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SINDROME DI PETER PUNK, di Alessandro Meo “Sante”

Abbiamo aggiunto al catalogo questo importante libro scritto da Alessandro Meo “Sante” edito da Kairós Edizioni.

Questo libro è “un esercizio per l’immaginazione” come afferma l’autore, che attraverso 14 racconti che si muovono tra fantasia e realtà ci conducono in tutto il mondo: dal Cile nel porto di Valparaíso durante gli anni ˈ50 fino a Lisbona durante la Liberazione del 25 aprile del ˈ74, passando per il periodo della quarantena italiana.
Il tutto con le illustrazioni di Alessandro Eusebi, Bastian Contrario, Chew-z, Erica Silvestri, ERRE PUSH, ILL Nano, M., Sabina Salussolia, Stefania Mapu-lab e Viola Delfina che corredano i racconti.

I proventi delle vendite verranno devoluti a sostegno del Sistema Educativo Autonomo Zapatista.

Report Polveroso 01.02.2021

Info e aggiornamenti da Polve e dintorni. 

Segui, scrivici e partecipa!

SITO: lapolveriera.noblog.org

MAIL: lapolveriera.spaziocomune@inventati.org

????REPORT ASSEMBLEA DELLA POLVERIERA 08/02/2021

L’assemblea si svolge ogni lunedì alle 19.00 negli spazi della Polveriera, in via Santa Reparata 12/r. Dalle 21.00 si discutono le proposte esterne.

ODG

  • Festival di Letteratura Sociale
  • Laboratorio Ark
  • Aggiornamenti Legali
  • Riepilogo percorso comunicazione e strumenti
  • Street Art e Riappropriazione
  • Proposte Esterne

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COMUNICATO PALESTRA POPOLARE POLVERIERA

Siamo persone, non macchine di produzione del profitto!

Le decisioni prese nel corso degli ultimi mesi per contrastare la diffusione della Pandemia hanno dimostrato di basarsi su una scala di valori che, ancora una volta, mette il profitto e l’economia di scala davanti all’individuo.

A prova di ciò le grandi aziende hanno continuato a svolgere la loro funzione, supportate ed accompagnate dalle istituzioni nel loro adattamento alle contingenze.

Le realtà più piccole, dalle piccole attività commerciali alla maggior parte delle attività della sfera privata, hanno visto la propria quotidianità stritolata da un susseguirsi di aridi decreti, dettati da una visione sterile e semplicistica delle vite di ognuno di noi.

In nome della protezione sanitaria è stato messo da parte qualsiasi elemento dei nostri corpi e delle nostre menti che non fosse volto alla salvaguardia dell’economia nazionale.

Tutt’ora, nel mezzo di una crisi che colpisce l’economia solo in conseguenza della delicata natura dei nostri corpi, dimentichiamo che è proprio il nostro corpo l’unico mezzo di difesa dalle minaccie del sistema.

Come palestra popolare, crediamo che dare a tutt* la possibilità di comprendere e superare i propri limiti fisici sia un messaggio politico fondamentale in un mondo in cui i nostri corpi sono considerati inutili (se non inesistenti) quando non si rendono funzionali alla creazione del profitto.

Abbiamo quindi deciso di esprimere la nostra posizione attraverso il nostro corpo, mantenendo le attività sportive all’interno del nostro spazio, guidati però dal rispetto reciproco.

Per natura, siamo contro la privatizzazione degli spazi pertanto le nostre porte rimarranno aperte.

Chiediamo però ad ogni persona che farà uso dello spazio di riflettere sugli effetti del proprio corpo nell’ambiente in cui si situa, di riacquistare il controllo del proprio corpo rispetto alle imposizioni esterne pur mantenendo il più alto livello di rispetto ed attenzione per la propria salute e per quella del prossimo.

Chiediamo a tutt* quell* che vorranno fare attività fisica negli spazi della PPP di partecipare all’assemblea settimanale prima di presentarsi agli allenamenti, così da comprendere i limiti che ci vediamo costretti a imporre.

Be Strong, Be Free.

