cedere al pietismo buonista di tanta letteratura nazional-popolare, il suo impegno a restituire una cronaca dal basso della storia del novecento italiano si sviluppa su tutto l’arco della sua produzione romanzesca. Intellettuale antifascista, nei suoi romanzi ha sempre denunciato la violenza e l’ingiustizia del regime fascista tanto quanto quella dei padroni che ne hanno miserabilmente raccolto l’eredità.

Nella nostra biblioteca, per ora, ci sono “Il quartiere” – in cui l’avvento della giovinezza per un gruppo di ragazzi si accompagna allo stravolgimento urbano del quartiere di Santa Croce a fine anni ‘30 operato dal regime per spezzare i forti legami sociali dei quartieri popolari e preparare l’avvento di una nuova e complice borghesia – e “Metello”, in cui il protagonista eponimo attraversa la nascita delle prime organizzazioni sindacali e le lotte dei lavoratori edili che da fine ottocento si riversano dalle campagne nella città e iniziano a organizzarsi contro le condizioni disumane di lavoro e le violente repressioni governative.

LA PROSSIMA RIVOLUZIONE, dalle assemblee popolari alla democrazia diretta di Murrat Bookchin

“Il dominio dell’uomo sulla natura è originariamente causato dal dominio reale dell’uomo sull’uomo. La soluzione a lungo termine della crisi ecologica dipenderà da una trasformazione fondamentale di come organizziamo la società, una nuova politica basata sulla democrazia diretta, su assemblee di vicinato e sulla dissoluzione delle gerarchie”

“La prossima rivoluzione. Dalle assemblee popolari alla democrazia diretta” (Bfs Edizioni, 2016) sono otto saggi che racchiudono la sintesi dell’opera di Murray Bookchin, il filosofo anarchico ecologista statunitense che più ha influenzato le idee politiche rivoluzionarie nel nuovo millennio, passando dal marxismo all’anarchismo fino ad approdare all’ecologia sociale, sintesi del pensiero socialista libertario con quello ecologico.

Con la prefazione di Martino Seniga, un’introduzione a cura di Debbie Bookchin e Blair Taylor, e la postfazione di Ursula LeGuin.
Nella traduzione di Norma Santi e Martino Seniga.

GLI ZINGARI E IL RINASCIMENTO di Antonio Tabucchi

“Sono privi di tutto. Non hanno nessun tipo di infrastruttura (acqua, elettricità, fognature, assistenza), né di sussistenza. Spesso neppure i documenti che provino che esistono come creature. Solo il loro corpo testimonia che ci sono persone vive, in questo breve deserto senza alberi e senza erba che è loro concesso a questo mondo dalla rinascimentale città di Firenze”

Edizioni Piagge ripubblica il reportage di Antonio Tabucchi “Gli zingari e il rinascimento” sulla disumanità di condizioni di vita a cui è costretto il popolo rom per – nelle parole di Alessandro Santoro – “la sciatteria e il perbenismo di Firenze e del nostro Belpaese, per la mancanza di ascolto e di lungimiranza politica delle nostre istituzioni”.
Libro quanto mai attuale il cui sguardo alle dinamiche politiche e culturali affonda una critica severa alle istituzioni cittadine e alla classe politica che le amministra, viene ripubblicato a distanza di venti anni con una nuova prefazione di Salvatore Settis e un racconto inedito di Antonio Tabucchi.

Presto lo troverete nella biblioteca di Polveriera

ZOMBIECITY. Strategie Urbane di sopravvivenza agli zombie e alla crisi climatica curato da Aleddandro Melis

Fra le case editrici che stimiamo maggiormente e leggiamo di più c’è sicuramente D Editore, con i suoi titoli sempre interessanti e molto attenti alle dinamiche dell’attualità.

“Zombiecity. Strategie urbane di sopravvivenza agli zombie e alla crisi climatica” curato da Alessandro Melis è uno degli ultimi saggi che abbiamo aggiunto alla nostra biblioteca!

«ZombieCity è l’ultima possibilità di sopravvivenza del genere umano sulla Terra. La catastrofe biologica è iniziata, l’attacco virale è inarrestabile ed ha ormai raggiunto l’ultimo stadio, il punto di non ritorno».

Le conseguenze più drammatiche del cosiddetto sviluppo stanno mettendo a rischio la sopravvivenza stessa del genere umano: dissesti idrogeologici, desertificazione, uragani, ma anche sommosse, terrorismo e pandemie dimostrano che le nostre città non sono attrezzate per far fronte agli imprevisti più catastrofici. Di fronte a questo scenario, parlare di zombie, può non apparire una priorità. Eppure, l’immaginario può essere usato come metafora per stimolare studenti e professionisti a interrogarsi sulle opportunità offerte dalle distopie.

Nato da una ricerca avviata nel 2012, aggiornato oggi alla luce delle conseguenze urbane del coronavirus e del movimento Black Lives Matter e con gli interventi di otto ricercatrici e ricercatori, ZombieCity studia le crisi in atto per catalogare gli strumenti progettuali utili alla vita su questo pianeta, cercando soluzioni concrete, sia strategiche che tecnologiche, che mirino alla creazione di una società in cui la felicità sia garantita non dalla crescita economica, ma dalla crescita della qualità della vita.
Puoi acquistarlo dal sito della casa editrice!
https://deditore.com/prodotto/zombiecity/?fbclid=IwAR0UCNoiC-nU6U2ONk8UOfJFtzPsyFLBuIvbNz8_XTb9qwyTiip5a9yGG6g

CHAV, Solidarietà coatta di D. Hunter

“Chav. Solidarietà coatta” di D.Hunter (Edizioni Alegre) tradotto da Alberto Prunetti
è un altro titolo importante uscito quest’anno che abbiamo presentato al Festival di letteratura sociale e che potete trovare nella bilioteca di Polveriera.