PPP

Laboratorio di autocostruzione del collettivo Ark

Vi siete mai avventurati nell’autocostruzione ?
Avete mai provato a progettare qualcosa collettivamente?
In questa occasione si uniranno le due cose, per la costruzione di una nuova libreria in Polveriera.

L’allestimento dello spazio con una biblioteca e una distribuzione dei tanti prodotti letterari che vengono presentati dentro e fuori al festival di letteratura sociale prenderà forma attraverso vari incontri; condividendo idee, competenze, mani e braccia.
Diversamente dal costruire individualmente qualcosa all’interno di un luogo di vita privato; vi invitiamo a partecipare a un percorso che cerca di scardinare quell’idea autoriale e autoritaria di progetto, verso una pratica collettiva, nella quale si possa creare un processo realmente condiviso.
Così anche una libreria può essere occasione per sperimentare modi di vivere differenti dalla società in cui viviamo, facendoci sentire tutte e tutti parte di un luogo.
Per dare vita a qualcosa della collettività per la collettività.

Da giovedì 4 febbraio, ore 18.00 presso la Polveriera, via Santa Reparata 12/r.
PER INFO SCRIVETE A colletivoark@gmail.com

Il Festival è finito, Viva il Festival!

Ed eccoci a tirare il fiato e a fare le somme, per il quinto anno consecutivo, dopo il Festival della lettura sociale.
Tra le molte novità che abbiamo proposto certamente ce nè una che ha avuto un ruolo di primo piano ed è semplicemente il luogo nel quale si è svolta la tre giorni: il chiostro della Badessa. Bellissimo chiostro seicentesco, chiuso al pubblico più di tre anni fa, privatizzato e affittato, sottratto alla città e al quartiere per miopi politiche di deresponsabilizzazione direttamente collegabili all’Assessorato Regionale alla Cultura e più in generale all’amministrazione regionale. Non è certo questo il momento per portare all’attenzione l’incopetenza delle istituzioni nella gestione del patrimonio pubblico, chi volesse approfondire la questione può facilmente trovare maggiori informazione sul sito della Polveriera, ma sicuramente è il momento di ribadire ancora una volta che l’antidoto all’incuria e all’abbandono causata dai dinosauri incartapecoriti e burocratizzati è – e rimane sempre – l’AUTOGESTIONE, e la tre giorni appena passata ne è la dimostrazione.
Questo comunicato vorrebbe essere un ringraziamento, ma non è semplice, visto che non ci riconosciamo in persone singole bensì in un’entità fluida e collettiva e che la riuscita di tale evento è frutto dell’impegno e della creatività di tantissime persone: da chi ha scritto i libri presentati a chi ha allestito lo spazio, a chi ha dato una mano a smontare il palco o a tirare un cavo… Insomma, se volessimo ringraziare qualcuno o qualcosa dovremmo ancora rendere lode alle pratiche che faticosamente, tra mille ostacoli e imprevisti, cerchiamo di portare avanti.
Ok, siamo molto generici e per chi non si accontenta proviamo a scendere più nel particolare.
Ringraziamo innanzitutto le case editrici che da cinque anni sostengono l’iniziativa proponendo testi di altissima qualità e che vengono ogni anno cariche di entusiasmo a presentare e discutere temi senza richiedere e ricevere in cambio vil denaro.
Ringraziamo le riviste e i collettivi della città che hanno riempito il loggiato con distro e banchini pieni di fantastiche idee messe su carta.
Ringraziamo chi si è avvicinato e ha partecipato ai dibattiti contribuendo al processo culturale per eccellenza, dato dalla mescolanza spontanea di idee e pensieri.
Ringraziamo chi ha tenuto gli spettacoli serali che hanno dato un’aura poetica e a tratti mitologica a un’ambiente che già di per sé lascia con il fiato sospeso. 
Ringraziamo le persone del quartire che si sono avvicinate e che hanno avuto modo, alcune per la prima volta, di assaporare uno spazio della città vicino ma fino ad allora sconosciuto.
Ringraziamo la dirigenza dell’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio, ente che gestisce il complesso di Sant’apollonia, per aver fatto di tutto, ancora una volta, per mettere i bastoni tra le ruote a persone coscienziose che sposano la pratica della libera associazione.
Ringraziamo il tempo che non è stato poi così clemente e dunque deviamo i ringraziamenti a chi ha progettato il chiostro, facendoci costruire degli ampi loggiati sostenuti da ampie volte che hanno portato riparo a persone e libri.
Come vedete non è facile né forse possibile ringraziare qualcun* in un evento che riesce ogni anno a irrompere sulla scena culturale fiorentina solo grazie alla collaborazione tra menti e corpi libere e dunque vi dovrete accontentare di queste generiche parole. 
Una cosa, però, ci teniamo a dirla: per noi il Festival della letteratura sociale è una boccata d’aria fresca che ci riempie mente e spirito, ci riattiva i muscoli affaticati da una realtà oppressiva e priva di sbocchi, permettendoci di affrontare il futuro con una buona dose di speranza infusa proprio dalle parole e dai pensieri che escono dalla bocca e dagli occhi di chi ha attraversato il chiostro durante i tre giorni, ci fa venire voglia di metterci al lavoro per la prossima edizione che proviamo a immaginare ancora più ricca, appassionante e coinvolgente.
Il Festival di letteratura non ha fruitor* o organizzator*, ma solo partecipant* attiv*. Segui la preparazione del festival con le assemblee pubbliche, organizzati, partecipa, lotta.
A prestissimo
La comunità che organizza il Festival

5° Festival di Letteratura Sociale 2-3-4 ottobre 2020

Dicevamo… Per la quinta volta ci ritroviamo a tirare le fila di un anno di lotta, di solidarietà e autogestione, seduti sui divani della Polveriera SpazioComune. Quinta edizione e forse ultima, se il progetto di ristrutturazione di Sant’Apollonia non includerà le richieste non solo nostre, ma dell’intero quartiere e di un’intera comunità che travalica e travolge le barriere fisiche e giuridiche: una comunità diffusa fatta di persone, menti critiche e attive, progetti rivoluzionari, spazi occupati e liberati, percorsi di autogestione e autodeterminazione, collettivi, associazioni, coordinamenti, comitati, assemblee, feste pazzesche, notti d’amore… Una comunità che vive e vuole vivere autonomamente, in modo libero e sostenibile, o, con una parola che ci piace: responsabile. Di certo non staremo inermi ad aspettare l’esito di decisioni altrui: resistere, contrattaccare!

Ci eravamo riaggiornati a inizio maggio con la fiducia e la prudenza necessarie (QUI) e dando continuità al festival con la trasmissione radiofonica POIUYT – Lettere contrarie e con il progetto di giornate letterarie mensili per tutto l’anno a venire.
Adesso finalmente ci siamo! Siamo orgoglios* di potervi presentare il programma del QUINTO FESTIVAL DI LETTERATURA SOCIALE!

“Per fare un festival di letteratura sociale serve prima avere uno spazio libero dai vincoli imposti dal mondo ipercommerciale in cui si vive. Per fare cose invise al potere bisogna riappropriarsi dei tempi e degli spazi che il potere continuamente erode al fine di assoggettarci, renderci schiavi di ore lavorative e paure, tapparci gli occhi e le orecchie con imposture mediatiche e repressione. E se per emanciparci da queste storture abbiamo fatto qualcosa di illegale… pace, noi abbiamo cose più importanti a cui pensare che le loro leggi: la libertà, l’uguaglianza, la sostenibilità, la solidarietà, l’autodeterminazione, la bellezza, la partecipazione, l’amore, il diritto di vivere dignitosamente e perché no di provare a essere felici senza remore, senza timore di subire ingiustizia e discriminazione.
E poi ci sono i libri, questi vascelli di comunione, questi messaggi da un altrove concreto e plausibile che ci chiedono di essere partecipi, di parteggiare, cioè prendere parte a questa inesauribile lotta per l’umano-vegetale-minerale bene, e tocca a noi rispondere, rispondere alzando la voce: al contrattacco! Essere tante gocce per trasformare questa perenne umidità in un vero temporale e così spazzare via ogni discriminazione, ogni ingiustizia, ogni violenza e ogni terrore, antifascisti sempre, su ogni fronte contro ogni prevaricazione.” La Polveriera Spazio Comune