Qui una recensione di Christian Raimo su Minima&moralia

Che Chav fosse un libro così bello e importante non me la aspettavo. Immaginavo che questo breve memoir di D.Hunter fosse un testo rappresentativo, anche paradigmatico della riflessione della working class alla fine del novecento operaio; il sottotitolo italiano Solidarietà coatta prova a tenere insieme la forza del neologismo ma anche il senso della nuova soggettivazione politica che D.Hunter invoca: chav in inglese è un termine gergale di origine incerta, che vulgata vuole indicare i Council House And Violent, i proletari violenti che vivono nelle case popolari (Owen Jones nel 2011 sdoganò questo termine con un bellissimo saggio colpevolmente ancora non tradotto in italiano, Chavs: The Demonization of the Working Class).
Invece qui abbiamo un piccolo classico: un romanzo di formazione, un manifesto politico, un libro per ragazzi, un saggio sulle questioni di genere. In Chav gli elementi biografici sono così esemplari da rendere quello che si presenta come un testo d’occasione nel filone che Alberto Prunetti, il direttore della collana di Alegre per cui è uscito, chiama working class fiction, in una pietra angolare per chi vuole ragionare su cosa vuol dire fare politica oggi.
E proviamo a spiegare perché questo testo sia così rilevante. Prima ragione è la smodata sincerità di D.Hunter. Siamo abituati a un discorso politico che fa della performance, della retorica, della sua capacità comunicativa la sua natura; ciò che è grezzo viene spesso considerato apolitico o al massimo prepolitico. E invece ogni tanto mi sono ritrovato a dovermi fermare per appuntarmi le sintesi che D.Hunter faceva della sua vita e le sentenziali analisi politiche che ne ricavava.
(“La prima volta che ho fatto sesso per denaro avevo dieci anni, l’ultima volta ne avevo quindici. Per tre anni è stata la principale fonte di reddito a casa di mia madre, prima di diventare più abile nello spaccio e nei furti. Anche mia madre faceva sesso per denaro, ma poi quei soldi finivano in eroina, in alcolici, e una fetta andava al tipo che la sfruttava. Per questo dovevo trovare un modo per garantire cibo a me e alle mie sorelle, comprare vestiti per andare a scuola, evitare che il contatore elettrico a pagamento arrivasse a zero. È stata mia mamma che mi ha spinto a farlo, le prime volte”/ “I nostri corpi sono intrisi di connotazioni di classe, e i corpi delle persone senza capitale valgono meno. Per questo possono smontare i nostri corpi, possono comprarli e venderli, imprigionarli e poi lasciarli andare. E tutto questo ha per loro poca importanza”).
La seconda ragione è la sua intelligenza nel riconoscere sempre di essere una parte della catena di potere: anche da oppresso, la responsabilità di essere oppressore. Nell’era del vittimismo, sono strazianti le pagine in cui racconta la serie di umiliazioni che ha subito tra riformatori, abusi, carceri minorili, povertà, e poi ricorda il privilegio di essere un maschio bianco (“non conosco nessun nero o nera d’estrazione working class che ce l’abbia fatta, anche se sicuramente qualcuno ci sarà, ma son certo che per loro è stato più difficile che per me”).
La terza ragione è l’attenzione politica con cui viene applicata una teoria gramsciana ai movimenti di sinistra degli ultimi trent’anni. D.Hunter incontra I quaderni dal carcere in un letto d’ospedale (“Nella corsia c’erano dei libri. Cominciai con difficoltà a sforzarmi di leggerli. Dai tempi delle scuole elementari non avevo più letto nulla. Poi mi passarono i Quaderni del carcere di Antonio Gramsci. A quel punto presi tutta un’altra strada. Metà del libro mi volò letteralmente in testa. Lo leggevo a passo di lumaca, sillabando le parole a voce alta, ricorrendo al vocabolario ogni due frasi, ma andavo avanti”) ed è chiaro come sviluppi da lì una chiave di critica politica tanto alle ideologie del potere quanto all’inefficacia delle mobilitazioni nella lunga fase neoliberista (“Con poche eccezioni i movimenti e le campagne con un programma di liberazio‐ ne e cambiamento sono deboli. Hanno poco o nessun potere e ripetono gli stessi schemi. Pretendono di rappresentare il popolo. Sostengono di parlare a nome delle persone marginalizzate, si atteggiano a bussola morale del paese e agiscono, si muovono e parlano sempre alla stessa maniera. Parlano di “sensibilizzare le coscienze” allo stesso modo in cui altre persone parlano di lavare i piatti […] Non rischiano nulla, la loro sopravvivenza non è a rischio. Avranno sicuramente le loro ferite psicologiche, vivendo in una società capitalista, ma ricevono anche ampie compensazioni”).
Anche qui non si parla di ferite psicologiche per caso; Chav è un libro pieno di dolore e di riflessioni sul dolore. Non può esistere politica ci dice se non ci stanno a cuore il disagio mentale, l’abuso sull’infanzia, la condizione di isolamento, la povertà assoluta, la violenza subita e inferta. E soprattutto non può esistere politica se non riconosciamo le condizioni che ci servono a emanciparci; condividiamo la nostra storia di oppressioni e i modi in cui abbiamo cercato di liberarci.

https://www.minimaetmoralia.it/…/chav-un-classico…/