VENERDì 2
h18 – Le città invivibili, di e con Firenze NoCost
h20 – Cena di autofinanziamento
dalle 21 – StandUp Comedy con:
Andrea Paone,
LO SGARGABONZI

SABATO 3
h15,30 – presentazione: “Chav. Solidarietà coatta” di D. HUNTER, (Alegre 2020), con Alberto Prunetti e  WuMing4.
h17,00 – presentazione: “Miti e molotov. Interviste su anarchia e narrativa” di MARGARET KILLJOY (Contrabbandiera 2020), con Edoardo Rialti e Pinche.
h18,00 – presentazione: “Nel girone dei bestemmiatori. Una commedia operaia” di e con ALBERTO PRUNETTI (Laterza 2020).
h19,30 – presentazione: “La scrittura non si insegna” di e con VANNI SANTONI (MinimumFax 2020).
h20,30 – Cena di autofinanziamento
dalle 21,30 – SERATA DANTESCA a cura di Edoardo Rialti, direttore del commento collettivo alla Commedia curato su L’Indiscreto

DOMENICA 4
h15,30 – presentazione: “Contro l’identità italiana” di e con CHRISTIAN RAIMO (Einaudi 2019)
h17 – presentazione “Gli anni incerti. Canzone di fine millennio” di e con EMILIANO DOMINICI (Effequ, 2020) e Simona Baldanzi.
h18 – presentazione: “Disagiotopia. Malessere, precarietà ed esclusione nel tardo capitalismo” di e con FLORENCIA ANDREOLA (D Editore, 2020)
h20 – cena di autofinanziamento
h21 – spettacolo teatrale: “Quark room”, una riflessione autocritica sulla violenza a cura di alcuni partecipanti del laboratorio teatrale Post Work e Valdisieve in transizione
Dalle 22 – SERATA POETICA a cura di Affluenti

> Il festival è autogestito e autofinanziato dalla comunità che lo anima. Non ci sono gestori e fruitori, ma solo partecipanti. Anche per questo, l’ingresso agli eventi sarà sempre libero e gratuito.
> Vuoi dare una mano? Grande! Scrivici o presentati quando arrivi! Aiutaci a rendere sostenibile l’evento.
> Tutto il ricavato del bar e delle cene servirà a rimborsare gli ospiti e – se avanza qualche spicciolo – a finanziare le attvità future dello spazio.
> Tutto il festival sarà trasmesso in diretta streaming su wombat.noblogs.org

La Polveriera è uno spazio autogestito, una zona temporaneamente autonoma e chi ci transita è responsabile che le giornate del festival si svolgano nel rispetto dell’antisessismo, antirazzismo e antifascimo. Se subisci o assisti a episodi di oppressione, aggressione, discriminazione o altre dinamiche non consensuali e non sai come reagire o mitigare l’attacco, conta sul sostegno di tutta la comunità e non esitare a richiamare pubblicamente l’attenzione e chiedere aiuto.
*Per la prima volta il festival si svogerà all’aperto, nel chiostro liberato quest’estate, per riappropriarsi di un bene pubblico e poter garantire il rispetto delle norme di sicurezza che il momento storico ci impone.

 

IN PRESIDIO SOTTO IL CONSIGLIO REGIONALE! PER L’IMMEDIATA RIAPERTURA DEL CHIOSTRO DELLA BADESSA! PER SPAZI VERDI PUBBLICI IN CENTRO!

La storia fino a qui è nota, ed è questa: 

Prima c’era: chiostro di Sant’Apollonia aperto, chiostro di Sant’Apollonia vissuto, chiostro di Sant’Apollonia spazio pubblico.

Poi la Regione Toscana è entrata in possesso del posto (che le è stato passato dal demanio) e ha fatto due cose: 1) piazzare un insensato cancello all’ingresso del chiostro pubblico e 2) promuovere (su nostro impulso, perché sennò col cazzo) ben due processi partecipati su San Lorenzo e Sant’Apollonia che nelle conclusioni hanno entrambi dato indicazione per una pronta riapertura del cortile.

Da allora nulla è successo tranne tante sollecitazioni da parte nostra e di molti altri, tante mail, tante richieste di incontro. A cui però nulla è stato risposto, solo silenzio.

Tutto come se i processi partecipati non ci fossero stati.

 

Per questo ieri, martedì 30 giugno, abbiamo fatto un presidio sotto la Regione Toscana, in via Cavour.

Ci siamo radunati davanti a Palazzo Panciatichi alle 13.30, perché alle 14 sarebbe iniziato il consiglio regionale. Eravamo in tanti a testimonianza delle molte attività sociali, culturali e sportive che si svolgono nel quartiere.

Ci siamo radunati ieri, in occasione del Consiglio regionale, perché in quella seduta sono state presentate dai consiglieri di opposizione Tommaso Fattori e Paolo Sarti una mozione e un’interrogazione su perché il chiostro della Badessa, cioè il chiostro del plesso di Sant’Apollonia, non è ancora stato riaperto. 

A questa interrogazione avrebbe dovuto rispondere Monica Barni (Assessora alla Cultura e vicepresidente), che tuttavia si è presentata in Consiglio solo dopo le 18.30 (e di poco si è quindi persa la nostra accoglienza), dando prova, o di aver avuto paura di un confronto diretto con tutte e tutti noi che l’avrebbe costretta ad un’assunzione di responsabilità, oppure che i 130 mila euro che annualmente spendiamo per il suo stipendio sono soldi decisamente mal spesi.

Ma lasciamo stare i dettagli e vediamo come la risposta che ha dato, scritta, all’interrogazione sul Chiostro della Badessa, contenga alcune cose strane, del tipo che la riapertura del chiostro è effettivamente uno degli obiettivi emersi dal processo partecipato e perciò la Regione darà indicazione al progettista incaricato della ristrutturazione, che prima o poi avverrà…

Ma qui davvero non si capisce perché un chiostro già perfettamente agibile non possa essere immediatamente riaperto, in attesa che i lavori nel plesso prendano avvio.

La risposta prosegue chiarendo il fatto che la Regione sia disponibile a valutare proposte che prevedano l’uso temporaneo per finalità di interesse pubblico del chiostro.

Bene, il quartiere di San Lorenzo ha bisogno di un  luogo dove ci si possa incontrare in sicurezza, di uno spazio per studiare all’aperto, per svolgere le attività di Sostegno Alimentare portate avanti da noi ed altre realtà di quartiere, di un angolo di prato in cui fare gli allenamenti della Palestra Popolare, di un posto per realizzare, certe sere, un cinema all’aperto. Tutto come sempre gratuito, aperto a tutti e tutte, nel segno della solidarietà.

Ieri abbiamo aperto il chiostro, a dimostrazione che non possiamo più aspettare.

Tutte e tutti insieme abbiamo ripulito il prato dai vetri, calpestato finalmente quell’erba ormai quasi secca, raccolto le susine mature degli alberi piantati qualche anno fa, abbiamo fatto assemblea, e tutt* insieme ci siamo allenat*.

E sì, su quel prato, fra quelle colonne, si sta benissimo!

Ora annunciamo alla Regione e soprattutto a chi ci legge che, a partire da questa settimana, apriremo il chiostro alla cittadinanza. Per ora saranno due giorni alla settimana, il martedì e il giovedì. E vi aspettiamo.

 

POIUYT – LETTERE CONTRARIE! SECONDA PUNTATA

Seconda puntata di Poiuyt dedicata alla nuova antologia di poesia di Affluenti.
Anche oggi tanti versi in anteprima, con la voce e la penna di:

– Laura Ramaschi
– Eleonora Falchi
– Enrico Cavalloni
– Sara Moran
– Amira Di Costanzo

E, in apertura, i consigli delle autrici intervistate la scorsa settimana.

Ascolta il podcast!

“Poiuyt – Lettere Contrarie” – Puntata del 14-6-2020